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2009  

 

onstereo:....the boomers / Fast & Bulbous

The BOOMERS are: Marco Marraccini - Vocals, Guitar Alessandro Peana - Guitar, Dobro, Chorus Fausto Delfini - Drums
This album was recorded in Rome - Italy, in the Boomers' cellar, during 2007. It's a self-produced album in all his phases,
The Boomers are for free circulation of ideas and of art in genre: all the tracks of this CD can be completely and free downloaded from the website which we invite you to visit. http://www.boomers.it/

Warning: this is a rock'n'roll album. If you're looking for something else, please just leave it where you've found it.

 

 

 

online exhibit:.... Sveva Bellucci / Il dettaglio di un gesto

"Scattate nello spazio ristretto di Ventotene, queste fotografie registrano , a distanza ravvicinata, i gesti dell'isola. Sono dettagli che si avvicinano così tanto alla normalità da costringerci a guardare ciò che non siamo abituati a vedere: il rigonfiamento di una camicia senza corpo o le molecole d'acqua sul dorso di un nuotatore. Realizzate in digitale con il teleobiettivo, colgono, da lontano, la compostezza di gesti che sembrano in posa per lo scatto; esse realizzano il paradosso di fotografie rubate e posate a un tempo; combinano artificio con documento, occasione con messa in scena. Sono foto che a prima vista escludono il movimento, ghiacciandolo, quasi a mettere in risalto la bidimensionalità del gesto e del suo disegno, ma allo stesso tempo lasciano che, dall'eccesso di un colore o dalle pieghe di un tessuto, trapeli la vita di cui sono fatte. Il formato delle fotografie evoca il polaroid 8,8x10,7 del quale, ingrandito, sono rispettate le proporzioni. L'allusione al caratteristico formato richiama così quella pratica amatoriale di foto istantanee, pronte per essere guardate." Maddalena Parise

Sveva Bellucci nasce a Roma nel 1970. Diploma in Fotografia (IED di Roma, 1990). Fotografa di moda e ritratto (Milano, Roma, 1990-1995). Mostra personale per la collezione gioielli Gentileschi (Roma, 2003). Si avvicina al reportage nel 2001, con i ritratti dei contadini dell' Arneo . Mostra Personale, Zanzibar'02 (Trento, 2004; Roma, 2005). Dal 2006 affronta il tema del quotidiano, con il progetto Spazi svuotati , e nel 2007 Quelli che restano , immagini della realtà domestica durante le vacanze estive. Collabora come freelance con D di Repubblica . Vive e lavora a Roma.

la mostra il dettaglio di un gesto è stata ospitata nell'ambito di Fotografia, Festival internazionale di Roma:...
http://www.fotografiafestival.it/circuito_detail.asp?id=68

 

 

 

 

on screen:.... The visitor

L'opera seconda dell'attore e regista Thomas McCarthy, dopo il prezioso ma poco visto «The Station Agent», è un film indipendente che fa riflettere sulla politica statunitense riguardo all'immigrazione in seguito all'11 settembre attraverso la storia di amicizia interrazziale autentica e sincera, che prova a tenersi alla larga il più possibile dai cliché. Walter Vale è un professore di economia del Connecticut, che da cinque anni conduce un'esistenza grigia e solitaria, da quando è morta sua moglie. Recatosi a New York per partecipare a un convegno, scopre che il suo appartamento al Greenwich Village, in cui non metteva piede da parecchi mesi, è stato nel frattempo affittato con l'imbroglio a una giovane coppia di immigrati senza permesso di soggiorno: il siriano Tarek, suonatore di tamburo, e la senegalese Zainab, creatrice di gioielli etnici. Dopo un'iniziale perplessità, il professore decide di dar loro ospitalità, finché non troveranno una sistemazione. Tra loro si svilupperà una bella amicizia e Walter imparerà addirittura a suonare il tamburo. Quando però Tarek verrà arrestato per un equivoco e finirà in un centro di detenzione nel Queens, il professore gli rimarrà vicino e cercherà di farlo restare in America, avendo al suo fianco la madre del ragazzo.
Un'opera sensibile e non retorica, che sa essere insieme intimista e di denuncia nel mostrare la paura, il sospetto e la diffidenza degli Usa nei confronti degli immigrati e il cammino ancora lungo da percorrere prima che si realizzi una vera integrazione. Lo stile è di mirabile sobrietà, ma non rinuncia a qualche tocco umoristico, anche se si respira un'insopprimibile malinconia e il finale si guarda bene dall'essere lieto a tutti i costi. Richard Jenkins, attore di talento finora utilizzato in ruoli di supporto per registi come i Coen, Eastwood e Nichols, viene alla ribalta con un' interpretazione magnifica, che è un prodigio di semplicità e di sfumature. (Ossani via sole24)

official website:... http://www.thevisitorfilm.com/



 

 

 

 

Caribou :.... andorra/ merge records, 2007

From its humble beginnings with the theft of a sampler gathering dust in his high school’s music department, through four acclaimed albums and an absurd collision with a litigious wrestler, Dan Snaith’s (aka Caribou) musical life has followed anything but a predictable trajectory.(...) Dan began recording music in the solitary environs of rural Ontario, Canada when only 14 years old but it wasn’t until the release of his debut album Start Breaking My Heart – then under the artist name Manitoba - on the UK based Leaf Label that anyone noticed.(...) In late 2004, in the most unexpected turn yet, Caribou was born out . Finding himself limited by the high-priced realities of trademark law, Snaith opted to take the high road and change his nom de rock to Caribou.(...) Unperturbed, Snaith returned to the studio and in spring 2005 released his most articulate and developed album to date in The Milk of Human Kindness. (...)Following this period of exhaustive and exhausting touring Snaith returned home and for the first time, with his studies now completed and a bona fide Dr. of Mathematics, devoted himself entirely to recording. Entirely that is, barring weekly trampoline lessons. The result of a year buried in this compulsive and obsessive musical hibernation is 2007’s Andorra – released by Merge Records in North America and City Slang in the rest of the world. The hard worked paid off: Andorra is Snaith’s finest and most emotive album, where his trademark wide-screen production is married to a torrent of pop melodies which fall over one another as they leap out of the speakers. Each of the myriad precisely placed notes on the album were played by Dan himself with the exception of ‘She’s the One’ - featuring the vocals of long time friend Jeremy Greenspan of Junior Boys (via www.mergerecords.com/band.php)
:...http://www.myspace.com/cariboumanitoba
:...http://www.caribou.fm/

 

 

 

al cinema:.... di Davide Barletti e Lorenzo Conte (Fluid Video Crew) / Fine pena mai

Il film: nasce dal Diario di Antonio Perrone, condannato per motivi di mafia a 49 anni di prigionia e detenuto in stato di isolamento.
All'inizio degli anni Ottanta Antonio Perrone è il promettente primogenito di una benestante famiglia del sud Italia. Si innamora di una donna, Daniela, che diverrà sua moglie. Insieme sognano una vita all'insegna della conquista dei piaceri più evidenti che una società consumistica promette. Per raggiungerli si trasformano da giovani romantici in protagonisti del piccolo crimine di provincia, fatto di rapine e spaccio di droghe. Arriva un tempo in cui, per mantenere le proprie posizioni, occorre crescere e Antonio diverrà un esponente importante della mafia locale, denominata Sacra Corona Unita.
Da protagonista romantico Antonio trasforma il traffico di eroina in uso di eroina e da "eroe negativo" si misura con il ruolo della "vittima", in un crescendo in cui a pagare il prezzo della giustizia con la solitudine saranno i suoi amori più radicali che - come lui, ma separati da lui - dovranno ricostruire la propria identità. Fine pena mai è la storia di un sogno che si realizza, per poi disintegrarsi insieme ai suoi protagonisti
Fluid Video Crew realtà di produzione-realizzazione audiovisiva nata a Roma nel 1995. Teorici e sperimentatori del «basso-costo», assertori convinti dell'unicità e dell'irripetibilità del «momento documentaristico-cinematografico» e del continuo evolversi dell'opera filmica, scelgono la strada della realizzazione collettiva. I componenti, fino ad ora, del nucleo produttivo sono: Davide Barletti (Lecce 1972), Edoardo Cicchetti (Roma 1973), Lorenzo Conte (Roma 1974), Mattia Mariani (Roma 1973). La Fluid Video Crew ha realizzato circa cinquanta lavori in video e in pellicola Super 8, dalle news di contro-informazione per il circuito dei centri sociali alla documentazione della scena contro-culturale internazionale, dalle numerose video installazioni (vere e proprie esperienze psico-attive) ai documentari sul lavoro nero e minorile, sull'immigrazione, sull'Albania, sulle bande giovanili e sugli spazi metropolitani, fino ai lavori sui popoli indiani dell'Alaska, sui pescatori del Sud Italia e sul mondo del calcio. Nel 2003, con il loro primo lungometraggio cinematografico “Italian Sud-Est” arrivano al Festival d'Arte Cinematografica di Venezia. Dal 2004 seguono contemporaneamente più produzioni, tra cui: “Egnatia” opera audiovisiva relazionale girata tra Durazzo e Istambul. “Paloma” documentario ambientato a Buenos Aires. “Fine Pena Mai” secondo lungometraggio tratto dal libro “Vista d'interni” di Antonio Perrone, boss della Sacra Corona Unita.



 

 

RJD2 :... The Third Hand / XL Recordings, 2006

Catapulted to notoriety, fame, and serious hip-hop credibility with 2002's "Dead Ringer" LP, Philadelphia based DJ and multi-instrumentalist RJD2 has enjoyed a thoroughly prolific career; following that debut album with 2004's critically acclaimed "Since We Last Spoke".

For The Third Hand, Rjd2 seemingly abandons all the notions and titles that have been placed upon him over the past 5 years. Underground hip-hop super-producer to some, virtuoso sample-based instrumental wizard to others, Rjd2 embodies all of these things on "The Third Hand" but placates none who seek more of the same.

Recorded, performed, arranged, and produced entirely by himself in his basement studio, Rjd2 commands his trusty MPC 2000XL sampler/sequencer alongside analog synths, electric pianos and guitars, not to mention his own voice. The result is a cohesive pop album in the most classic sense, a sound more akin to Phoenix than Prefuse 73. In essence, this is Rjd2's entrance into the continuum of enigmatic songwriter/producers (see Jon Brion, Brian Wilson, Stevie Wonder) capable of creating a record full of rich songwriting, complex arrangements, and clever production that transcends genre

 

 

 

in libreria :.... di Eraldo Baldini

Nebbia e Cenere

Einaudi stile libero-Big 2004, 186 pp. , € 11,50

Bruno guida lo scuolabus, e non passa mai dalle parti della vecchia casa di famiglia, bruciata per un misterioso incendio dov'è morta sua sorella Anna, che tutti in paese chiamavano "l'indemoniata".
Bruno ha un dolore, Serena, la ragazza che l'ha lasciato e che lui continua a cercare, seguendo le tracce del suo successo nel mondo.
Bruno ha molti amici, i bambini e le bambine che porta sul bus, come Francesco, Martina, Christian e Chiara, e attraverso di loro rivive la propria infanzia.
Bruno riesce a vedere bene la strada, anche nella nebbia. Ma c'è qualcosa che Bruno non riesce assolutamente a vedere, e che può travolgere tutto, anche i suoi piccoli amici, se qualcuno non riuscirà a fermarla.
Una storia cupa di solitudine e di ossessione, nelle nebbie di una provincia senza più anima. Un amore che ha troppe facce, e nessuna giusta. Un dolore antico che brucia inestinguibile e si alimenta delle delusioni quotidiane, trasformandosi in un dramma angoscioso mentre cade la neve di Natale

Eraldo Baldini :... E’ nato a Russi (RA). Dopo essersi specializzato in Antropologia Culturale ed Etnografia, ed avere scritto diversi
saggi in quei campi, agli inizi degli anni Novanta si dedica alla narrativa. Nel 1991 vince il Mystfest di Cattolica
col racconto Re di Carnevale: è di lì che inizia la sua carriera di scrittore. Oggi è non solo romanziere affermato
in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali.

Vive a Porto Fuori, una frazione di Ravenna tra la città e il mare..

Tra i suoi libri, Mal'aria (1998, Premio Fregene), Gotico rurale (2000, Premio Settembrini), Terra di nessuno (2001) sono pubblicati da Frassinelli; Tre mani nel buio (2001) e Bambine (2002) sono pubblicati da Sperling & Kupfer; Medical Thriller, con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi,(«Stile libero», 2002), Bambini, ragni e altri predatori («Stile libero/Big», 2003) e Nebbia e cenere («Stile libero/Big», 2004) sono pubblicati da Einaudi

 

 

 

 

in libreria :.... di Gianni Solla

Airbag

ad est dell'equatore 2008, pp.136, € 8,90

Maurizio vive in una casa completamente vuota, lavora come programmatore in una software house, mangia solo cibi industriali, soffre di attacchi d'ira ed è vittima di una sessualità paranoide. Un guasto di un ripetitore della Telecom permette al suo televisore di ricevere l'audio delle conversazioni telefoniche degli abitanti del suo quartiere. Maurizio registra e cataloga i dialoghi, ne impara a memoria intere frasi e le usa per riconfigurare una propria nuova mappa emotiva.Viviana è obesa, e tutte le sere chiama il numero anti-violenza, sussurrando perché suo marito non la senta. Dal telefono al televisore di Maurizio: quelle telefonate diventano un'ossessione. Viviana diventa il suo Cristo con le bruciature di sigaretta sulle braccia, l'unica capace di redimerlo. La segue, ne traccia un profilo psicologico e, infine, si decide a incontrarla. Poi la morte del fratello di Maurizio, paralizzato a seguito di un incidente automobilistico, l'incontro con una squillo di lusso, il tango, i naziskin, una spirale di incastri narrativi. Airbag narra le storie così come non dovrebbero essere, un perimetro disturbante di parole a delimitare l'area di una vicenda scritta e vissuta interamente sopra le righe.

http://www.hotelmessico.net/airbag.asp

Gianni Solla Napoli, 1974. Pubblica racconti nelle antologie Hard Blog (Mondadori), Sex Uniform (Mondadori), Watersex (Mondadori), Inadatti al volo (Giulio Perrone), Pinokkio bloody story (Nero_Passero). Nel 2006 pubblica la raccolta di racconti Seppellitemi con l'accappatoio (RGB). I suoi racconti sono stati letti su Playradio e RaiFutura. Ha pubblicato sulla rivista "Toilet" e sul quotidiano "Il Roma". Tiene una rubrica fissa sul quotidiano "Il Napoli". Airbag è il suo primo romanzo.

 

 

 

in libreria :.... di Wu Ming 4

stella del mattino

Einaudi Stile Libero, 2008 , pp. 401, € 16,80

Il cavaliere è vestito di bianco e nessuno può vederlo in volto. Ha il potere di distruggere ciò che tocca e il dono di essere ovunque. Nessuno sa dove si nasconda, appare e scompare, il deserto è la sua casa, le rocce il suo cibo. E' come l'aria, è il vento che soffia. Un giorno attraversa il Grande Nefudh, il giorno dopo si bagna nel Mar Morto. Il suo nome vola da un'oasi all'altra. I pellegrini in viaggio verso la Mecca lo avvistano nelle tempeste di sabbia e lo chiamano Iblis, il Diavolo. Tutti lo temono. Anche tu.

http://www.wumingfoundation.com/italiano/stelladelmattino/

Oxford, 1919. Il Primo conflitto mondiale è appena terminato e una schiera di giovani reduci torna sui banchi universitari. Le ombre dei compagni morti popolano le loro notti e la routine accademica non ha risposte da offrire all'orrore vissuto al fronte.
Da un giorno all'altro l'austera quiete dei college è turbata dall'arrivo di T. E. Lawrence, il leggendario «Lawrence d'Arabia». Partito da Oxford come archeologo e divenuto ispiratore della rivolta araba contro i turchi, l'uomo d'azione ha ora un nuovo incarico: scrivere il memoriale della propria impresa. Mentre i ricordi prendono vita, la saga di «Lord Dinamite» si alterna alle vicende di tre sopravvissuti al massacro.
John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore di racconti.
Clive Staples Lewis, studente di lettere che dalla guerra ha avuto in dono una doppia vita.
Robert Graves, poeta che tenta invano di affrancare i propri versi dall'incubo delle trincee.
L'incontro con Lawrence cambierà per sempre le loro vite, costringerà ognuno a confrontarsi con i propri fantasmi e sarà il punto d'origine di nuove memorabili storie.


 

 

in libreria :.... di Tommaso Pincio

Cinacittà. Memorie del mio delitto efferato

Einaudi Stile libero big 2008, 335 p., € 17.00

"Sono nato a Roma, vivo a Roma, e naturalmente conosco bene Via Veneto. Ci sono passato Dio sa quante volte. Tuttavia era come se la vedessi per la prima volta. Osservare una strada dall’alto è molto diverso dal percorrerla a piedi o in auto. Per farla breve, mi affaccio e Via Veneto mi appare in forma di strada fantasma. Qualche passante inebetito dal freddo che cammina sul marciapiede. Qualche auto che procede lentamente sull’asfalto.

Immagino non sia esatto dire che mi sono affacciato su una strada fantasma. Non era deserta, in fondo. Ciò nonostante mi comunicava un profondo senso di desolazione. Gli edifici primo novecento, i caffé dai nomi francesi, i platani. Malgrado i passanti e le auto, tutto galleggiare in uno stato di assopito abbandono. D’un tratto realizzai che era sempre così che l’avevo vista, triste in quel modo innaturale che è tipico dei luoghi abbandonati. Compresi inoltre che a comunicarmi quella sensazione era il fantasma di un tempo ormai andato, il tempo in cui Via Veneto era una festa all’aperto e i divi del cinema sfolgoravano sotto il flash dei paparazzi.

Ragioni anagrafiche mi hanno impedito di ammirare tanto splendore. Ma ho davvero perso qualcosa? Mi è capitato spesso di leggere che Via Veneto non è mai stata la strada di cui si favoleggia. Sì, ci fu un certo trambusto sul finire degli anni Cinquanta, ma si trattò di una brevissima stagione. E comunque niente di così speciale, anche perché sul soglio di Pietro c’era ancora il principe Eugenio Pacelli, Pio XII, un papa risolutamente contrario all’eventualità che Roma avesse una vita notturna. Se mi dicessero che non è mai esistita nessuna età dell’oro denominata «Dolce vita» ci crederei. Tutte le età dell’oro non sono che epoche immaginarie, mere emanazioni di desideri collettivi. Perché mai la Dolce vita dovrebbe fare eccezione?  In fondo, è del titolo di un film che stiamo parlando.

Fu allora, perso in simili considerazioni, che l’idea di un romanzo su Roma iniziò a prendere corpo. In effetti, era da parecchio che ci giravo attorno ma avevo sempre desistito. La Città Eterna non è un luogo qualunque. Pensare di poterla modellare a proprio piacimento è da pazzi. Ma io ero proprio questo che volevo: o la racconto come piace a me o niente. Consapevole che correvo il serio rischio di uscirne con le ossa rotte avevo sempre optato per il niente. Ora, però, intravedevo una possibilità. Contemplando Via Veneto dall’alto della mia suite all’Excelsior mi resi conto che Roma poteva essere assai più piccola dei suoi tanti ed enormi miti. Intuii che il suo segreto consisteva proprio nel fatto di essere essenzialmente mito. La cosa davvero eterna di Roma è la sua imperitura decadenza, il suo sonnecchiare paciosa all’ombra di se stessa. Non esiste nessuna grande Roma, a parte il suo fantasma. Di cosa avevo paura, dunque? Di una chimera? "

http://www.tommasopincio.com/

ici

 

 

Corrado Di Domenico

Il luogo e la stanza

Edizioni Scientifiche Italiane
2007, pp.197, € 20,00

Qual'è il luogo dove nasce l'architettura? Una domanda che sottende i percorsi conoscitivi, fisici e mentali, che si insinuano tra i luoghi qui descritti, alla ricerca di "stanze" dentro e fuori lo spazio. Un viaggio che parte dal preludio dell'architettura occidentale a Creta, dove trova il labirinto, il teatro, la cripta e dove rintraccia i segni del paesaggio come sistema simbolico.
Dagli assi virtuali alle posizioni specifiche degli oggetti, la forma greca innerva la topografia dei siti. Si ricercano qui le modalità e le forme del senso ancestrale del luogo fino a trovarsi inaspettatamente nello spazio contemporaneo dell'accumulo della storia. Questo libro si interroga sulle capacità attive dei luoghi, sulle loro qualità "mediatiche" e sulla funzione dell'architettura come sistema di organizzazione di queste caratteristiche.

http://www.edizioniesi.it/

Corrado Di Domenico / (Napoli 1972) è dottore di ricerca in Progettazione urbana e professore a contratto presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, dove tiene un corso di Progettazione Architettonica. Convinto della natura conoscitiva in senso ampio dell'Architettura, svolge attività di ricerca - non disgiunta dall'attività didattica - sopratutto attraverso concorsi di progettazione, partecipando a mostre e ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Ha pubblicato Piattaforme, Firenze 2007

 

 

 

 

Stefano Converso

SHOP WORKS. Collaborazioni costruttive in digitale

In questo libro l'attività di ShoP architects è assunta a caso emblematico delle aree di ricerca, delle applicazioni e anche del crescente successo di uno studio statunitense focalizzato sulle tecniche digitali di costruzione e progettazione. Quello che caratterizza ShoP è un atteggiamento rivolto all'ascolto e alla collaborazione con i diversi attori del processo edilizio. Una forte carica sperimentale caratterizza le opere con una ricerca figurativa in una dimensione contemporanea e digitale rivolta alle vibrazioni e variazioni dei componenti. E la bellezza delle opere è tanto più rilevante proprio perché strettamente connessa agli aspetti pragmatici e tecnologici del fare architettura e alla ricerca di nuove strade inventive.

«We are not style driven, we are practice driven». Questo dichiara William Sharples, uno dei cinque soci dello studio SHoP di New
York. La nota che caratterizza il lavoro di SHoP (acronimo dei cognomi dei cinque soci fondatori, Coren, Christopher, William Sharples, Kimberly Holden, Gregg Pasquarelli) sembra essere quella di reazione a un certo eccesso di formalismo che ha caratterizzato alcune delle prime sperimentazioni sul digitale. Si tratta di una reazione che arriva “dall’interno” della questione digitale e non dall’esterno, entrando nel merito della tecnica informatica e mettendola a confronto diretto con il caotico mondo del processo edilizio, con tutti i problemi, ma anche la vivacità che questo confonto comporta. (un estratto dal libro)

Collana: IT Revolution in Architettura
Anno Copyright: 2008
Numero pagine: 96
Prezzo: € 14,00

sito :... http://www.edilstampa.ance.it/it_shopworks.htm

 

 

Luca Reale

Densità città residenza. Tecniche di densificazione e strategie anti-spraw

Gangemi 2008, 190 p., € 22.00

Può la densità essere lo strumento analitico di interpretazione dei fenomeni urbani e contemporaneamente un parametro progettuale di prefigurazione dello spazio architettonico?
La densit
à nelle sue diverse accezioni e unità di misura, costituisce un nodo di grande rilevanza per l'interpretazione dei fenomeni urbani e degli spazi architettonici. Incoraggia una riconciliazione dello sguardo quantitativo con quello mirato alla lettura qualitativa, riavvicina discipline disgraziatamente disgiunte nell'attuale pratica, suggerisce mezzi e stili di vita che sono alla base del nostro habitat. Ciò che infatti ha da sempre caratterizzato la città non è solo la sua dimensione ed il numero degli abitanti, ma un secondo fattore fondamentale: la densità appunto, o meglio un valore di densità minimo in grado di produrre divisione del lavoro, varietà di funzioni e attività, complessità della struttura sociale. Studiare la densità urbana della città significa anche tornare a misurare lo spazio, atto necessario prima di qualsiasi azione progettuale e pianificatoria.
Questo ritorno ad una "nuova modellistica", una sorta di abaco di soluzioni possibili alle diverse scale del progetto, segna l'apertura verso nuovi modi di progettare la citt
à. Con una maggiore libertà di azione dovuta proprio all'utilizzo della densità come parametro di calcolo, siamo in grado di anticipare quante più possibili configurazioni della "materia urbana", a partire dalle regole esistenti e dalla situazione spaziale del contesto di progetto.
L'architettura progetta distanze oltrech
è volumi, la densità ne è quindi un parametro centrale; l'urbanistica e la progettazione urbana, utilizzando il calcolo della densità come livello minimo di pianificazione, dovranno tendere a configurare in futuro le città, influenzandone gli aspetti non solo numerici, ma anche tipologici, morfologici e spaziali.
Riscattato dalla computistica, il fattore densit
à, si trasforma allora in una variabile urbana in grado di definire la forma attuale della città, divenendone strumento di misurazione e di progetto.

Luca Reale
nato a Roma nel 1973, , lavora nell'ambito della progettazione architettonica e urbana nello studio osa architettura e paesaggio, di cui è uno dei fondatori. Dottore di ricerca, è docente a contratto presso la facoltà di Architettura di Roma "Ludovico Quaroni", dove svolge attività didattica e di ricerca dal 2000 e presso l'istituto Quasar. Ha preso parte a workshop e concorsi di progettazione nazionali e internazionali, è autore di articoli e saggi su progetto e teorie urbane.


 

 

 

Beniamino Servino

Elementare superficiale. Album di architetture 2007-1985

Skira
2008, pp.256, € 49,00

Elementare-Superficiale è un racconto teso e potente dell'opera disegnata e costruita di Beniamino Servino, uno dei talenti emergenti più acuti e originali della scena contemporanea italiana. Il libro è stato costruito dall'autore stesso con la stessa lucida ossessività con cui pensa e realizza un'opera di architettura. Non quindi una monografia tradizionale, ma un pezzo d'autore, in cui Servino abilmente offre frammenti della propria sorprendente abilità nel disegno e insieme nel controllo delle opere, portate a compimento nell'arco di vent'anni di attività e spesso esposte e pubblicate nelle più importanti manifestazioni e riviste italiane e internazionali. Case, scuole, edifici religiosi, spazi pubblici, concorsi, sperimentazioni che mettono in scena la faticosa arte di costruire nel sud dell'Italia, mantenendo con coraggio una linea di coerenza che pochi autori europei possono vantare. Il volume è completato da due brevi, ma importanti contributi scritti di Eugenio Tescione e Antonio Pascale.

http://www.skira.net/dettaglio.php

Beniamino Servino / è nato a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) il 20 maggio 1960, si laurea con lode presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli (oggi Federico II) con una tesi sull'Edilizia Residenziale Pubblica nella periferia napoletana (relatore Michele Capobianco). E' iscritto all'Ordine degli architetti della provincia di Caserta dal 1986. Nel 1991 partecipa come tutor al Seminario Internazionale di Erice (TP) organizzato dall'European Architecture Students Assembly. Opera prevalentemente nell'ambito della progettazione architettonica e partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali.


 

in libreria :.... di Giordano Meacci

Tutto quello che posso

Minimun Fax 2005, 280 p., € 12,00

Perché a Salisburgo, nel 1760, un Mozart di appena quattro anni si diverte a tormentare la propria bambinaia mentre il suo genio musicale cresce di pari passo con una smania irresistibile di pronunciare frasi oscene? E cosa spinge un giovanissimo e già snervato Ludwig Wittgenstein a dare ripetizioni di letteratura a un suo coetaneo particolarmente tardo che risponde al nome, non ancora inquietante, di Adolf Hitler? E cosa ci fa un impiegato ministeriale della Roma odierna alle prese con un saccente monaco del XV secolo? E come lavora un insegnante nell’Italia del 2020, dove l’istruzione si è aziendalizzata fino alla nausea?

Questo, e molto altro, sono i racconti di Giordano Meacci: un mix straordinario di fantasia, passione civile e invenzione letteraria. Leggendoli si ride, ci si indigna e si rimane sorpresi dall’incredibile capacità affabulatoria del suo autore. Mescolando abilmente Orwell e Stefano Benni, Tutto quello che posso è una violenta e felicissima ventata di novità sul panorama della letteratura italiana.

Giordano Meacci (Roma, 1971) ha scritto il reportage narrativo Improvviso il Novecento. Pasolini professore (minimum fax, 1999), il racconto Salùn (minimum fax, 2001), il saggio Fuori i secondi - Guida ai personaggi minori (Holden Maps - Rizzoli, 2002) e nel 2005 la raccolta di racconti Tutto quello che posso. Con l'Accademia degli Scrausi ha pubblicato La lingua cantata (Garamond, 1994), Versi rock (Rizzoli, 1996) e Parola di scrittore (minimum fax, 1997). Un suo racconto è apparso nell'antologia La qualità dell'aria

sito :... http://www.minimumfax.com/  

 

 

 

 

in libreria :.... di Tommaso Pincio

La ragazza che non era lei

Einaudi Stile libero Big 2005, 308 p., € 14,80

In compagnia di una misteriosa ragazza, uno sconvolgente viaggio di sola andata lungo le strade di una California devastata dall'immaginazione, tra reduci dell'era hippy e improbabili geni della matematica, filosofi del surf, terroristi e gente in fuga dalla civiltà, sesso libero e paranoia, buddismo e allucinogeni. È un giorno come tanti altri di questa nostra epoca senza senso. Seduta in un fast-food, di fronte a un bicchiere di Coca, anche Laika Orbit è una ragazza come tante altre. Ha ventiquattro anni, è piú che carina. Ma non è felice, non sa nemmeno lei perché. Oggi, poi, vorrebbe essere chiunque ma non lei, essere ovunque ma non lí. Vorrebbe capitasse qualcosa e qualcosa capita. Uno sconosciuto attacca discorso e le propone di fuggire. L'uomo la trascinerà con sé in un mondo fantastico e senza tempo, dominato dalla polvere, nel quale si nascondono però i fantasmi di una cruda realtà. E da quel paese polveroso e malinconico il lettore sarà trascinato insieme a Laika, senza accorgersi come, nel mondo degli anni Sessanta, luminoso e contraddittorio, che rappresenta l'infanzia dello sconosciuto, tra America e Europa. Un mondo forse perduto per sempre, o forse no, di cui in ogni caso l'arido, sterminato paese della polvere può benissimo rappresentare l'altra faccia, il lato oscuro e nascosto della luna.

«Qual era il suo posto nel mondo? Aveva mai spezzato il cuore a qualcuno o era soltanto una sognatrice? E se lo era, cos'è che sognava? Di essere piccola come un batterio o di vivere una vita semplice tipo droga, sesso e rock&roll?»

«Forse un altro mondo davvero è possibile ma prima bisogna trovare il modo di uscire da questo».

Tommaso Pincio ha pubblicato finora i romanzi M. (Cronopio, 1999), Lo spazio sfinito (Fanucci, 2000), Un amore dell'altro mondo (Einaudi, 2002) e La ragazza che non era lei (Einaudi, 2005).

sito :... http://www.tommasopincio.com/ sito :... www.einaudi.it

 

 

 

in libreria :.... di Duka e Marco Philopat

roma K.o.

Agenzia X 2008, pp.224, € 16,00

Alla fine sai cosa penso, Gerardo?
Abbiamo fatto bene a scatenare quel putiferio l'altro giorno...
È ora di farne scoppiare un altro.

Roma, settembre 2008. Il Corviale, leviatano edilizio lungo un chilometro, subisce all'improvviso gravi danni strutturali. Il sindaco V. decide di trasferire i suoi seimila abitanti in una tendopoli allestita negli studios di Cinecittà, proprio a ridosso di un grande centro commerciale. La rabbia degli sfollati e l'irrefrenabile desiderio di possedere merci fanno scattare un meccanismo fuori dagli argini della razionalità, destinato a cambiare persino gli equilibri meteorologici della città eterna.
Il romanzo si svolge in cinque adrenalinici giorni, con la continua irruzione della voce del Duka che, attraverso iperboliche testimonianze, narra trent'anni di inedita storia underground, fino allo scontro frontale, a tutta velocità, tra fiction e realtà. Un pugno da K.O. a qualsiasi forma di normalizzazione.

http://www.agenziax.it/?pid=22&sid=30

Duka
ironico bardo della controcultura romana, scrive recensioni di musica e letteratura per “Liberazione” e ha pubblicato I hate music (Meridianozero). Marco Philopat è agitatore culturale e scrittore. Ha pubblicato: Costretti a sanguinare , La banda Bellini , I viaggi di Mel e Lumi di punk .

 

 

Domizia Mandolesi

Biblioteche e mediateche

Edilstampa
2008, pp.183, € 18,00

La tendenza sempre più individualista delle società odierne ha portato a privare quasi del tutto le nostre città di luoghi a carattere collettivo dove poter coltivare interessi culturali di diversa natura e, volendo, avere occasioni di scambio e di incontro con gli altri. La vita nelle metropoli, ma anche nei centri minori, viste le più generali dinamiche territoriali, non può risolversi nell'ambito di relazioni, quasi esclusivamente funzionali, tra casa, lavoro, luoghi del consumo, richiedendo spazi per il tempo libero. Né il tempo libero può essere solo spettacolo, divertimento, sport, ma deve poter trovare anche una dimensione in cui individuale e collettivo si incontrino e si confrontino sulla base di uno spirito di condivisione comune, libero da condizionamenti e soprattutto dall'ossessione del consumismo, restituendo alle città luoghi a carattere pubblico. La quantità di progetti e di realizzazioni che negli ultimi dieci anni interessano contesti geografici diversi tra loro, stanno a testimoniare, confermano la diffusione e l'importanza che biblioteche e mediateche stanno assumendo come servizi culturali a carattere polivalente, dove poter accedere liberamente al sistema delle informazioni, e come presenze strategiche nelle dinamiche di trasformazione urbana. Pur conservando la connotazione culturale originaria, la biblioteca perde, infatti, quel carattere sacrale di luogo unico, preposto alla salvaguardia e alla diffusione delle conoscenze per divenire un luogo di comunicazione informale, con funzione polarizzante la vita e gli interessi comunitari, dalla scala del quartiere a quella urbana e territoriale.

http://www.edilstampa.ance.it/index.htm

Domizia Mandolesi / architetto, dottore di ricerca in Composizione architettonica, è ricercatore e docente di Progettazione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma “Ludovico Quaroni”. Caporedattore della rivista di architettura l'industria delle costruzioni è autrice di numerosi saggi e articoli. Tra le principali pubblicazioni: Il luogo e la cultura del luogo nell'architettura contemporanea, Gangemi 1995; L'architettura delle università, Edilstampa 1997, con Paola Coppola Pignatelli; 100 Italian Architects and their works, China Architecture and building press 2001, con Luigi Gazzola e Liu lin-an; Biblioteche e mediateche, volumi monografici de “l'industria delle costruzioni” n.366/luglio-agosto 2002 e n.387/gen./feb. 2006; Architettura Forma Materiali, volume monografico de “l'industria delle costruzioni” n.380/novembre-dicembre 2005. Partecipa a concorsi di architettura e ha svolto attività progettuale in collaborazione con studi professionali.


 

 

Compasses architecture & design / Morphing n°02 - 2008

Compasses è un nuovo trimestrale di architettura. Intende diffondersi nel mondo da Dubaj, il cuore del Middle East, e vuole occuparsi di metropoli, paesaggio, ecologia. In questa parte del pianeta questi argomenti non sono pretesti per riflessioni astratte ma sono invece materiale vivo, sostanza in continuo movimento. Qui ogni giorno la trasformazione dell'ambiente in ambiente antropizzato genera dinamismo, fascino e contraddizioni. Quindi una rivista di architettura può ambire ad essere un luogo di ricerca per tracciare un disegno ideale, una trama inedita per una crescita che appare stupefacente anche al più distratto osservatore. Compasses, dunque, non vuole proporre una rassegna del nuovo stile globale del 21° secolo ma cercherà soprattutto qualità, differenze, specificità nei singoli approcci. Non mostrerà il volto architettonico di nuove identità nazionali o regionali ma cercherà mescolanze angolate, miscele dove sia possibile rintracciare gli aromi dei singoli ingredienti. Proverà a disegnare un ritratto in corsa di un mondo in continua evoluzione puntando su di una polisemia lontana dal facile eclettismo, su di un rigore di scelte che cercherà sempre una nuova e inattesa bellezza dell'architettura. Questa bellezza sarà intesa come una più alta intensità poetica per l'abitare dell'uomo nel rispetto dell'equilibrio biologico del pianeta.

Faremo quattro numeri all'anno di circa 160 pagine interamente a colori. Li troverete nei paesi appartenenti al Gulf Cooperation Council e nelle principali librerie di architettura e bookshop museali del mondo. Ogni numero costruirà il suo tema attraverso una moltitudine di tasselli , alla fine sarà come una raccolta di racconti , un mosaico di idee e progetti editi ed inediti ma sempre proposti attraverso una narrazione che ne spieghi la forza dimostrativa, il carattere esemplare. Direttore Cherubino Gambardella. Vicedirettore Lorenzo Capobianco. Nel comitato scientifico tra gli altri, Peter Eisenman, Franco Purini, David Chipperfield.


 

onstereo:....the herbaliser / Same As It Never Was

The Herbaliser are all about moving forwards, onwards and upwards. Bonding over a shared love of jazz, funk, rare groove and hip-hop in the early 1990s, West London duo Jake Wherry and Ollie Teeba have evolved with each chapter in their 15-year story. First it was instrumental beats, breaks and samples. Then they added guest rappers and vocalists. Later, as international festival favourites, their line-up swelled into a mini-orchestra with lush arrangements to match.

On their latest album, Same As It Never Was, The Herbaliser hit a dazzling new peak. With a new label (K7), a new main vocalist, and a new focus on soulful songwriting, this is their richest and most diverse record so far. A timeless modern soul record, it should appeal not just to specialist fans but also to a new generation seduced by the knowing pop-soul nostalgia of Amy Winehouse or Mark Ronson. Glossy and gritty, organic and eclectic, Same As It Never Was builds on the band's hip-hop roots with jazz, funk, R&B, pop and instrumental soundtrack influences.


http://www.myspace.com/theherbz

 

 

 

 

 

Tommaso Pincio: 'Aliens don't suck' periodico quindicinale di integrazione non violenta degli extraterrestri::.... http://www.webalice.it/tommasopincio/

Tommaso Pincio lancia un geniale “periodico quindicinale di integrazione non violenta degli extraterrestri” che si chiama ALIENS DON’T SUCK.

La grafica è un Web degli anni Settanta, destinato ad accogliere, come i Raeliani a Gerusalemme, gli alieni che stanno per atterrare sul nostro esausto globo: tra Raeliani e Pincio, gli omìni verdi sceglieranno quest’ultimo.

Si tratta di una sorta di centralina da Area 51 in cui, spiando tra le grate, si osserva molta letteratura.

Non contate sulla periodicità effettiva, ma su quella affettiva.

Visitate e attendete e, soprattutto, credeteci: gli alieni sono la letteratura

un estratto da Tommaso Pincio: 'Aliens don't suck' di Giuseppe Genna::..http://www.giugenna.com/news/tommaso_pincio_

 

 

 

 

in libreria :.... di Aa.Vv.

Voi siete qui Sedici esordi narrativi (a cura di Mario Desiati)

Minimum fax 2007, pp. 264, 12,50

Dopo il successo della Qualità dell’aria, minimum fax propone una nuova antologia di narrativa, nello spirito più tipico della casa editrice: la ricerca e la scoperta dei nuovi scrittori. Dagli esordi più interessanti pubblicati su rivista nel 2006 Mario Desiati, con la collaborazione della redazione di minimum fax, ha selezionato in Voi siete qui sedici autori su cui scommettere nel prossimo futuro. Si tratta di racconti e reportage narrativi che – dall’immaginario suicidio di Paris Hilton ipotizzato da Giancarlo Liviano al mondo delle officine meccaniche che «preparano» le auto della camorra napoletana descritto da Piero Sorrentino – offrono uno spaccato delle novità in arrivo sul panorama letterario italiano.

La scelta di scrittori inediti tenta uno schizzo sulla possibile scena futura della narrativa italiana. E tali «promesse editoriali», per l’audacia e l’eterogeneità, tracciano il solco di un’operazione paragonabile alle più rivoluzionarie del nostro passato recente: Nuovi Argomenti negli anni Cinquanta, il Gruppo 63 nei Sessanta, i Franchi Narratori negli anni Settanta, le Under 25 di Tondelli negli Ottanta, «Ricercare» nei Novanta... e oggi Voi siete qui.

Il ritorno al raccontare secondo quella che il padre di Nuovi Argomenti, Moravia, chiamava letteratura "esistenziale": che parla di passioni, di emozioni, di corpi e anime. Ottimo Giuseppe Montesano - L'Unità / Approdata nella trasmissione Le invasioni barbariche, di Daria Bignardi, l’antologia Voi siete qui, presentata a Roma in una serie di incontri e party nei giorni precedenti e lanciata in anteprima assoluta da Fahrenheit su Rai Radiotre, a metà gennaio, è già un caso editoriale Enzo Mansueto - Corriere del Mezzogiorno / Il nuovo ruolo del romanesco nella letteratura, da Gadda a Voi siete qui Christian Raimo - Liberazione .

gli Autori:... http://www.minimumfax.com/persona.asp

 

sito:... http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=346


 

 

in libreria :.... di Wu Ming

Manituana

Einaudi Stile libero Big 2007, pp. 618, 17,50

Una storia di esodi e ritorni, battaglie e incantesimi, ascese al cielo e spedizioni agli inferi. Una storia che attraversa l'Atlantico, dalle foreste americane ai bassifondi di Londra. Una storia dalla parte sbagliata della Storia.

1775. In Massachusetts la tensione tra impero britannico e colonie del Nordamerica diventa guerra aperta.

Nella colonia di New York le Sei Nazioni - o "Confederazione della Grande Pace" - devono scegliere se combattere, e con chi.

Nella valle del fiume Mohawk vive un mondo meticcio. E' una grande comunità di indiani, irlandesi e scozzesi, fondata da Sir William Johnson, Sovrintendente agli Affari Indiani nominato da re Giorgio. I rumori della guerra arrivano da Boston e si fanno più vicini, antichi legami si rompono, la terra che Sir William chiamava "Irochirlanda" diviene teatro di odio e rancori.

Il capo di guerra Joseph Brant Thayendanega dovrà scegliere e partire, condurre il suo popolo lontano, spingersi oltre il mondo che ha sempre conosciuto.


Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell'officina di cantastorie nota coi nomi «Luther Blissett» (ieri) e «Wu Ming» (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili

manituana:... http://www.manituana.com/

Wu Ming :... www.wumingfoundation.com

 

 

 

 

Antonello Marotta

Daniel Libeskind

I Quaderni de l’Industria delle Costruzioni, Edilstampa, 2007, €16,50

Nel suo percorso Daniel Libeskind ha incontrato due volte la Storia. L'ultima e' con l'affermazione al concorso per il World Trade center dopo l'attacco terroristico delle torri gemelle. L'altra e' quando nel 1989, al crollo del muro di Berlino, e' al lavoro per realizzare un edificio simbolo della liberazione dal comunismo e della faticosa e dolorosa riconsiderazione degli errori della storia da parte del popolo tedesco. Ci riferiamo al Museo dell'Olocausto. In questa occasione l'architetto concepisce   uno schema di folle e assoluta novita'. Il museo si trasforma in una linea spezzata e zigzagante nel suolo che e' prima compressa nel racchiudersi degli angoli e poi slanciata come una freccia aperta verso l'infinito. L'edificio parte dalla sede del museo preesistente e quindi si muove progressivamente sul terreno. A questa freccia si sovrappone un'altra figura rettilinea che la incrocia in piu' punti e la mette in ulteriore tensione. Gli spazi interni procedono linearmente, ma gli incroci labirinticamente si aprono a nuove possibilita', a nuovi percorsi, a nuovi drammatici bivi. Chi visita il museo scende e poi sale, si cala nelle fratture, scopre drammatici spazi a tutta altezza, si incunea nelle viscere, si immerge e riemerge. Altre linee diagonali e laceranti tagliano i volumi, vi girano attorno, rivelano drammaticamente la luce e aprono scorci negli interni Per la prima volta, con questa opera, e dopo molti anni, l'architettura affronta il dramma. L'architettura " comunica " , certamente, ma qui non e' una comunicazione facile. Non e' l'etichetta di minestra che Robert Venturi teorizza   di incollare ad una scatola amorfa per assecondare i consumi della nuova societa' di massa. E' un simbolismo, quello di Libeskind, che entra dentro le stesse fibre del fare architettura e che si appropria profondamente e drammaticamente della costruzione e dello spazio. Libeskind diventa cosi' uno dei rari architetti che aiuta a misurarsi con le irragionevolezze del mondo e della storia. L'architettura, arte costruttiva, solida, razionale e certa per definizione, ha incontrato raramente nella sua storia questa deriva tormentata, difficile e crudele.
un estratto dal testo "Densità di rimandi" di Antonino Saggio prefazione al volume

sito :... http://www.edilstampa.ance.it/

 

 

 

Alessandro Petti

ARCIPELAGHI E ENCLAVE Architettura dell’ordinamento spaziale contemporaneo

Bruno Mondadori 2006, €18,00

Un avventuroso “viaggio per mare” che, di isola in isola, ci porta alla scoperta di un nuovo ordine spaziale. Dalle meraviglie di Dubai e dei suoi avveniristici ed esclusivi artifici architettonici al doppio regime istituito da Israele nei Territori occupati di Palestina; dall’ipervigilato paradiso turistico di Sharm El-Sheikh ai campi di permanenza temporanea europei; dalle forme di minigoverno separatista delle gated communities nordamericane ai bantustan sudafricani; dalle riserve indiane statunitensi ai sempre più appartati e fortificati vertici dei G8.
In questo appassionante libro, Alessandro Petti traccia un originale e ardito quadro dell’assetto spaziale contemporaneo e delle asimmetrie che governano, spesso silenziosamente, le nostre vite. Smentendo le visioni euforiche che promettono da decenni altri mondi possibili, liberati e interattivi, ma anche i catastrofismi di chi si crede a un passo dalla fine del mondo, della storia, della speranza, Arcipelaghi e enclave tenta di guardare dove di solito ci invitano a non guardare, e stabilisce nessi scomodi e politicamente scorretti.
Un durissimo atto d’accusa nei confronti di quegli architetti e urbanisti complici di un sistema che tende sempre più a isolare, a disgregare e a rimuovere gruppi e individui considerati «pericolosi, diversi, ridondanti».

Arcipelaghi e enclave è un sorprendente tentativo di leggere la dimensione territoriale e politica dell’occupazione israeliana come laboratorio, acceleratore e condizione limite della globalizzazione neoliberale e delle sue ricadute spaziali. Impegnato e penetrante, il lavoro di Petti è un monito deciso, ma anche la dimostrazione del forte potenziale di osservazione della ricerca architettonica.
Eyal Weizman, direttore del Centre for Research Architecture, Goldsmiths University of London

Il lucido e stringente impianto teorico di Arcipelaghi e enclave rivela che, dietro gli atti all’apparenza non connessi o persino le presunte “reazioni” a incidenti di Israele, si cela il paradigma del controllo coloniale.
Suad Amiry, fondatrice e direttrice del Riwaq Centre for Architectural Conservation di Ramallah

Un libro che traccia un importante profilo del “nuovo ordine spaziale”. Alessandro Petti ha catturato con precisione l’immagine del mondo in cui viviamo, radiografando la spina dorsale della nuova logica spaziale: arcipelago capsulare vs enclave di campi o situazioni consimili; forme di vita protette e connesse vs vite disconnesse e indifese. Questa tecnica del “chiaroscuro”, di cui Israele e i Territori occupati sono il paradigma, offre un’immagine estrema e perciò estremamente chiara della nostra difficile condizione: il modello in bianco e nero del nostro futuro.
Lieven De Cauter, dipartimento di Architettura e Urban Design (Asro), Katholieke Universiteit Leuven

Il libro di Alessandro Petti è uno strumento indispensabile per comprendere la trasformazione degli spazi in cui viviamo sotto l’effetto dei dispositivi di controllo e di sicurezza. Nei territori palestinesi come a Genova, a Sharm El-Sheikh come a Los Angeles, la posta in gioco in questa nuova scienza dello spazio è la possibilità stessa di una vita politica.
Giorgio Agamben

Alessandro Petti (Pescara 1973) Architetto urbanista e ricercatore, ha conseguito il dottorato di ricerca in Urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia. Ha curato progetti di ricerca e mostre sulla trasformazione della città e del territorio contemporanei, tra cui “Stateless Nation” e “Arab Cities” con Sandi Hilal e “The Road Map” con Multiplicity, presentati in musei e mostre internazionali d’arte e architettura. Autore di diversi saggi apparsi su “Domus”, “Archis” e “Urbanistica Informazioni”, ha curato, insieme a Sandi Hilal, il libro senza stato una nazione (Marsilio, Venezia 2003).

 

 

 

 

 

 

in libreria :.... di Antonello Marotta, Paola Ruotolo

"Arie italiane"


Edilstampa
2006, pp96, €14,00

Il libro che avete tra le mani è il frutto di una ricerca che i curatori Antonello Marotta e Paola Ruotolo hanno condotto insieme a Rosetta Angelini, Giovanni Bartolozzi, Antonia Marmo e Italia Rossi sulla scena dell'architettura italiana che guarda, anche se con attenzioni e angoli molto diversi, al rapporto con il mondo della Rivoluzione Informatica. Il libro è l'esito di un comunicazione diretto con i diversi studi e dal successivo confronto tra le realtà progettuali e le ipotesi critiche degli autori. Il pregio della ricerca si compendia in una raccolta veramente interessante, io credo, di realizzazioni, di progetti, di installazioni. Non vuole, né poteva essere data la dimensione stessa del volume, uno studio sulle diverse interpretazioni che sono emerse in questi anni sulle linee di ricerche dei nuovi architetti. Né vi sono, collegati al libro, manifestazioni espositive, cataloghi o raggruppamenti editoriali più o meno autoreferenziali. Lo sforzo degli autori è fornire un quadro per quanto possibile oggettivo del meglio che gli architetti della generazione che oscilla attorno ai quaranta anni e che si interessa di Informatica in Italia è in grado oggi di offrire al nostro Paese.

Guardando il corpo delle illustrazioni e leggendo le didascalie di Angelini il lettore può esprimere se vuole ulteriori giudizi su quanto qui presentato o che è stato omesso perché ritenuto non pertinente al taglio della collana e al tipo di libro. Bisogna dire però, per non eludere l'argomento della collana che cinque possono essere le relazioni tra gli architetti e i temi de "La Rivoluzione Informatica. Il primo, certamente il più epidermico, riguarda la maniera con cui le "nuove presenze" dell'immagine elettronica che ci circonda in mille occasioni nel mondo d'oggi si riversano in alcuni motivi del progetto architettonico. Mi riferisco ai temi del mapping e della superficie, alla compresenza dinamica tra diversi layer figurativi e funzionali del progetto, ai temi della frammentazione delle masse, ad una stessa multivalente e obliqua luce che illumina concettualmente queste nuove architetture.

un estratto dalla prefazione di Antonino Saggio disponibile on line su arch'it:... go

sito :...http://www.edilstampa.ance.it/Arie_Italiane.htm www.edilstampa.ance.it

 

 

 

 

n libreria :.... di Mario Desiati

Vita precaria e amore eterno

Mondadori Strade blu 2006, 217 p., € 15,00

"C’è un modo di combattersi sfiniti, abbracciati contro le corde, che hanno soltanto i figli che adesso hanno trent’anni coi loro padri e le loro madri. È un modo di fronteggiarsi un po’ pesti, un buttarsi tra le braccia dei familiari che per metà vorrebbe colpire e per l’altra metà vuole soltanto chiedere asilo. E c’è un modo di fare o non fare recriminazioni che ha molto a che vedere con la rassegnazione, da una parte e dall’altra, e che diventa un po’ un colpire alla cieca. C’è, in definitiva, un modo di essere famiglia che non è mai stato così prima di adesso, e dall’altro lato un modo di credere all’amore che è contemporaneamente un cercare riparo e un resistere alle cose che davanti si disperdono frammentate. Vita precaria e amore eterno, secondo romanzo di Mario Desiati, è un romanzo commovente perché mette in scena fin dal titolo questo conflitto sfinito tra un’aspirazione a legarsi a tempo indeterminato alle cose e un’attitudine delle cose ad andarsene, a essere provvisorie. Precarie, appunto.

Lui è Martin Bux, ed è uno nato a metà degli anni Settanta e poi traghettato con armi, famiglia e bagagli in una Roma piena di contraddizioni. Lavora in un call center sotto il livello della strada, più simile a una fabbrica fordista che non a uno degli uffici confortevoli delle pubblicità televisive: “Lavoriamo sottoterra. Una finestrina, impercettibile al mondo intero, ci collega con il resto della città. Da lì vediamo le gambe della gente, i cani che pisciano e le ruote delle moto. È l’unico spicchio di mondo a cui ci è consentito di assistere. Il resto dell’ufficio non fa testo, è tutto un open space. Una sorta di sistema solare con cerchi concentrici. Noi al centro”. È fondamentalmente un qualunquista, moderatamente razzista, quasi più per convenzione che per convinzione...."

un estratto da Le vite precarie di Mario Desiati di Andrea Bajani::... http://www.nazioneindiana.com/2006/04/19/le-vite-precarie-di-mario-desiati/

ordina il libro on-line :.... http://www.internetbookshop.it/






si tiene a Firenze presso l'Archivio Storico del Comune l'esposizione:....

Andrej Tarkovskij - Luce istantanea

E' una mostra e un libro di 60 polaroid scattate dal grande regista russo Andrei Tarkovskij in due momenti decisivi del suo itinerario artistico ed esistenziale: l'ultimo periodo della sua residenza in Russia e i primi vagabondaggi dell'esilio in Italia.

Queste immagini rivelano il mondo degli affetti quotidiani di Tarkovskij, quel mondo vivo e palpitante che egli ha trasfigurato nei mondi delle sue straordinarie rappresentazioni cinematografiche.

Nello spazio nebbioso della campagna russa che circonda piena di mistero la sua casa, vigilata dal cane e illuminata dalla presenza della moglie e del figlio ancora bambino, ci ritroviamo immersi nell'energia invisibile che genera e sostiene il mondo, e ogni cosa che appare nel mondo. Così nelle drammatiche immagini italiane, tra rovine antiche e disastri moderni, attraverso lo spazio interiore delle case, la visione di Tarkovskij si allarga in un abbraccio universale della condizione umana nella dimensione della nostalgia, una nostalgia che diventa memoria del destino ultimo, un sentimento che diventa così consapevolezza di uno stare nell'ombra ma sulla soglia di una luce assoluta che attraversa le cose e rivela la bellezza luminosa dello stare al mondo.

Nelle polaroid di Tarkovskij abbiamo modo di conoscere gli aspetti concreti della sua vita, il volto della donna amata, come del figlio, figure del suo dramma reale che riappaiono trasfigurate come protagoniste nei suoi film dell'esilio, da Nostalghia a Sacrificio. Queste immagini ci indicano che la comprensione dello stare al mondo si svolge in un istante e che il tempo della vita è il tempo del racconto.

E ci viene qui offerto così un personalissimo diario della luce che nell'umile piccolezza dei luoghi e dei gesti quotidiani rivela a ognuno di noi la grandezza e la responsabilità dello stare al mondo, chiamati a vivere nel tempo secondo un destino unico e irrepetibile.

L'importanza di un tale libro e di una tale mostra per noi oggi, oltre che alla rivelazione di un aspetto inedito dell'attività creativa di un artista universalmente riconosciuto come Tarkovskij, risiede nella testimonianza di una unità profonda tra la visione orientale e quella occidentale dell'Europa.


Dal 19 gennaio al 19 febbraio 2006 presso L'Archivio storico del Comune di Firenze
Palazzo Bastogi, via dell'Oriuolo, 33-35
Tel: +39-055-2616527 e-mail: archstor@comune.fi.it

sito :... http://www.comune.fi.it/archiviostorico/main.htm  

 

 

 

 

on line :.... Nandropausa #9 - Libri letti e consigliati da Wu Ming

Puntuale come sempre, il nono numero di Nandropausa, web-zine semestrale dedicata ai nostri consigli di lettura. Al solito, il disclaimer:

- Questa non è né potrà mai essere una panoramica esaustiva su quanto di interessante si è pubblicato in Italia negli ultimi mesi. Siamo cinque esseri umani che leggono per diletto quando hanno il tempo e la forza di farlo, e il criterio con cui scegliamo che libro leggere è un non-criterio, dipende dai tiramenti di culo del momento. Non segnaliamo mai un titolo solo perché si deve, perché tutti ne parlano etc. D'altro canto, il fatto che non ne parliamo non significa che non valga la pena leggerlo. Semplicemente, noi non l'abbiamo (ancora) letto.
- Su Nandropausa, salvo alcune eccezioni (sassolini tolti dalle scarpe o perplessità da comunicare), segnaliamo libri che ci sono piaciuti davvero. Non abbiamo debiti da pagare (in ogni caso, non è così che li pagheremmo) né dobbiamo "tener buono" alcuno. Se tra gli autori recensiti figurano nostri amici, è perché abbiamo apprezzato i loro libri. Se il libro non ti è piaciuto o non lo hai letto con la dovuta attenzione, niente commento, nemmeno se l'autore è tuo gemello siamese. Non segnalare un'opera meritevole per mere questioni di galateo e paura delle malelingue sarebbe un errore più grave. Quanto alla malalingua, sta bene ficcata nel culo di chi le fa proferir verbo.
- I libri non sono in ordine di gradimento, questa non è una classifica, sono tutti ex aequo.
- Su Nandropausa recensiamo solo narrativa. A volte parliamo di biografie, inchieste o saggi di storia, ma solo se hanno un taglio narrativo [come in questo numero i libri di Adams, Prosperi e Spitz].
- Rare eccezioni a parte ("ripescaggi" o anteprime), su Nandropausa commentiamo solo libri pubblicati in Italia, in catalogo e non introvabili.

Nandropausa:: è nata nella primavera 2001 come proposta di rubrica per il Guerin sportivo (da qui il gioco di parole: una pausa nella sfiancante discussione su doping, nandrolone etc. ma anche un riferimento ironico ai nostri gusti letterari piuttosto, ehm, testosteronici). Tramontata quell'ipotesi, si è trasformata in rassegna semestrale della narrativa ruminata da Wu Ming. Col tempo si è trasformata in uno spazio a disposizione degli iscritti a Giap e non solo, per ruminare insieme a noi.

go:... http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/nandropausa9.htm  Wu Ming :... www.wumingfoundation.com

 

 

 

 

dal 28 settembre al 29 gennaio 2006 si tiene alla Triennale di Milano :... The Keith Haring Show

Curata da Gianni Mercurio e Julia Gruen, la mostra si qualifica come una delle più grandi esposizioni retrospettive al mondo, sinora dedicate al grande artista americano e comprende circa cento dipinti, quaranta disegni, numerose sculture e opere su carta di grande formato. Una vasta documentazione fotografica, circa seicento immagini, documenta inoltre il contesto attorno a cui è nata e si è sviluppata la sua arte. Il percorso espositivo della mostra "The Keith Haring Show" dà corpo al concetto di "all over" caro a Haring, secondo cui "l'arte deve poter essere per tutti e dappertutto". Tra le tele di grandi dimensioni che saranno presentate a Milano alcune raggiungono le dimensioni di oltre dieci metri di base o di altezza, tra queste le scenografie realizzate per la discoteca Palladium di New York, tempio della vita notturna negli anni '80, e la scenografia realizzata per "The Marriage of Heaven and Hell" di Roland Petit per il Ballet National de Marseille. Saranno inoltre esposte le famose "subway drawings", le maschere "primitive" e cubiste, i grandi vasi di terracotta, le sculture totemiche in legno pittogrammate e quelle in metallo con i suoi omini realizzati con colori primari, le statue in gesso del David di Michelangelo o Madame Pompadour.

L'attività artistica di Haring prende forma nell'arco di una sola decade, dal 1980 al 1990. In questo breve periodo la sua frenetica attività lo ha portato a produrre una mole molto vasta di opere, costituita da wall drawing metropolitani, tele, disegni, sculture, oggetti e gadget, sempre caratterizzati da un segno personale ed esclusivo che lo hanno fatto identificare come uno dei grandi testimoni della sua epoca. Protagonista emblematico della scena newyorkese degli anni '80, Haring è uno degli artisti più popolari dei nostri tempi. Ancora oggi, a quindici anni dalla morte, avvenuta quand'era ancora trentunenne nel febbraio del 1990, i suoi lavori e il suo linguaggio continuano ad affascinare il pubblico di tutto il mondo. Questo si deve, oltre al suo stile personale, anche alla capacità del suo lavoro di portare all'evidenza lati oscuri e misteriosi della vita. Questa grande esposizione milanese offre così un quadro esaustivo della complessità del suo lavoro, ne evidenzia l'attualità, ma pone anche l'accento sui complessi rapporti che la sua arte ha con iconografie e tematiche dell'arte occidentale (dal Medioevo agli anni Sessanta) e delle culture tribali africane, asiatiche e sudamericane (precolombiane in particolare).

sito :... http://www.triennale.it/

 

 

 

 

 

on line su arch'it :.... vientiane/ivrea: viaggi, progetti, diario (a ritroso) di un anno... (parte 3) / di Stefano Mirti, Simone Muscolino

settembre, agosto, luglio (umore pensieroso)

riassunto delle due puntate precedenti: i nostri eroi sono finiti a passare le vacanze in quel di vientiane, laos. una volta pucciati nell'elemento naturale a loro piu' congeniale (la parte dell'intellettuale europeo vagamente decadente, in luoghi meravigliosi di ogni risma), hanno pensato di riorganizzare tutta una serie di pensieri, progetti, idee, incontri capitati nel corso dell'anno appena concluso.
il diario che ci sarebbe piaciuto tenere ma che non abbiamo mai avuto il tempo di fare. il registro degli incontri clamorosi (e quelli un po' meno felici). un po' di immagini di robe fatte qua e la', alcuni link che ci siamo segnati (i website con roba interessante non sono mica tanti, da cui, quando ci imbattiamo in un qualche cosa che e' appena un po' interessante ci sembra una cosa preziosissima).
il tutto condito con le immagini che di giorno in giorno vediamo in questo paese meraviglioso che e' il laos.

la puntata precedente l'abbiamo chiusa con l'adriano celentano e la claudia mori di 'chi non lavora non fa l'amore'. questo giro, estivo, lo incominciamo con un frammento dei kinks.

sunny afternoon (che ci riporta dritto dritto ai mesi piu' caldi).

the tax man's taken all my dough,
and left me in my stately home,
lazing on a sunny afternoon.
and i can't sail my yacht,
he's taken everything i've got,
all i've got's this sunny afternoon.

save me, save me, save me from this squeeze.
i got a big fat mama trying to break me.
and i love to live so pleasantly,
live this life of luxury,
lazing on a sunny afternoon.
in the summertime
in the summertime
in the summertime

my girlfriend's run off with my car,
and gone back to her ma and pa,
telling tales of drunkenness and cruelty.
now i'm sitting here,
sipping at my ice cold beer,
lazing on a sunny afternoon.

help me, help me, help me sail away,
well give me two good reasons why i ought a stay.
'cause i love to live so pleasantly,
live this life of luxury,
lazing on a sunny afternoon.
in the summertime
in the summertime
in the summertime

perche' questa canzone?
primo perche' i kinks sono bravissimi. secondo perche' era il 1966: mentre a londra i kinks indulgevano nelle loro pigre domeniche estive, dall'altra parte del mondo iniziava la rivoluzione culturale.

tra mao e i kinks, difficile scegliere. diciamo che forse noi preferiamo deng xiao ping e i rolling stones del periodo di mick taylor (diciamo il doppio 'exile in main street'). ci piacciono perche' sono pratici, punto idealisti. keith richards che costringe tutti a fare un disco doppio registrato nella cantina di casa sua e' come deng xiao ping che si libera della banda dei quattro e stabilisce che di pura ideologia si muore. a noi piacciono questi spiriti un po' pratici. che c'hai delle idee chiarissime in testa ma poi non perdi contatto con la realta', che accetti i limiti, i vincoli, le costrizioni. che quando e' necessario si ammette l'errore, che si ragiona su periodi lunghi.
se fosse il cinema sarebbe bunuel (che dal cane andaluso al fascino discreto della borghesia e' in grado di trapiantare il germe surrealista in prodotti di largo consumo).
fare i surrealisti per un film che vedono cento persone e' piu' facile che farlo in film girati all'interno dell'industria cinematografica, con budget enormi, con responsabilita' mille e mille volte piu' grandi. non a caso bunuel ci mette quarant'anni...

un estratto, follow the links to read all:.... http://architettura.supereva.com/files/20060109/index.htm

 

 

 

 

 

in libreria :.... parametro 260 (novembre/dicembre 2005): progetti automatici (a cura di Giovanni Corbellini)

Stretto fra la necessità di confrontarsi con il rapido mutare delle condizioni esterne e l’intenzione di rimanere fedele ai propri fondamenti, il pensiero progettuale sta sperimentando nuove strade. Per quanto contraddittorie siano le direzioni prese, esse sembrano tuttavia convergere verso la necessità di invertire il passaggio illuminista dall’eteronomia all’autonomia evidenziato da Emil Kaufmann. Mai come oggi l’architettura cerca le sue ragioni fuori da se stessa, spesso inseguendo saperi e strumenti elaborati in altri ambiti disciplinari. Persino le più autoreferenziali ricerche compositive, alimentate dai nuovi sistemi di rappresentazione e dal successo delle archistar, portano le loro ansie di originalità formale a sconfinare negli ambiti della moda e della comunicazione. Mentre ancora più radicale è il distacco dagli strumenti consolidati dell’architettura da parte di chi intende potenziarne le capacità di azione sul reale. I Progetti automatici affrontati nel tema monografico di «Parametro» 260, a cura di Giovanni Corbellini, riguardano sperimentazioni tese a limitare l’interpretazione soggettiva e arbitraria dell’autore legata all’idea di artista romantico. Progetti che stabiliscono relazioni dinamiche tra fatti concreti, sfruttando senza pregiudizi le condizioni reali e persino l’oggettiva imprevedibilità dei loro sviluppi. I lavori pubblicati di Piotr Barbarewicz, njiric+, NL Architects, Antonio Ravalli, Federico Soriano e Dolores Palacios tendono a progettare se stessi, producendo la loro sostanza architettonica come conseguenza di ragionamenti condotti su altri piani logici, dove i vincoli economici, normativi, strutturali, tecnici, funzionali e programmatici possono liberare tutte le loro potenzialità operative. Una via percorsa da ambiti di ricerca diversi, dalla musica concreta e aleatoria descritta nel saggio di Renata Meneguolo, ad altre forme di espressione della contemporaneità -letteratura, cinema, arti visive- rivisitate da Alessandro Rocca, ma che ha riguardato da vicino alcuni snodi fondamentali del pensiero architettonico moderno, analizzati nelle loro luci e ombre da Fabrizio Paone e nella loro più specifica intenzionalità antigestuale da Federico Soriano, fino alle potenzialità interattive esplorate da Daniele Mancini attraverso l’esperienza del Ciccio group."

Il numero è consultabile su:... http://www.parametro.it/it.htm  

 

 

 

Le Corbusier

Une petite maison,


Biblioteca del Cenide 2004

"Le suggestioni che il racconto di Une petite maison evoca rimandano alle ragioni stesse dell'architettura, al rapporto originario tra costruire e abitare."

(dalla postfazione di Bruno Messina)

Biblioteca del Cenide è lieta di presentare agli architetti italiani l'inedito Le Corbusier di Une petite maison, nella prima traduzione
italiana. Il libro, è in corso di stampa e verrà distribuito in libreria in ottobre. Per chi ne volesse far richiesta, può rivolgersi al proprio libraio di fiducia
o direttamente alla casa editrice

Biblioteca del Cenide
Via Stazione 10
89010 Cannitello (RC)
books@cenide.it
0965.700492 tel+fax

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito internet dell'editore :... www.cenide.it

 

 

 

 

 

in libreria :.... di Francesco Fazzio,

Gli spazi dell'archeologia. Temi per il progetto urbanistico

Officina Edizioni 2005, 336 p., 22 €

"Per lungo tempo, l’insensibilità o la rinuncia hanno costituito le forme più diffuse di relazione tra città e archeologia espresse nei progetti urbanistici.

Nella ricerca di un nuovo rapporto tra le preesistenze e le trasformazioni urbane è indispensabile superare le divisioni disciplinari, considerando in un’ottica integrata le aree archeologiche nella città, in vista di una loro reciproca qualificazione.

In sostanza è necessario saper cambiare riferimento: passare dal perimetro al contesto. In questa visione, il piano urbanistico può rappresentare un momento primario, a patto che sia in grado di articolare temi e strumenti capaci di ridefinire con spessore critico il rapporto con le tracce della storia."

Francesco Fazzio(1972), architetto, è dottore di ricerca in Pianificazione territoriale e urbana. Da alcuni anni si occupa di ricerca e didattica all’interno del Dipartimento interateneo di Pianificazione territoriale e urbanistica dell’Università “La Sapienza” di Roma, attualmente come docente a contratto di Urbanistica e di Progettazione urbanistica. Svolge attività professionale nel campo della pianificazione urbanistica, della prevenzione sismica a scala urbana, della progettazione architettonica.

 

 

 

 

 

 

dal 1 al 11 Dicembre 2005 si tiene a Firenze l'ottava edizione del festival internazionale di architettura e media:... BEYOND MEDIA 2005. SCRIPT

Il festival: si svolge dal 1997 a Firenze, ed è dedicato alle più attuali visioni sull'architettura e al dibattito sulle relazioni del progetto con i media. L'iniziativa, curata da Marco Brizzi, accompagna stabilmente lo sviluppo dei sistemi di comunicazione in architettura, misurando la loro incidenza sulla produzione attuale e promovendo la qualità e la ricerca nell'elaborazione dei mezzi di comunicazione del progetto. Il programma del festival si concentra sull'indagine della produzione architettonica contemporanea, sulla discussione delle teorie emergenti, sulla presentazione delle più significative ricerche condotte in ambito didattico, sullo sviluppo delle relazioni tra architettura e media, e si esprime attraverso la presentazione di opere video, film e multimedia, mostre di architettura, incontri e workshop con protagonisti del dibattito internazionale.

Script: L'ottava edizione del festival BEYOND MEDIA, che si svolgerà a Firenze dall'1 all'11 dicembre 2005, concentrerà l'attenzione nazionale e internazionale su temi di attualità, intorno ai quali si svilupperanno importanti e coinvolgenti occasioni di incontro. Le sedi della manifestazione sono l'Ospedale degli Innocenti e la Stazione Leopolda. Ancora una volta il festival promuoverà il confronto tra il mondo della progettualità e il più ampio universo della comunicazione. Darà luogo a un programma di incontri, visioni, esposizioni e tenderà a raccogliere le più significative testimonianze del nostro tempo in una chiave di interesse per gli specialisti e per il grande pubblico. L'ottava edizione del festival di Firenze sarà dedicata al tema "SCRIPT". Come si racconta, oggi, l'architettura? Quali forme di narrazione si legano all'idea di progetto, alle sue manifestazioni, alle forme della sua pubblicità? Come il pensiero progettuale struttura i propri linguaggi ed esprime, in un'attuale forma di scrittura, la cultura del nostro tempo? Attraverso quali percorsi la creatività emergente avvicina nuove modalità di espressione rese possibili dagli strumenti digitali e dai nuovi media? "SCRIPT" offrirà l'opportunità per riflettere su una molteplicità di aspetti intorno ai quali si organizza la cultura progettuale contemporanea.


Script call for entries:... Come in occasione delle precedenti edizioni, BEYOND MEDIA si svilupperà intorno alla presentazione dei più meritevoli documenti di comunicazione realizzati sul tema dell'architettura e del suo progetto. Ogni autore di video e di opere di comunicazione dedicati all'architettura può partecipare all'edizione 2005 del festival. Sono attese opere recenti di studenti, architetti, artisti, agenzie specializzate. La partecipazione è gratuita. È possibile candidare alla selezione opere video, animazioni o altre realizzazioni; ciascun autore può candidare più opere. Le opere saranno selezionate in virtù della loro efficacia comunicativa, originalità e aderenza al tema. Le proposte selezionate per la presentazione nell'ambito del festival saranno documentate nel catalogo e sul sito ufficiale della manifestazione. Alle migliori opere partecipanti sarà conferito un riconoscimento.
I partecipanti dovranno far pervenire le opere (nei formati indicati nella scheda tecnica) e i materiali descrittivi (su CD ROM per PC) entro e non oltre il 30 settembre 2005 al seguente indirizzo: BEYOND MEDIA - IMAGE / VIA SCIPIONE AMMIRATO 82 / 50136 FIRENZE, ITALIA link:: http://www.beyondmedia.it/frameset.htm


sito :... http://www.beyondmedia.it sito :... http://www.image-web.org/

 

 

 

 

in libreria :.... di Andrea Bajani

Cordiali saluti

Einaudi L'Arcipelago 2005, 99p., € 9,50

Lui è uno scrittore di lettere di licenziamento. Compone congedi pirotecnici, appassionati e struggenti come lettere d'amore, fa esplodere il vocabolario in una pioggia di parole d'occasione. Nei corridoi lo chiamano il Killer, raccoglie gli elogi della dirigenza e vede sfilare i colleghi in esubero con le scatole dei loro effetti personali sottobraccio. Loro sono due bambini con il papà in ospedale, che mettono a soqquadro la sua vita insegnandogli i rituali teneri e un po' anarchici di una dolorosa paternità d'emergenza. E in pochi istanti spazzano via logiche di rendimento e controllo qualità, premi di produzione e gestione delle risorse umane, come tasselli di un mosaico al contrario in cui l'immagine poco a poco si dissolve nella sottrazione delle parti.

«Gentile collega,ci consenta di ringraziarla per la fedeltà, la dedizione e l'entusiasmo che ha dimostrato in questi anni. Non lo dimenticheremo. Da parte nostra, le promettiamo che la sua vita fuori dall'azienda sarà meravigliosa. E come lei sa, noi non facciamo promesse se non siamo certi di poterle mantenere. Cordiali saluti»

La sua vita in azienda è fatta di giornate passate a scrivere spumeggianti lettere di licenziamento, guardando i colleghi «in esubero» che ripongono gli oggetti personali dentro piccole scatole e si avviano lentamente verso casa. La sua vita fuori dall'ufficio, invece, è l'invenzione di una paternità: un ciclone messo in movimento da Martina e Federico, che sono troppo piccoli per diventare grandi e aspettano il ritorno del padre dall'ospedale. Dopo tante parole sprecate per congedare la gente, bisognerà trovarne di intatte per spiegare a loro due che non tutte le cose finiscono, e non tutti i saluti sono degli addii.

ordina il libro on-line :.... http://www.einaudi.it/

 

 

 

in libreria :.... di Babette Factory

2005 dopo Cristo

Einaudi Stile libero 2005, 402 p., € 15,80

2005, il presente come il primo dei giorni: un Paese deve scegliere se morire o salvarsi. Un appassionante thriller politico, la commedia finale dell'Italia contemporanea.

Il vecchio Sinisgalli trama per dirottare il destino collettivo d'Italia. Un gruppo di giovani rivoltosi imbevuti di miti televisivi, due inquietanti registe underground, un killer improvvisato, un conduttore di successo che parla col suo pubblico interiore convergono al centro di una storia piú grande di loro. Da una vorticosa sequenza di raduni massonici, missioni in Estremo Oriente e feste situazioniste, un universitario innamorato si ritrova infine faccia a faccia con il presidente Berlusconi.

"Non verrà sbandierato come il manifesto letterario della nuova generazione trentenne, perché manca la provocazione furba, né scalerà le classifiche come le confessioni hard di qualche adolescente, perché non è studiato per fare scandalo. In compenso il primo libro di questa garage band letteraria che si fa chiamare Babette Factory, 2005 dopo Cristo racconta l'Italia del berlusconismo e la generazione che dal berlusconismo è stata plasmata, come nessun altro aveva saputo fare prima. Di sfuggita, sfodera anche una curiosità stilistica non modaiola e non riducibile all'ansia di far tendenza, quella che latita nella maggior parte dei libri che si assicurano titoloni e premi con l'astuzia. A scrivere, alternandosi ma con notevole compattezza e omogeneità, sono quattro autori: Christian Raimo, Francesco Pacifico, Nicola Lagioia e Francesco Longo. Solo l'ultimo è al suo esordio letterario: gli altri hanno tutti uno o più titoli alle spalle, pubblicati negli ultimi anni. Il decano del gruppo ha trentadue anni, il più giovane ventotto. Sono nati con l'Italia del biscione, cresciuti in quella dell'arrembaggio al palazzo del Cavaliere, della sua centralità assoluta come leader politico e ancora di più come modello antropologico. Non c'è da stupirsi se sanno cogliere il ritmo profondo di un paese che sembra ruotare sempre intorno a Silvio Berlusconi, un'Italia in cui l'identità politica si divide per simpatie o antipatie nei confronti dell'uomo di Arcore e quella culturale lo prende a modello anche quando mira a contrastarlo." un estratto dalla recensione di Andrea Colombo apparsa sulle pagine de "il Manifesto"

Babette Factory:.... Christian Raimo (Roma, 1975), è autore delle raccolte di racconti Latte (minimum fax, 2001) e Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro? (minimum fax, 2004). Francesco Pacifico (Roma, 1977) ha pubblicato il romanzo Il caso Vittorio (minimum fax, 2003). Francesco Longo (Roma, 1978) è al suo esordio letterario. Nicola Lagioia (Bari, 1973) è autore dei romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (minimum fax, 2001) e Occidente per principianti (Einaudi, 2004).

maggiori informazioni e aggiornamenti sulla postazione remota dela Factory:... http://www.babettefactory.com/ sito :... www.einaudi.it

 

 

 

 

fino al 18 dicembre 2005 stessa sede:... JOE COLOMBO: Inventing the future

La mostra Joe Colombo: Inventing the future documenta l'intera opera di Joe Colombo. Verranno esibiti non solo i modelli originali dei progetti più importanti di Colombo, ma anche documenti e pezzi inediti, tra cui modelli sperimentali, disegni e planimetrie. La mostra Joe Colombo: Inventing the future presenta le opere di Colombo attraverso quattro sezioni tematiche e cronologiche. La prima è rappresentata dalle prime creazioni artistiche e architettoniche accompagnate da un excursus biografico raccontato attraverso un'ampia collezione di oggetti personali e opere grafiche inedite. La seconda sezione comprende le prime creazioni di design tra cui alcuni capolavori come la poltrona "Elda", la sedia "Universale", alcune lampade e vari arredi. La terza sezione illustra la svolta di Colombo verso una concezione modulare e flessibile dei sistemi abitativi visibile nel contenitore "Combi Center", nel "sistema programmabile" e in molte altre creazioni. L'ultima sezione è dedicata alle ultime opere, principalmente finalizzate alla progettazione di unità abitative multifunzionali e di interi ambienti come "Visiona 1" (1969), la "Total Furnishing Unit" (1971) e il suo appartamento del 1968. Oltre all'arredo originale del suo appartamento, la mostra ospita una parziale ricostruzione di Visiona 1 corredata da un video che illustra questo spettacolare interno.

Joe Colombo:Dopo avere studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, nei primi anni ’50 Colombo entra a far parte del Movimento di pittura nucleare con Enrico Baj. Poco dopo, all’inizio degli anni ’60, rivolge la propria attenzione all’architettura e all’interior design e inizia a lavorare come progettista. Crea “Universale”, una delle prime sedie modellate in un unico pezzo di plastica, e arredi dalle forme innovative costruiti con legno laminato, pelle e vimini. Oltre alla ricerca dei materiali, l’opera di Colombo si caratterizza per la flessibilità e la modularità, tratti ben visibili nelle poltrone “Tube Chair” e “Multi Chair” che attraverso combinazioni molto semplici si prestano a infiniti usi. L’inventiva di Colombo si esprime anche nella creazione di stand espositivi fieristici per ditte come Bayer, Hoechst e Rosenthal, oltre che nelle sue numerose creazioni di design che comprendono auto, orologi, attacchi di sci, bicchieri, condizionatori e un servizio da bordo per Alitalia.

 

 

 

Miroslav Šik

Vecchio-nuovo

ed. Quart, Collana De aedibus, Lucerna 2000, 68 pp. , 23 illustrazioni a colori e 6 illustrazioni in bianco e nero, 13 piante

Dall'inizio degli anni Novanta, Miroslav Šik, architetto zurighese e professore al PF di Zurigo, fa parte degli spiriti più incitatori, innovatori ed indagatori del dibattito svizzero e germanofono sull'architettura.

La sua architettura non è spettacolare, né dipende da mode effimere. Miroslav Šik è alla ricerca della via di mezzo tanto sovversiva quanto intensa tra l'architettura banale e l'architettura sovrambizionata. La sua attenzione e il suo interesse si rivolgono a coloro che vivono negli edifici e che animano le città, nonché al necessario in generale in quanto opposto al superfluo.


Arricchito di piani e di differenziate fotografie di Christian Kerez e Walter Mayr, il libro presenta tre edifici recenti dell'architetto.
Nei testi piuttosto complessi gli autori fanno numerosi riferimenti alla storia dell'architettura e valutano la qualità dell'insieme architettonico che costituisce una nuova e solida unità. Una scelta di brani tratti dai testi di Miroslav Šik documenta i tratti fondamentali del suo ricco pensiero teorico:...

-Dal vecchio al nuovo al vecchio-nuovo: Centro di formazione, culturale e del tempo libero La Longeraie, Morges di Martin Tschanz
-True stories, St.Antonius a Egg, un immagine costruita dell'architettura analoga
di André Bideau
- In sospeso - con moderatezza, Casa per musicisti alla Bienenstrasse, Zurigo
di Alberto Dell'Antonio
- Vecchio-nuovo
di Miroslav Šik

ordina il libro on-line :.... http://www.quart.ch/italienisch/frameset.htm www.quart.ch

 

 

 

 

Ugo Rosa su Antithesi:...Il professore protesta

I professori d’architettura, che tra tutti (lasciatemelo dire con legittimo orgoglio) sono i più eleganti e alla moda, già hanno preso il loro posto in prima fila.
Vogliono divertire e divertirsi, com’è giusto, senza per questo rinunciare ad insegnare.
Così quest’anno accademico hanno deciso di cominciarlo all’insegna del buonumore: con una bella letterina anzitempo a Babbo Natale.
Si tratta di un notevole frutto del temperamento italico ed io vorrei che la si diffondesse in tutte le scuole della nostra bellissima repubblica (o quello che è): lo studente potrebbe anzi impararla a memoria e ripeterla all’esaminatore presentandosi con il libretto in una mano, la trombetta elastica nell’altra e un naso finto.
Ad ogni virgola si fermerebbe a soffiare nella trombetta. Sarebbe un bel modo di prepararsi alla professione d’architetto per come si va configurando. Un modo divertente e perfettamente adeguato.
Visto che loro, i professori, si sono divertiti a scriverla io pure mi sono divertito a leggerla: che volete, si fa quel che si può. Loro pubblicano, seminarizzano, insegnano, conferiscono, si riuniscono, giudicano, concorrono. Io, quando posso, leggo.
“L’architettura italiana attraversa una situazione drammatica”. Comincia così la missiva. Senza mezzi termini. Non si può dire che non si afferri il toro per le corna.
Do un’occhiata al calendario: settembre, l’anno è il 2005.
Controllo di nuovo: settembre, 2005.
MI faccio i conti con le dita. Cazzo, ci ho cinquant’anni. Uno se lo scorda, sono cose che succedono. Ma il calendario è lì apposta. Tu guardi e ti ricordi. Che faccio io nella vita? L’architetto. Ho fatto altri mestieri? No. Sempre l’architetto ho fatto (finta di fare). Ci fu, è vero, un periodo che suonavo la chitarra, ma non credo che conti, in questa sede. A questi cinquant’anni ne togliamo una metà: per svezzamento, infanzia, adolescenza, università e cazzeggiamento. Ne restano pur sempre venticinque. Venticinque anni, dunque, che bazzico l’ambiente. Ma questa, che io ricordi, è la prima volta che 35 professori assurgono in coro a difesa dell’architettura in Italia.

 

sito :...http://www.antithesi.info/testi/testo_2.asp?ID=441

 

 

 

 

Architecture for Humanity :... Six months after the Tsunami

Tsunami Six Months On
I truly wish that I can write about permanent buildings that have been built, communities recovered and a semblance of life that has been restored to the tsunami struck countries in South East Asia and Africa but that is not the case. Life is still very temporary and families are still waiting.

In my trip in April I saw miles upon miles of tents and poorly constructed sheds housing many people, since then there has only been slight change – much of the delay is due to red tape and politics between government ministries. While I was there we visited 15 ministries to get a survey plan, none of whom knew where it was. Some NGO's have built temporary structures and then left. However the next six months is when recovery turns to reconstruction and we are hopeful that many of our projects will be fully underway.

We have made a strong commitment to creating community based sustainable reconstruction and continue to push forward with our projects. In Pottuvil we are working with Relief International to build three schools and upgrade two others ( existing photos). Construction is slated for early August. In Kirinda, like many other coastal villages, we are waiting on the Urban Development Authority decide on the ‘no-build zone'. As soon as they come up with a solution we will begin building community and civic buildings. Currently we are planning to build a medical clinic, library and information center and a civic building that will house the local police station and post office. ( existing photos)

In India we are collaborating with the League of Education and Development (LEAD) in three villages in Cuddalore. We are funding and developing designs for three off-the-grid community centers that will utilize rainwater and solar collection. These community centers will also act as education centers for children.

We also connected Arups' office in Sydney with Habitat for Humanity in Indonesia. Habitat had asked for help on their housing designs and we were more than happy to connect them with designers and engineers. Also in early July AFH Minneapolis, our fastest growing chapter, is hosting a design charrette with the Minnesota Sri Lanka Friendship Foundation to design and develop a community complex in Hikkaduwa, Sri Lanka.

We are also exploring funding a couple of housing and micro-economic projects including a bakery facility. We'd like to thank everyone who has donated and especially for their patience while we work with local community groups to develop buildings that will not only last but will help stimulate the economy of the area. We especially want to thank Samir Shah who has been our Sri Lanka representative since January 2nd. Almost weekly he has gone above and beyond the call of duty to keep these projects going. Next month he returns to the states and is getting married. Alas cloning is not an option and he will be sorely missed. We wish him the best.

On a high note we are happy to announce Purnima McClutcheon as our India representative. She will be working with LEAD on the community centers and potentially a number of other projects. (Cameron Sinclair)

sito :... http://www.architectureforhumanity.org/ Architecture for Humanity's photostream :... www.flickr.com/photos/71553672@N00/16522735/

 

 

 

in libreria :.... l'industria delle costruzioni 382 (marzo-aprile 2005)

Ralph Erskine

Edilstampa 2005, 122 p., € 12,00

"1939, Ralph Erskine appena venticinquenne e da poco laureato, s’imbarca per la Danimarca in compagnia di una bicicletta e un sacco a pelo, di qui raggiunge la Svezia e pedalando arriva a Stoccolma. Coraggioso e anticonvenzionale. Due aggettivi che contraddistinguono decisamente il suo modo di pensare e di agire e che ricorreranno spesso nella lettura della sua opera.
La Svezia diventa così la sua seconda patria; gli darà l’occasione di integrare la formazione britannica, di stampo accademico, con le esperienze maturate nell’ambito della cultura socialdemocratica, gli offrirà inoltre l’opportunità di realizzare una notevole quantità di edifici e di sperimentare quella architettura della partecipazione, difficilmente praticabile nel resto d’Europa.
In Inghilterra costruirà però gli edifici che lo renderanno famoso: il Byker e l’Arca. Ma sarà ancora la Svezia a fornirgli l’occasione di riflettere sulle influenze del clima nordico sull’architettura e di sostenere, tra i primi, l’urgenza di una progettazione ecosostenibile.
Uno straordinario mix di pragmatismo britannico e empirismo svedese, un felice equilibrio tra perfezione e compromesso, tra aspirazione alla perfezione e ricerca delle opportune strategie per il suo conseguimento, valutate soprattutto in base alla loro realizzabilità. E ancora, un architetto che è riuscito a coniugare attenzione alle necessità del vivere quotidiano e pensiero utopico, valori domestici e proposte radicali, che è riuscito a declinare l’astrazione dell’utopia nella sua versione migliore, quella non totalitaria. La sua capacità di affrontare i problemi da più punti di vista, gli dà inoltre la libertà di impostare il tema in modo sempre nuovo e originale, anche perché la sua architettura non deve dimostrare alcuna teoria; di qui una certa disomogeneità tra le sue opere, una caratteristica questa che porterà alcuni critici a tacciarlo di eclettismo.

Da un lato, i suoi riferimenti sono alla città antica, a quel mix di funzioni capace di generare complessità, variabilità e intreccio, a quel mondo preilluminista in cui la partecipazione dell’utente differenzia e umanizza l’astratto spazio modular-seriale. Dall’altro, in tempi non sospetti, pone al centro della sua ricerca la questione ambientale, aprendo così verso le molteplici, cruciali, problematiche del XXI secolo. Riferimenti al mondo premoderno e a quello futuro sembrano così comporsi insieme in una strategia progettuale e in una poetica architettonica che con eleganza e ironico distacco scivolano sulle tante forzature ideologiche che hanno contrassegnato il XX secolo.
Radicale e anticonvenzionale la scelta di trasferire lo studio su una barca e di recarsi nei mesi estivi, con la sua famiglia e quelle dei collaboratori, a Rågö, un’isola del Baltico a sud di Stoccolma, un usanza che si ripeterà per tredici anni consecutivi, laddove il Verona assume le sembianze di una piccola comunità ideale. Nel Byker, a Newcastle, realizza un muro abitato lungo più di 750 metri, una delle icone del pensiero utopico: ma il grande segno perde qualsiasi connotazione astratta, si piega, variando così di continuo i punti di vista, include preesistenze, modifica la sua sezione, mescola differenti tipologie, alterna materiali e colori.
Il grande segno dell’abitare collettivo, che include anche i nidi degli uccelli, perde così di assolutezza e conforma un luogo dove abitare.
Nell’Arca, a Londra, dà forma a un’altra delle visioni utopiche che ha attraversato il moderno, il sogno del luogo di lavoro di una comunità come “spazio democratico” organizzato in modo non gerarchico e aperto. Anticonvenzionale e, al tempo stesso geniale, infine, la casa minima che Erskine costruisce con le sue stesse mani e l’aiuto della moglie a Lissma nel 1941; uno spazio “da barca”, ultraflessibile, che riutilizza i più improbabili materiali di scarto -una vecchia rete del letto servì per armare la parete del camino- in cui la facciata nord-deposito della legna, costituisce un’autentica invenzione bioclimatica al tempo stesso soluzione figurativa
... "

Un estratto dal testo introduttivo della curatrice del numero, Alessandra De Cesaris

l'industria delle costruzioni:: La rivista tecnica dell'ANCE da gennaio 2002 ha cambiato veste. Si e' rinnovata sia nel progetto grafico che nei contenuti, attraverso un piano editoriale piu' organico e mirato a offrire, ad ogni uscita, una visione completa e al tempo stesso dettagliata delle architetture contemporanee e delle grandi opere realizzate in Italia e nel mondo. Un aggiornamento costante affrontato attraverso numeri monografici, con approfondimenti dei temi di ricerca curati da esperti e illustrati attraverso un'ampia e dettagliata documentazione delle opere selezionate. In ogni numero rubriche di informazione sui principali argomenti di attualita', interventi qualificati ed esaustivi sugli aspetti tecnici e scientifici del costruire. Direttore Giuseppe Nannerini, capo redattore Domizia Mandolesi

sottoscrivi l'abbonamento on-line:... http://www.edilstampa.ance.it/rivi.htm sito :... www.edilstampa.ance.it

 

 

Antonio Esposito e Giovanni Leoni

FERNANDO TÁVORA Opera completa

Electa, Milano 2005, 400 p., € 98,00

Esce, dopo cinque anni di ricerche condotte dagli autori in stretta collaborazione con lo stesso Fernando Távora, l'atteso volume dedicato alla figura di riferimento dell'enclave solitamente definita come Scuola di Porto. Si chiude così una trilogia che comprende i volumi dedicati da Electa all'opera di Alvaro Siza e di Eduardo Souto de Moura, quest'ultimo scritto dagli stessi Esposito e Leoni.
Di nobile famiglia, dopo una formazione tradizionalista e un apprendistato architettonico internazionale che lo porta a rappresentare il Portogallo ai CIAM, in contatto con la cultura architettonica europea del secondo dopoguerra, Fernando Távora intraprende, a partire dalle opere dei primi anni Cinquanta, quella che egli stesso definisce come la "terza via": un rifiuto tanto dell'internazionalismo quanto del regionalismo critico a favore di una architettura che sia, al tempo stesso, specifica, strettamente legata al luogo, ma anche fondata su una "lezione delle costanti" appresa dalla storia e dotata di un valore universale. Sulla base di tali principi Távora, instancabile viaggiatore e studioso dotato di una ampissima cultura internazionale, sceglie di costruire solamente in Portogallo, principalmente nel Nord del paese, svolgendo una ricca attività professionale sviluppatasi in quasi trecento progetti, per larga parte realizzati.
Alla professione, Távora affianca una cinquantennale attività di docente, prima presso la Scuola di Belle Arti di Porto, poi nella Facoltà di Architettura di Porto (FAUP), di cui è fondatore nel 1982 e, per un ventennio, figura di riferimento. Si tratta di una azione pedagogica necessariamente più difficile a raccontarsi rispetto all'opera progettata e costruita, ma decisiva per comprendere il ruolo svolto da Távora nel definirisi della cultura architettonica contemporanea in Portogallo e non meno importante per comprendere come questa figura appartata e poco incline alla autopromozione mediatica abbia ottenuto, soprattutto nella penisola iberica e in alcune regioni del sudamerica, un rispetto e una autorevolezza che ha pochi paragoni nella cultura architettonica della seconda metà del Novecento.
In Italia, nonostante l'interesse di alcuni ambienti accademici storicamente legati al Portogallo, il nome di Távora è stato per lungo tempo associato alla sua attività di restauratore o al mitico ruolo di "maestro di Siza", definizione solo in parte veritiera, dal momento che tra i due vi è una differenza d'età di soli dieci anni, anche se è un fatto che Siza fu allievo di Távora nella scuola e suo collaboratore allo studio, ottenendo, grazie alla generosità e al rispetto del capostudio, alcuni importanti incarichi in proprio come la Piscina nella Quinta da Conceição a Matoshinos o lo stesso ristorante Boa Nova a Leça de Palmeira.
Una rilettura più profonda dell'opera tavoriana è stata avviata dagli autori del volume oggi in libreria, grazie all'interesse della rivista CASABELLA e del suo direttore Francesco Dal Co, con una azione che ha condotto all'importante riconoscimento della Laurea Honoris Causa conferita a Távora dallo IUAV nel maggio 2003. Il volume dedicato a Eduardo Souto de Moura ha poi mostrato, anche se per accenni, quanto profonda e viva sia la lezione tavoriana nell'opera del più giovane architetto portohghese rendendo sempre più necessaria, per una corretta lettura della storia architettonica recente del Portogallo, l'uscita di un volume dedicato a Fernando Távora.

Il volume di apre con una intervista a Távora realizzata dagli autori a Porto il 27 novembre 1999, occasione di avvio della ricerca che ha condotto anche a un definitivo riordino dell'archivio, prossimamente disponibile alla consultazione grazie a una costituenda Fondazione promossa dalla famiglia.
Segue un'ampia lettura dell'opera tavoriana affidata ai saggi di Antonio Esposito - Fernando Távora e l'architettura portoghese del dopoguerra - e di Giovanni Leoni - Oltre il "moderno": l'architettura di Fernando Távora.

Offerto questo inquadramento storico e critico, il volume prosegue con una presentazione dei progetti e delle opere realizzate, strutturata secondo un ordine che gli autori hanno lungamente discusso con lo stesso Távora. I primi due capitoli focalizzano due momenti decisivi della sua formazione: la messa a punto della già ricordata "terza via" e la stagione - tra il 1952 e il 1958 - in cui grazie a quelli che sono stati definiti come "progetti guida", Távora elabora le diverse componenti del suo metodo progettuale. I capitoli successivi, a sottolineare l'attenzione tavoriana per la specificità del luogo, sono organizzati secondo criteri geografici e, solo all'interno di ogni capitolo, seguendo un ordine cronologico. I luoghi del progetto tavoriano che il volume presenta sono: Porto, Aveiro, Guimarães, Viana do Castelo, Coimbra, Lisbona.
Segue una ricca antologia di testi scritti da Fernando Távora, tanto di carattere generale quanto di commento ai singoli progetti; testi che spesso sono parte integrante del progetto, chiave di lettura senza la quale non se ne colgono le profonde motivazioni.
Tra i testi pubblicati, quello per certi versi più prezioso è un lungo estratto del Diario di viaggio redatto da Távora in occasione del suo giro intorno al mondo finanziato dalla Fondazione Gulbenkian e realizzato fra il 13 febbraio e il 12 giugno 1960: un attraversamento del moderno che lo conduce a contatto, reale o mediato dalle opere, con F.L. Wright, L. Kahn, Mies van der Rohe, ma anche con il Giappone della villa di Katsura o con l'esperienza delle grandi metropoli mondiali. La trascrizione del testo, di difficile consultazione, è stata possibile grazie a una lettura integrale che Fernando Távora ha accettato di registrare per gli autori del volume. Le pagine sono accompagnate dagli straordinari schizzi realizzati durante il viaggio.
Conclusa la presentazione dell'opera, teorica e progettuale, un capitolo finale raccoglie "intorno a Távora", amici e collaboratori di antica data o di più recente acquisizione, che offrono una loro lettura e contributi preziosi per far emergere il sistema di relazioni, umane prima ancora che culturali o professionali, che è di diritto parte dell'opera tavoriana, non meno dei suoi progetti e scritti. Oltre alle inevitabili e preziose testimonianze di Alvaro Siza (A proposito della architettura di Fernando Távora) e di Eduardo Souto de Moura (Fernando Távora e la natura delle cose naturali. Tre episodi per il prossimo millennio), vi sono testimonianze su opere specifiche, ma con fondamentali aperture su questioni di carattere generale, a firma di Alexander Alves Costa (Casa nella Quinta da Cavada) e Sergio Fernandez (Ristorante e stazione di rifornimento Sacor); letture storico-critiche di Bernardo Ferrão (L'antico e il moderno nella architettura Fernando Távora), Nuno Teotonio Pereira (L'indagine sulla architettura popolare) e Daniele Vitale (Távora. Nostalgia e civiltà); una "storica" intervista di Carlos Marti a Távora, realizzata a Barcellona nel 1998 ("Nulla dies sine linea": frammenti di una conversazione di Carlos Marti Aris con Fernando Távora); una descrizione dell'archivio curata da Francesco Del Conte. Completano il quadro di affetti e pensieri raccontati nel capitolo: una vivissima testimonianza della generosa azione pedagogica svolta da Távora, di cui è autore il suo allievo Francisco Barata Fernandes (L'architettura colta di Fernando Távora); una non meno viva e toccante memoria della vita di studio, scritta dal collaboratore di tanti anni e custode dell'archivio, Fernando Barroso; infine la ricca, profonda e preziosissima testimonianza sugli inediti diari giovanili offerta da Manuel Mendes ("Ah, che ansia umana di essere il fiume o la riva!").
Il volume si conclude con una cronologia in cui gli eventi della vita di Távora si alternano alla storia politica e architettonica del Portogallo, seguita dal regesto completo delle opere e dalla bibliografia generale.
Le fotografie del volume sono opera di Fulvio Orsenigo e Alessandra Chemollo, la quale chiude anch'essa una trilogia, avendo fotografato anche per i volumi già citati su Alvaro Siza e su Eduardo Souto de Moura.

sito :... http://www.electaweb.it

 

 

 

 

 

dal 8 al 26 giugno 2005 si tiene presso il Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova l'esposizione:... Maurizio Bolognini. Macchine programmate 1990-2005

Nell’ambito della rassegna “4 Rooms”, che ha già visto presenti al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce Plamen Dejanoff e Flavio Favelli, Maurizio Bolognini presenta, con “Macchine programmate 1990-2005”, una selezione dei suoi lavori più significativi, a partire dalle prime macchine programmate per produrre flussi di immagini casuali e lasciate funzionare all’infinito: le Imaging Machines e i Computer sigillati, realizzati rispettivamente dal 1988 e dal 1992.
Maurizio Bolognini, che si occupa di tecnologie digitali dagli anni Ottanta, è considerato l’artista più radicale nel movimento delle Nuove Tecnologie, avendo messo al centro del proprio lavoro gli stessi dispositivi e la loro fisiologia, rinunciando a qualsiasi sovrastruttura simbolica (Mario Costa). L’artista stesso sottolinea che le sue macchine (ormai centinaia), programmate per produrre flussi inesauribili di immagini casuali (o altri tipi di elaborazione: numerazioni, testi, voci...), servono a generare delle “infinità fuori controllo”, a costruire universi d’informazione paralleli che spostano la ricerca “dal livello dei significati a quello dei dispositivi e delle loro operazioni”, di cui egli si considera allo stesso tempo autore e spettatore.
E’ stato sottolineato che in questo modo il lavoro di Bolognini consente di rimettere a fuoco la problematica dell’arte tenendo conto del nuovo contesto tecnologico (Robert C. Morgan). L’artista considera centrale nella sua ricerca la “delega alla macchina”, che significa rinuncia al controllo ma anche possibilità di dilatare il proprio gesto all’infinito: la “sproporzione” che si determina tra l’artista e il suo lavoro – egli sottolinea – “diventa una nuova versione della sproporzione tra noi e la realtà, che per la prima volta possiamo contemplare, ridurre a esperimento e spettacolo.”
Questo è evidente, in modi diversi, in tutti i suoi lavori: nella serie dei Computer sigillati, di cui il Museo aveva presentato un’installazione nella mostra “Il viaggio dell’uomo immobile” (2003); nella serie Atlas 2, in cui utilizza programmi la cui realizzazione è stata delegata senza vincoli a programmatori di ogni parte del mondo; nelle applicazioni di intelligenza artificiale usate in AIMS (Artificial Intelligence Mediated Sublime); e nelle applicazioni di intelligenza collettiva usate nelle CIMs (Collective Intelligence Machines), installazioni interattive collegate alla rete telefonica cellulare. Di queste ultime il Museo presenta qui un’installazione suddivisa in due postazioni diverse (una nella proprie sale, l’altra in una via del centro di Genova), coordinate attraverso la rete telefonica e aperte all’intervento del pubblico che, usando il proprio telefono cellulare, potrà interferire con il funzionamento altrimenti autosufficiente delle macchine.

Catalogo ed. Neos italiano/inglese a cura di Sandra Solimano, con testi di Mario Costa, Giulio Giorello, Derrick de Kerckhove, Simonetta Lux, Angela Madesani, Robert C, Morgan, Enrico Pedrini, Domenico Scudero, Sandra Solimano.

sito :... http://www.museovillacroce.it/

 

 

 

dal 6 al 24 giugno 2005 presso il SEVS galleria dell'Università di Firenze, si tiene la mostra :... SNAKE SPACE. NIO architecten

SNAKE SPACE. NIO architecten, curata da Marco Brizzi si Focalizza sulla ricerca dell'architetto olandese Maurice Nio già fondatore di NOX, la mostra è dedicata al tema degli "spazi tecnici", luoghi della città diseredati, di transito o addirittura ad accesso interdetto: discariche, autostrade, parcheggi, aree industriali, tunnel, viadotti. È qui che Nio realizza le sue architetture, donando anima e vita a territori indefiniti, freddi, spazi di scarto e di rifiuto. Particolari dispositivi robotici, protagonisti dell'installazione, si insinueranno –come l'architettura di Nio– negli anfratti dimenticati di un paesaggio urbano ai confini tra l'astrazione e la realtà. L'installazione prevede un lungo tavolo coperto da una stampa di un paesaggio immaginario, una sorta di mappa dalla quale emergono dieci punti caldi che individuano zone interstiziali, ognuna delle quali corrisponde ad uno spazio tecnico e ad una diversa occasione di progetto. Gli oggetti robotici si muovono sul tavolo, costantemente ridirezionati e in continua ricerca di nuove mete all'interno di questo paesaggio artificiale. Come l'architettura di Nio, tali oggetti si insinuano in anfratti di territorio mortificati dalle esigenze e dalle priorità della vita metropolitana.Quella di Firenze è la prima tappa di un tour organizzato da iMage, viewpoints on architecture. La mostra, dopo Firenze, approderà alla Triennale di Milano, alla VIVID di Rotterdam e quindi nelle altre capitali europee.

Lunedì 6 giugno 2005 alle ore 18.00 Maurice Nio introdurrà il tema della sua ricerca durante un momento di incontro che avrà luogo nel cortile del SESV alle ore 18.00. Seguirà l'inaugurazione della mostra alle ore 19.00.

sito :... architettura.supereva.it/sesv/ sito :... www.image-web.org

 

 

 

in libreria :.... di Wu Ming 2

Guerra agli umani

Einaudi stile libero-Big 2004, 306 p., € 14,00

Nei boschi sopra Castel Madero qualcuno tende agguati ai cacciatori e li mutila del dito con cui premono il grilletto. Una ragazza e un uomo barbuto girano tenendo in mano strane aste di metallo. Il gruppo dei "Duri a morire" si prepara al peggio. Il guerriero Geims Oliva si accorge d'un colpo che non vi è onore in quel che sta facendo. Mentre grida: "Io sono un gladiatore, non uno stronzo!", qualcun altro, non troppo distante, pensa che "la corda del mondo è lì lì per spezzarsi".
Marco è l'Uomo Nuovo, fondatore di una nuova civiltà troglodita libera dalla tirannia degli inutensili. Vive in una caverna sui monti del Maderese, epicentro del futuro mondo primitivo. Non sono in pochi a interferire col suo progetto: cantieri che divorano montagne, bracconieri di cinghiali, piccoli gangster, carabinieri "survivalisti", palestrati nazisti e un gruppo clandestino che - ispirandosi a un oscuro autore di fantascienza - ha dichiarato la "guerra agli umani". Per Marco "nessun luogo vale un assedio", si ritiene un nomade e potrebbe anche andare altrove, ma un piccolo evento - la scomparsa di un sanbernardo di nome "Charles Bronson" - sta già rotolando e presto si gonfierà a palla di neve, travolgendo lui e i suoi "alleati": Gaia, barista rabdomante, e Sidney, nigeriano fuggito da un canile che canile non è.
Guerra agli Umani. I protagonisti (in ordine di apparizione): Marco “Walden”, supereroe. Ha scoperto che Babilonia intende suicidarsi. Lui preferirebbe evitare. Per questo vive in una caverna e attende con fiducia la fine dell'Occidente.
San Disma, ladrone. La Chiesa ufficiale non lo riconosce e sotto sotto pensa che abbia rubato pure il Paradiso. Ma è il patrono della civiltà troglodita. Castel Madero, mille abitanti e poca gloria. Perfetta esemplificazione del Teorema dei Tre Bar. Gaia Beltrame, rabdomante in erba, proprietaria di un locale dove si fa credito a chi legge e la televisione funziona solo a ceffoni. Charles Bronson, sanbernardo, fanatico dei Doors. Nonostante un collare molto, molto particolare un giorno è scomparso e nessuno l'ha più visto. Emerson Krott, scrittore sudafricano, autore de “L'invasione degli Umani”. E' convinto che Dio assomigli a un gibbone. Gilberto Rizzi, cacciatore. Pignolo, sempre attento alle regole, irreprensibile. Eppure, la Rivoluzione Animale ce l'ha già nel mirino. Daniele Sardena, bracconiere. Esperto nel costruire trappole. Un po' meno nel selezionare le prede. Maresciallo Martelli, carabiniere. La prossima catastrofe non lo troverà impreparato. Ermete Treré, detto Erimanto. Insieme ai suoi compari, mutila cacciatori e libera cinghiali. Eppure, gli stanno più a cuore gli struzzi. Geims Oliva, gladiatore. Con la sua Mossa del Cuoio, vorrebbe passare alla storia degli sport da combattimento. Purtroppo, l'avversario non è all'altezza. Il Facocero, in realtà un cinghiale. Ma con quattro zanne e una dipendenza preoccupante dalle mele selvatiche. Yogur Casale, Ha introdotto in Val Madero il metodo medioevale per cacciare i cinghiali.
 
GAU su wumingfoundation :.... www.wumingfoundation.com/guerra_agli_umani ordina il libro on-line :.... www.einaudi.it/catalogo  

 

 

 

 

dal 28 maggio al 5 giugno 2005 si tiene a Roma :... il Festival di Palazzo Venezia ROMA ART DOC FEST

Il Festival di Palazzo Venezia (ROMA ART DOC FEST) ha cadenza annuale; la seconda edizione si svolge a Roma dal 28 maggio al 5 giugno del 2005. L'intento della rassegna è di mostrare e far parlare oggi di cinematografia e di documentaristica sull’arte, dando voce ad un intero comparto produttivo, vasto ed esteso in tutto il mondo, che trova in Italia una sua naturale collocazione anche come stimolo per l’avvio di produzioni "made in Italy" con caratteristiche tali da poter competere con il meglio della produzione internazionale.

Nell'ambito del festival si svolge la manifestazione collaterale L’arte del costruire, retrospettiva curata da Antonella Greco, dedicata a filmati sul mondo dell’architettura, realizzata in collaborazione con CULT NETWORK. I video saranno presentati nella sede di Palazzo Wedekind

dal vasto e ricco programma si segnalano Martedi 31 maggio i video:... 19:18 La Biennale di Venezia. Metamorph. 9^ mostra internazionale di architettura a cura di Livia Tani / 19:49 Il grande progetto dal moderno all'eterno. Marcello Piacentini e la Città Universitaria di Giorgio Guido. ( Palazzo Wedekin Piazza Colonna 366)

il programma della rassegna L'Arte del costruire :... www.docfest.it/artdocfest2005/programmazioni

 

sito :... http://www.docfest.it  

 

 

 

 

dal 28 Aprile al 29 Maggio 2005 presso l'Istituto Svizzero di Roma, Villa Maraini si tiene la mostra :... Costruzioni Federali Architetture 1988-1998 Circondario 2

Una selezione di opere architettoniche commissionate tra il 1988 e il 1998 dall’Ufficio delle Costruzioni federali, Circondario 2 (cantoni Ticino, Grigioni, Uri, alto Vallese e Italia). I progetti realizzati in quest’ambito mettono in luce la dimensione civile dell’edilizia pubblica con particolare riferimento alla cultura costruttiva elvetica. L’Ufficio delle Costruzioni federali ha infatti sempre cercato di dare spazio alle molteplici componenti delle forze creatrici operanti nel campo dell’architettura, al visitatore di scoprire che queste costruzioni sono delle «belle e pluralistiche architetture».

Vernice mercoledì 27 aprile 2005, ore 18.30 :... saranno presenti: l’architetto Franco Poretti ex direttore del Circondario 2, l’architetto Mario Botta, l’architetto Graziella Zannone Milan curatrice della mostra ed il professor Jacques Gubler


Progetti di: Bernegger e Quaglia, Pietro Boschetti, Mario Botta, Broggi & Burckhardt, Richard Brosi e Partner, Cabrini-Keller-Verda, Campi e Pessina, Angela e Domenico Cattaneo, Germann & Achermann, Häusler & Cathomen, Jüngling e Hagmann, Lorenzo Felder, Moro & Moro, Remo Leuzinger, Muttoni e Silvano Caccia, Elio Ostinelli, Orlando Pampuri, Schnebli-Ammann-Ruchat, Modigliani & Boccuccia, Gioni Signorell, Trümpy e Bianchini, Livio Vacchini, Peter Zumthor

28 aprile - 29 maggio 2005
Apertura al pubblico: lunedì - sabato 15 - 19 / Per informazioni tel. +39 06 481 42 34

Istituto Svizzero di Roma:... Villa Maraini
via Ludovisi 48 (ingresso da Via Liguria 20)

scarica la locandina dell'evento .pdf :... download

sito :... http://www.ccsmilano.it/  

 

 

 

 

Aprile 2005 presso il SEVS galleria dell'Università di Firenze, si inaugura la mostra :... ABALOS & HERREROS. New Techniques = A New Landscape

 

la mostra ABALOS & HERREROS. New Techniques = A New Landscape, è dedicata all'opera e alla ricerca progettuale di Iñaki Abalos e Juan Herreros, orientata verso il punto di incontro tra economia ed ecologia, dove, secondo gli architetti spagnoli, la distinzione fra naturale e artificiale si dissolve. La mostra, per la prima volta in Italia, è stata presentata a Londra, presso l'Architectural Association School of Architecture, all'Illinois Institute of Technology di Chicago, al College of Architects di Cadice e al College of Architects di Caceres. Essa concentra l'attenzione su quattro opere recenti: New Museum of Contemporary Art a New York, Cristina Enea Park a San Sebastian, Sagües area a San Sebastian, Coast Park North-East, Forum 2004 a Barcellona. Intorno a queste opere la mostra, insieme alla conferenza di Juan Herreros che si terrà alle 17.00 presso l'Aula Magna del Rettorato, esplora il percorso mentale e costruttivo, rivoluzionario e sorprendente, fin qui compiuto.

MOSTRA
SESV SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti 27, Firenze

> esposizione: dal 7 al 27 aprile
> apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10.00-18.00
INGRESSO LIBERO

una iniziativa di:
Syracuse University, Firenze Università degli Studi di Firenze. SESVin collaborazione con: iMage

a cura di:
Francisco Sanin, Marco Brizzi

sito :... architettura.supereva.it/sesv/ sito :... www.image-web.org www.abalos-herreros.com

 

 

 

 

in libreria :.... l'industria delle costruzioni 381 (gennaio-febbraio 2005)

Rassegna italiana 2

Edilstampa 2005, 122 p., € 12,00

"Nonostante una tendenza generalizzata che vede e vuole un panorama atomizzato in espressioni deboli ed incapaci di relazionarsi tra loro, negli ultimi anni in Italia si è andata costituendo a dispetto del pregiudizio, una attitudine alla progettazione dotata di un sempre più evidente grado di unitarietà; una unitarietà relativa e dal basso, che non fa riferimento a ricerche o programmi prestabiliti e benché mai ad apodittici manifesti. Per percepire il senso di questa comunanza bisogna innanzitutto mettere tra parentesi l’aspettativa modernista che vede il nuovo come valore assoluto e demanda all’invenzione iconografica l’identità ed il successo di determinato genere di architettura. Se infatti si parte dal presupposto che l’identità debba necessariamente passare attraverso l’invenzione figurativa del singolo progetto e alla sua capacità ad elevarsi a racconto collettivo, inevitabilmente ci si allontana dalla migliore architettura prodotta dalle nostre parti.

Quest’ultima si presenta invece come una architettura di relazione, dispone ed articola le sue forme guardandosi intorno, come dialogo. Tradizione vuole che in Italia il guardarsi intorno abbia corrisposto a porsi in relazione con il contesto, ciò sia nella opzione estrema e determinista della architettura della città, sia nella opzione stemprata del regionalismo critico. Nel caso in esame siamo al di là di questa duplice opzione che di fatto ha trascinato il progettare nel vicolo cieco della paura espressiva, nel subire le condizioni al contorno. La relazione attuale si realizza invece in un dialogo del singolo progetto con le architetture simili, come la ricerca di una familiarità diffusa che impone come in ogni famiglia, una ragionata ed argomentata sedimentazione dei comportamenti e delle forme. Va da se dunque che virtù, pregi e difetti di quel che si produce dalle nostre parti debba necessariamente passare attraverso questa visione collettiva, come immaginando di vedere queste architetture fisicamente vicine tra loro; solo allora appaiono le ragioni ed il senso di una attitudine comune che al di là del singola figurazione, ha il pregio di identificare una visione del mondo, in ultima analisi uno stile".
Un estratto dal testo di introduzione al numero "Nonostante una tendenza generalizzata..." di
Valerio Paolo Mosco

l'industria delle costruzioni:: La rivista tecnica dell'ANCE da gennaio 2002 ha cambiato veste. Si e' rinnovata sia nel progetto grafico che nei contenuti, attraverso un piano editoriale piu' organico e mirato a offrire, ad ogni uscita, una visione completa e al tempo stesso dettagliata delle architetture contemporanee e delle grandi opere realizzate in Italia e nel mondo. Un aggiornamento costante affrontato attraverso numeri monografici, con approfondimenti dei temi di ricerca curati da esperti e illustrati attraverso un'ampia e dettagliata documentazione delle opere selezionate. In ogni numero rubriche di informazione sui principali argomenti di attualita', interventi qualificati ed esaustivi sugli aspetti tecnici e scientifici del costruire. Direttore Giuseppe Nannerini, capo redattore Domizia Mandolesi

sottoscrivi l'abbonamento on-line:... http://www.edilstampa.ance.it/rivi.htm sito :... www.edilstampa.ance.it

 

 

 

 

 

Aprile 2005 si presenta a Barcellona presso l'Espai Ras :... Net.it ..the net of the italian contemporaneity

il primo libro sulla contemporaneità del progetto in Italia edito da Actar,

Net.it presenta la produzione più originale e aggiornata di 60 tra architetti, designers e fotografi; inoltre introduce e guida il lettore alla scoperta dei network più frequentati e seguiti.

Presentano il curatore del libro Pino Scaglione e l'editore Ramon Prat.. A partire dalle ore 18.30 presso l'Espai Ras in Calle Doctor Dou, Barcellona

scarica la locandina dell'evento .pdf :... download

sito :... http://www.actar.es/

 

 

 

 

5 Aprile 2005 presso las salas del primer piso a Buoenos Aires si inaugura :... Entre quimera y realidad Guido Chouela, Roberta Vassallo

"si tratta di un lavoro svolto durante tre viaggi in Patagonia del sud. Ho fotografato le case, o meglio le facciate delle case, come se fossero delle persone dei volti. Una serie di quaranta prospetti di case catture in diversi paesini patagonici. Non é l'architettura che mi interessa, non il dettaglio architettonico, ma i particolari umani che queste architetture trasmettono; é architettura spontanea, case umili,per lo piú di legno e lamiera".(Roberta Vassallo)

Hall Central Carlos Morel del Teatro San Martin,

Avenida Corrientes 1530 Buenos Aires

 

 

 

 

Marzo 2005 architettura.it è luogo di discussione sui destini e sulle prospettive dell'architettura italiana:... sezione files

Alle riflessioni di Luca Molinari fa seguito la risposta di Giovanni Damiani, si delineano così possibili scenari di evoluzione e crescita: al necessario rinnovamento delle strategie politiche si accompagna il recupero cosciente della migliore tradizione critica e progettuale; si delineano inoltre nuove esigenze sociali e collettive a cui corrispondono nuovi temi -sopratutto alla piccola scala- in grado di costituire nell'immediato futuro un volano per la crescita economica e culturale del nostro paese. Segnali che testimoniano di una situazione feconda ed in evoluzione a cui guardare con speranza ed ottimismo (cp)

"Un agenda per l'architettura italiana" di Luca Molinari :... vai

bisogna dare vita a una Agenda per l'architettura italiana che punti su due elementi fondamentali:
IN/ Ovvero affermare la normalità della buona architettura contemporanea in tutti gli ambiti del nostro vissuto. L'Italia oggi è un potenziale laboratorio a cielo aperto in cui l'architettura dovrebbe essere chiamata a pensare e costruire nuove scuole, ospedali, centri civici, case per anziani, unità produttive, residenze sociali che mancano nel nostro Paese e che aspettano solo una nuova stagione di politica e di opere diffuse su piccola scala. D'altronde un Paese che non sa investire sulle proprie strutture essenziali, sul loro necessario ammodernamento e cambiamento, è un Paese che non è capace di guardare al proprio futuro. E la sperimentazione su queste tipologie edilizie elementari potrebbe diventare un volano straordinario per la nuova architettura italiana. Insieme imprese, committenza e architettura devono sviluppare un dialogo che solo in questi ultimi anni si sta sviluppando portando risultati che alla lunga saranno significativi. C'è bisogno di consapevolezza e di fiducia reciproca per crescere insieme.
OUT/ Promuovere e spingere l'architettura italiana nelle grandi competizioni nazionali e soprattutto internazionali. Renderla un fenomeno popolare e di costume. Promuoverne le potenzialità e stimolarne la crescita. Non si tratta di bieco protezionismo anzi, non si vuole evitare il confronto, né si tratta della abituale pratica di autocommiserazione italica, ma si tratta di potersi confrontare ad armi pari con le altre realtà che non sono unicamente disciplinari. Investire sull'architettura nazionale significa anche investire sull'economia del Paese e sulla sua immagine all'estero.

"Voglia di contemporaneo" di Giovanni Damiani :... vai

Vedo come necessario il ripartire dall'affrontare il grande nodo della crisi degli anni Settanta e il passaggio agli anni Ottanta proprio perché è lì che questa frattura è diventata una voragine e che la ricerca architettonica italiana si è staccata da quella internazionale. Perché tutto quello che è successo nel mondo negli ultimi trent'anni dimostra che si può benissimo continuare a fare architettura dopo la morte dell'architettura di presunta tafuriana memoria (sempre giustamente rigettata da un Tafuri che avrebbe così tanto da dare ancora al nostro presente e che neppure si può nominare in pubblico) e, anzi, morto un papa (l'ideologia) se ne è fatto un altro, magari meno forte, meno epocale, ma non meno presente.
In questo passaggio storico noi italiani siamo usciti di scena dal dibattito e, come mi sforzo di dire sempre, non è stato né per cattiva sorte, né per mancanza di fuoriclasse, ma per precise politiche culturali, irresponsabilità e scarsa visione diffusa della classe dirigente.
Più che attendere un premier che telefoni per sponsorizzare un architetto per difendere il "made in Italy" io desidererei che si riuscisse a comunicare alla gente che l'architettura contemporanea è una grandissima risorsa per il territorio, per le nostre città, per affrontare da protagonisti la sfida dell'economia globale, se saremo capaci di fare questo credo riusciremo ad avere politici più attenti alle questioni dell'architettura per cui sarà ovvio spendersi per avere opere e progetti importanti.


sito :... http://architettura.supereva.it/

 

 

 

visita:... I Quaderni del Prof. Antonino Saggio

http://www.citicord.uniroma1.it/saggio

leggi :... Coffee Break la più estesa raccolta di scritti di architettura contemporanea disponibile in rete in Italia

http://architettura.supereva.it/coffeebreak/index.htm

Iniziata nel novembre 2000 su ARCH'IT da Antonino Saggio, la raccolta contiene ad oggi più di cinquanta scritti che vanno da riletture del lavoro di architetti molto noti a nuove figure d'oggi. Si articola in quattro sezioni principali: la prima è denominata Gli architetti ed è legata a singoli protagonisti, la seconda, Le idee, contiene contributi che affrontano temi del dibattito teorico di questi anni; la terza sezione, Le interpretazioni, è dedicata ad una riflessione sugli strumenti della teoria e della critica di architettura ed ad alcune delle personalità di spicco in questo settore; la quarta sezione, IT Revolution in Architecture, contiene le introduzioni di Saggio ai volumi de La Rivoluzione Informatica pubblicati in italiano da Testo&Immagine, in inglese e tedesco da Birkhäuser e in cinese da Prominence Publishing. I testi sono consultabili secondo la suddivisione generale di seguito riprodotta oppure secondo diversi percorsi di lettura, proposti dallo stesso autore per suggerire alcune tracce tematiche. Dal maggio 2003 è connesso alla rubrica un forum moderato da Italia Rossi, Roberto Sommatino e Antonia Marmo che organizza e cura i contributi più rilevanti legati alla rubrica.

 

 

 

Febbraio 2005: Roma si arricchisce di una nuova opera scultorea :.... Stele di Giovanna De Sanctis

Nella giornata del 22 dicembre scorso è stata inaugurata le grande scultura che il Comune di Roma, XII Dipartimento, ha voluto inserire lungo il Passante Nord-Ovest, affidandosi, per la scelta, alla procedura del concorso pubblico, conclusosi nel gennaio 2003. Giovanna De Sanctis è l’autrice di Stele, il grande bronzo dalla superficie corrugata collocato all’uscita di Via Trionfale-Via Cortina d’Ampezzo

La scultura realizzate per il Passante Nord-Ovest ha un andamento verticale e costituirà un segno riconoscibile in un luogo estremamente “difficile” ai fini dell’inserimento di opere d’arte. Il problema che De Sanctis è stata chiamata a risolvere è infatti uno dei più ostici dell’ arte pubblica: la collocazione in luoghi della periferia urbana attraversati da veloci flussi di traffico e continue interferenze visive. Una sfida estetica e culturale alla quale la committenza comunale ha chiamato gli artisti a cimentarsi

Stele
Anno: modello 2002 realizzazione 2004
Materiale: bronzo
Dimensioni: h. m.5
Collocazione: incrocio Via Trionfale-Via Sappada

La volontà dell’artista di creare un’opera finalizzata a restituire identità e memoria ad un luogo anonimo e “smemorato” come la periferia di una grande città dei nostri giorni si evidenzia anche nella scelta del titolo, nell’uso di un materiale classico come il bronzo, nella soluzione della superficie corrugata, chiaro rimando al panneggio barocco e, dunque, alla Roma berniniana. Anche la posizione inclinata dell’asse, con il suo portato di squilibrio, è sia evocazione dello spirito barocco sia moderno simbolo di velocità.

Giovanna De Sanctis: nasce a Pescara nel 1939.Dopo aver frequentato i corsi della Facoltà d'Architettura dell'Università "La Sapienza" di Roma, si laurea nel 1964. Avvia un individuale percorso di ricerca strettamente connesso con la sua preparazione e si specializza ben presto nella progettazione ed esecuzione di interventi artistici per luoghi pubblici. Esordisce ufficialmente nel 1975 alla X Quadriennale Nuova generazione. Si dedica, negli anni successivi, al disegno e alla pittura allestendo personali quali Analisi di un prototipo giovanile (Mantova, 1979), Materiali per una messa in scena dell'estasi (Genazzano, 1981), Orfeo e Euridice (Roma, 1984). Nello stesso periodo partecipa a numerose collettive. Nel 1984 vince il concorso per la realizzazione di una fontana monumentale a Massimina e due anni più tardi si dedica al progetto per la sistemazione di Piazza Cardinal Consalvi, presso Ponte Milvio a Roma. Intensifica nel corso degli anni Novanta la produzione scultorea: al 1992 realizza un bronzo ubicato nella nuova Casa Circondariale di Civitavecchia, nel 1998-1999, a seguito del concorso "Cento Piazze" bandito dal Comune di Roma nel 1996, quattro sue sculture in bronzo vengono realizzate nella piazza del quartiere romano di Decima ristrutturata su progetto degli architetti A. Aymonino ed E. Rizzuti. Nel 2000 due installazioni in gesso e cristallo intitolate Vetrine (1997-1999) e Fossili (1997-1999) sono esposte presso la Galleria Comunale di Roma in occasione della nona edizione della rassegna Arte Contemporanea Lavori in corso. Alla fine del 2001, una scultura in bronzo intitolata Nike, composta da due grandi "ali", è allestita nello spazio antistante l'edificio della Nuova Pretura di Palermo.

sito :... http://www.giovannadesanctis.com

 

 

 

EMERGENZA TSUNAMI APPELLO AFH :.... Project Re:Build -- Sri Lanka and Aceh >> Architecture for Humanity / Worldchanging Tsunami Reconstruction Appeal

Il 26 Dicembre una serie di terremoti ha colpito la costa occidentale di Sumatra le isole Andaman e Nicobar. I due terremoti più forti hanno avuto magnitudo 8.9 e 7.3. Il terremoto ha provocato uno Tsunami che ha colpito 9 nazioni della regione causando più di 150.000 morti e circa 4 milioni di senzatetto.
Nel giro di poche ore dal disastro, Architecture for Humanity e worldchanging.com un sito che si occupa di ricercare strumenti modelli ed idee per costruire un futuro migliore, lanciano congiuntamente una campagna di raccolta fondi con l’obbiettivo di raggiungere la somma di $100,000
I precedenti progetti realizzati da AFH -la ricostruzione in Grenada, Iran (Bam)ed in Kosovo- hanno riguardato la costruzione di abitazioni e spazi collettivi con costi complessivi non superiori ai $2000 grazie al sostegno di gruppi locali. La collaborazione tra questi avviene utilizzando mano d’opera e tecniche costruttive locali ed è sviluppata secondo requisiti di sostenibilità economica ed ambientale. Questo sistema permette di sviluppare delle micro economie in grado di risollevare le comunità colpite dalle tragedie ed in oltre si configura come il metodo più economico per ricostruire

Attualmente la cifra totale raccolta dall’ Architecture for Humanity / Worldchanging Tsunami Reconstruction Appeal si assesta sui $82,000 raccolti da oltre 760 donatori. Donazioni e supporto sono giunti da general contractors, professionisti, studenti, dall’ American Institute of Architects. Oltre alle molte persone che hanno risposto, alcune piccole imprese come Rent-Direct.com e InformInteriors stanno collaborando al fianco di AFH alle iniziative per la raccolta fondi.

Questo obbiettivo, unitamente a servizi di progettazione gratuiti (tutto lo staff di AFH sta lavorando senza compenso) e donazioni di materiale, permetteranno la realizzazione di strutture quali scuole, infrastruture e presidi medici. Con un approccio più olistico e sostenibile alla ricostruzione -una vera idea in grado di cambiare il mondo- i fondi aiuteranno a costruire qualcosa di più di semplici rifugi d’emergenza ovvero, vere comunità in grado di crescere ricostruire e rinnovarsi

Sri Lanka
AFH ha appena iniziato ad organizzare iniziative per la ricostruzione in Sri Lanka: il locale rappresentate dell’associazione Samir Shah è attualmente occupato nella gestione della crisi nel distretto di Hembanthota. Uno dei progetti che AFH sta portando avanti, Project Re:Build, utilizzerà tecniche di costruzioni e mano d’opera locali, nella ricostruzione di un villaggio interamente spazzato via dallo tsunami. Questo progetto provvedera alla costruzione di un centro sociale compreso di scuola, ospedale, mercato e spazi pubblici.

Aceh
Un team apposito arriverà ad Aceh in questa settimana ed aiuterà ad indentificare uno o più siti in cui AFH in collaborazione con le ONG risponderanno alle esigenze abitative e di servizi venuti a mancare. Il sistema scolastico nella provincia è stato decimato AFH sta cercando in collaborazione con Indra Jati Sidi, direttore generale per l’educazione elementare e secondaria, di ricostruire le strutture scolastiche per un numero approssimativo di 140,000 studenti elementari e 20,000 studenti delle scuole superiori.Indra Jati Sidi, ha spiegato che 914 scuole elementari, 155 edifici di scuole secondarie e 67 licei sono state spazzate via dallo tsunami

AFH inizierà dalla costruzione di una scuola.


Una volta che questo progetto sarà completato, il piano urbanistico e lo schema architettonico sarà disponibile per le ONG e le comunità locali in modo da poter replicare l’idea ed eventualmente applicarla ad altre aree colpite dalla tragedia

Se sei interessato a partecipare a questi progetti o a fare una donazione non esitare a contattare Architecture for Humanity

Click here to make a donation and help to build a better world

(la traduzione in italiano del comunicato AFH è del sottoscritto, la riproduzione e la diffusione è altamente consigliata)

sito :... http://www.architectureforhumanity.org

 

 

Elemental Announcement :... QUINTA MONROY, IQUIQUE >> Inaugurazione

The ELEMENTAL housing Inititative is proud to announce the opening of its first built project, the Quinta Monroy in the Chilean city of Iquique this Tuesday December 14th 2004. Quinta Monroy is the pilot project in this international initiative aimed to innovate in the design and construction of seven low cost housing communities in Chile, compromising more than a thousand new and innovative housing solutions for the poor. Quinta Monroy is the keystone of a design and managment process that involved both the community and local authorities and is the first step towards the new phase of implementation and construction of the seven awarded projects at the ELEMENTAL international Competition.

ELEMENTAL, INITIATIVE FOR INNOVATING AND BUILDING 7 VERY LOW COST HOUSING PROJECTS IN CHILE::.. doppiomisto presenta attualmente la sua proposta finalista al concorso mondiale sull'ultimo numero di d'Architettura -s/montaggi-

sito :... www.elementalchile.org

 

 

Fino al 6 Marzo 2005 si tiene a Basilea presso l' ArchitekturMuseum l'esposizione:... Von Büchern und Bäumen. Vogt Landschaftsarchitekten

In relazione al tema architettura paesaggistica, l‘Architektur-museum mostra un’esposizione intitolata “Di libri e alberi. Vogt Landschaftsarchitekten”. La difficoltà di trovare una forma adeguata per la presentazione potrebbe essere il motivo per cui l’architettura paesaggistica venga raramente tematizzata nell’ambito museale. Come dovrebbe essere inclusa la percezione sensoriale della natura e come mostrarla in spazi chiusi? Vogt Landschafts-architekten, in collaborazione con l‘Architekturmuseum, hanno elaborato un’esposizione che fa percepire la varietà e la complessità della natura in modo intellettuale e fisico
Un’esposizione inerente all’architettura paesaggistica presuppone – come il lavoro degli omonimi architetti – il confronto fondamentale con il fenomeno Natura. Che cosa è la natura? Come viene percepita fisicamente la natura e come viene trasmessa? Quale relazione ha l’uomo con la natura in rapporto al tempo? Come si riflette questa relazione agli inizi dell’attività espositiva, e nei musei? La percezione e la mutazione nella percezione della natura sono rese con diversi mezzi e media nei singoli spazi del museo di architettura per essere contemplate.
Nel “gabinetto di scienze naturali” la natura appare come un complesso controllabile, il quale grazie a un cannocchiale, a un microscopio e ad altri strumenti di aiuto diventa misurabile e catalogabile. Piante e insetti sono suddivisi in categorie e inventariati; in questa forma, dalla prima metà del XIX secolo, vengono messi in mostra ai visitatori nei musei di Storia naturale.
Nella stanza successiva si estende di nuovo la natura che fino ad ora sembrava controllata, inventariata e imbrigliata: il profumo della terra umida sale, mentre, da qualche parte nella foresta pluviale del Madagascar, lo sguardo si perde nella natura selvaggia… Qui emerge inevitabilmente il sogno della natura come giardino paradisiaco, l’illusione della natura intatta. Nell’era della trasmissione mediatica (anche) la natura, riprodotta in video, assume una bella apparenza, un’illusione di assoluta artificialità. La natura (le piante) e l’artificialità dell’arrangiamento si fondono l’una nell’altra senza problemi: il pezzo di “natura costruita” sembra altrettanto vero come uno formatosi senza l’intervento dell’uomo. Un’intervista con Günther Vogt – che fa da colonna sonora alle immagini delle pietre, le quali gradualmente si asciugano, nel cortile dell’albergo Hyatt – riprende temi come “natura versus sapere” e “percezione e trasmissione della natura”, i quali nell’esposizione vengono rappresentati a un altro livello; inoltre dà un’idea sull’attuale discussione nell’architettura paesaggistica, soprattutto nel dibattito inerente al termine “natura cittadina”. I libri da sfogliare, esposti nella “biblioteca”, illustrano principalmente – ordinati secondo le tipologie paesaggio, parco, piazza, giardino, promenade, cortile, indoor, cimitero ed esposizione – progetti non ancora realizzati dell’ufficio Vogt Landschaftsarchitekten.
Per l’esposizione viene pubblicato un catalogo (tedesco / inglese) con testi di Ulrike Jehle–Schulte Strathaus e Günther Vogt. Le immagini dei lavori dell‘ ufficio Vogt Landschafts-architekten sono del fotografo Christian Vogt:

Vogt Landschaftsarchitekten, con sede a Zurigo e Monaco, è nato nell’anno 2000 dall’ufficio Kienast Vogt Partner. Negli anni scorsi, sotto la guida di Günther Vogt, Vogt Landschaftsarchitekten hanno realizzato progetti internazionali in Europa e negli Stati Uniti, ai quali è stata prestata molta attenzione; per esempio hanno sviluppato per la Tate Modern a Londra un nuovo tipo di giardino cittadino (con Herzog & de Meuron, Basilea/Londra). A Zurigo hanno creato ultimamente, nell’albergo Hyatt, un “giardino meteorologico” di grande forza poetica (con gli architetti Meili, Peter, Zurigo) e a Basilea è in pianificazione un progetto per la Novartis Campus (con Diener & Diener, Basilea).

l' ArchitekturMuseum di Basilea: Il museo d'architettura di Basilea è, come fondazione, una casa d'esposizione a base privata che presenta mutevolmente architettura internazionale e svizzera. Sin dalla sua fondazione nel 1984 il museo si è stabilito come istituzione culturale rispettata all'interno della crescente discussione pubblica con l'architettura.
Tre punti cruciali costituiscono la base del programma d'esposizione: L'architettura svizzera moderna classica pone un'accento essenziale. Mostre di Hermann Baur, Hans Bernoulli, Le Corbusier, Hannes Meyer o Hans Wittwer rivelano i contributi dell'architettura svizzera al Neuen Bauen e ripassano lo sviluppo storico. Un secondo punto cruciale è dedicato all'architettura internazionale contemporanea. Esposizioni di Wiel Arets, Hermann Czech, Frank O. Gehry, Herzog & de Meuron, Rem Koolhaas, Rafael Moneo, Luigi Snozzi o Livio Vacchini danno uno sguardo attuale in posizioni contemporanee rilevanti. Un altro punto cruciale è dedicato ai settori marginali dell'architettura. Mostre che vanno oltre confine illuminano da una parte i rapporti tra arte figurativa ed architettura, dall'altra colgono temi speciali come p.es. la fotografia architettonica, giocattoli per bambini, tende o lo sviluppo storico dei modelli. Con questa ampia interpretazione del concetto d'architettura il museo d'architettura di Basilea è unico in Svizzera . Direzione:
Dr. Ulrike Jehle-Schulte Strathaus

ArchitekturMuseum :...

Steinenberg 7, Postfach 911, CH-4001 Basel

Tel. +41 61 261 14 13 / Fax: +41 61 261 1428

 

 

 

dal 20 al 22 Gennaio 2005 si tiene a Roma presso La Prima Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni", il Simposio Internazionale, :... BECOMING ARCHITECT IN THE XXI CENTURY

The 1st Faculty of Architecture "Ludovico Quaroni" of University of the Studies in Rome, in the days from the 19 th to 22 nd January 2005, organizes an International Symposium that has for object the topic of "BECOMING ARCHITECT IN THE XXI CENTURY".

The Symposium, in the first time and above all, means to exemplify the professional profiles of the architect, within the requirements of labour market and of Urban transformations factual and expectable. It is proposed, therefore, to analyze, putting them to comparison, a variety of cultural and educational courses, presented from the mainly meaningful European, American and Eastern Schools of Architecture, confronting their significant representatives.

Participants include:

• University of California Los Angeles, CA
• University of Southern California, CA
• Columbia University, NY
• Pratt Institute, NY
• Rensselaer Polytechnic Institute, NY
• Cooper Union, NY
• The Catholic University of America, Washington, DC
• Architectural Association, London
• EAAE (European Association for Architectural Education)
• ETSAV, Valencia
• ETSAB, Barcelona
• Tongi University, Shanghai
• Tsinghua University, Beijing
• XUAT, Xi'An
• RWTH, Aachen
• Val de la Senne Paris
• Istanbul Technical University
• Helwan University, Zamalek, Cairo.
• AACUPI (Association of American
Colleges and University Program in Italy)
• Architectural Design Magazine

download schedule (2.84 Mb) >> here

organizing committee: Prof. Lucio Valerio Barbera (chairman), Arch. Anna Irene Del Monaco, Prof. Giorgio Di Giorgio, Arch. Marco Maretto
Arch. Chiara Visentin

The International Symposium BECOMING ARCHITECT IN THE XXI CENTURY
is also sponsored by: Arce - Architects Community in Europe / Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia (Rome Architect Association)


sito :... http://w3.uniroma1.it/arc1IE/arc1IEindex.htm

 

 

 

in libreria da Dicembre :... INDEX ARCHITETTURA Archivio dell'architettura contemporanea di Bernard Tschumi e Matthew Berman,

postmedia 2004, 240pp., 238 illustrazioni, € 19,90

"Come facciamo a infondere agli architetti il coraggio di ammettere che non conoscono tutte le risposte?
Una scuola di architettura dovrebbe coltivare nei suoi studenti amore per la disciplina e la convinzione che gli architetti ­ come i registi, i pittori, i filosofi e i matematici ­ abbiano la capacità di offrire riflessioni intelligenti sul mondo."

Bernard Tschumi

INDEX documenta la reciproca influenza tra la pratica dell’architettura e il suo insegnamento. Grazie al lavoro svolto da studenti e insegnanti della Facoltà di Architettura della Columbia University, questo manuale di consultazione non documenta soltanto il lavoro più sperimentale, ma è una registrazione delle teorie sull’architettura degli ultmi dieci anni, un periodo in cui la progettazione è stata radicalmente alterata dalle nuove tecnologie digitali.
Testi, interviste, citazioni e immagini sono organizzate secondo un “indice” alfabetico di parole chiave (ad esempio, alla lettera C troviamo: cambiamento, capitale, cata-strofe, catia, chimera, città, clienti, contesto, collaborazione, collage, competizione, complessità, componente, computer, comunicazione, concetto, confine, convergenza…). I riferimenti incrociati permettono l’approfondimento di concetti attualmente discussi in ogni campo e sono frutto della collaborazione di architetti, ingegneri, scienziati e teorici tra i quali: Stan Allen, Karen Bausman, Lise Anne Couture, Kathryn Dean, Kenneth Frampton, Leslie Gill, Thomas Hanrahan, Laurie Hawkinson, Steven Holl, Jeffrey Kipnis, Sulan Kolatan, Greg Lynn, William MacDonald, Reinhold Martin, Mary Mcleod, Victoria
Meyers, Hani Rashid, Jesse Reiser, Nanako Umemoto, Mark Wigley...

sito :... www.postmediabooks.it

 

 

 

in libreria :.... a cura di Marco Brizzi e Paola Giaconia

"INTIMACY"
catalogo dell'edizione 2003 del festival BEYOND MEDIA



Mandragora 2004, Firenze 2004, 160 ppp. , illustrazioni

Lo spazio abitato va in cerca di nuove definizioni. Le mura domestiche non sembrano circoscrivere ambiti di separazione o di sicurezza, né garantire privacy. Talvolta, condizioni di familiarità e di intimità possono essere ritrovate in ambienti pubblici, oppure in prossimità di dispositivi di comunicazione atti, per esempio, alla configurazione di ambienti “customizzati”. L'intensificarsi delle metodiche di sorveglianza, l'impiego di forme di monitoraggio, la diffusa esigenza di connettività incondizionata hanno come conseguenza una radicale riduzione della riservatezza personale e incidono sulla definizione degli spazi collettivi, che a loro volta tendono ad individuare nuove significative configurazioni.

La problematica descritta dal tema scelto per questa edizione del festival di Firenze, “INTIMACY”, intende provocare una riflessione che coinvolga le discipline dell'architettura e della comunicazione. Come tendono a ridefinirsi le modalità nelle quali si configura oggi la dimensione familiare, domestica dello spazio abitato? Quali sono i limiti e le forme, spontanei o indotti, della dimensione pubblica? BEYOND MEDIA 03 propone un ribaltamento delle convenzionali modalità di avvicinamento all'architettura ed assume i punti di vista interni agli stessi mezzi di comunicazione. Il pubblico viene portato ad osservare lo spazio abitato, la città, il territorio a partire dalla consapevolezza delle molteplici incidenze prodotte dal cinema, dalla televisione, dal web. Viene condotto nell'intimo della natura dei dispositivi satellitari, delle reti di informazione e di comunicazione mobile, degli strumenti di controllo e di sorveglianza per osservare i loro effetti sulla definizione dello spazio contemporaneo. Ne emerge uno scenario di forte stimolo per la sperimentazione in architettura.

Insieme alla tradizionale presentazione di video e ai numerosi talk show, abbiamo quest'anno deciso di ospitare nella sede dell'Ospedale degli Innocenti un congresso tematico (MEDIA AND NEW SENSE OF PLACE IN ARCHITECTURE, a cura di Gabriele Mastrigli e Peppino Ortoleva) e un programma espositivo che fornisse un'occasione complementare di indagine. Per questo, 50 studi di progettazione, individuati tra i più giovani e brillanti, sono stati invitati all'interno dello Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda a riflettere sul tema (DEEP INSIDE, curata dal sottoscritto); così pure 19 scuole di architettura (SPOT ON SCHOOLS, a cura di Paola Giaconia) sono state selezionate tra quelle che meglio hanno manifestato la capacità di investigare il rapporto tra architettura e media illustrando l'ampio ventaglio delle attuali interpretazioni di un problema che offre nuovi interessanti percorsi alla ricerca architettonica. Una terza mostra (ABOUT CITIES, a cura di Elisabetta Strano) ha documentato le iniziative di pubblica comunicazione in atto nelle principali città italiane.

Questo catalogo –nel quale sono raccolte le principali tematiche discusse nei talk show, le installazioni proposte per la mostra DEEP INSIDE e i video selezionati– testimonia come il tema annuale è stato interpretato e declinato fino a produrre una molteplicità di punti di vista e di suggestioni che, al di là di ogni aspettativa, sviluppano un'ampia e disincantata visione delle relazioni tra architettura e media. L'invito è stato accolto da molti progettisti senza lasciare spazio a gratuite spettacolarizzazioni. Poche le concessioni al fascino suadente degli strumenti digitali, molto understatement, una diffusa riflessione sulle attuali e spesso compromissorie condizioni proposte dall'ambiente progettato.

Marco Brizzi
dall'introduzione al catalogo

sito >> www.mandragora.it books review su arch'it >> vai beyond media >> vai

 

 

 

Mercoledì 23 Giugno 2004 alle ore 16.00 presso il SESV >> si inaugura la mostra

gruppo A12. MOBILE BIENNALE BUILDING 3000TM

per l'occasione alle ore 16.30 si terrà l'incontro ACCENSIONI TEMPORANEE / TRACCE PERMANENTI: esporre l'arte per trasformare la città?
partecipano :: gruppo A12, avatar, Marco Brizzi, Maria Luisa Frisa, Mario Lupano, Gianni Pettena, Pier Luigi Tazzi

gruppo A12 propone una nuova tappa del progetto MOBILE BIENNALE BUILDING 3000TM. Concepito in occasione della partecipazione di gruppo A12 alla Biennale di Shanghai del 2002, il MOBILE BIENNALE BUILDING 3000TM è un progetto di un edificio mobile, superaccessoriato, dotato di quanto necessario a realizzare una mostra internazionale –artisti, curatori e critici compresi– trasportabile da un dirigibile che gli permette di raggiungere qualunque città desideri promuoversi sulla scena internazionale attraverso un'esposizione d'arte contemporanea. La presentazione del progetto a Firenze, dopo Shanghai, Cuba, Venezia, Roma e Milano, vuole essere un'ulteriore occasione per riflettere sulle trasformazioni della città contemporanea, a partire dagli effetti e le implicazioni del fenomeno della moltiplicazione delle biennali in giro per il mondo.

I materiali dell'installazione visitabile al SESV fino al 2 luglio (dal lunedì al venerdì, ore 10-18), faranno da cornice, nel giorno dell'inaugurazione, alle ore 16.30, all' incontro ACCENSIONI TEMPORANEE / TRACCE PERMANENTI: esporre l'arte per trasformare la città . In quale modo i sistemi espositivi possono costruire ponti con la società e i sistemi territoriali locali? Quali depositi, quali tracce permanenti questi eventi lasciano nelle città? In che modo il ricorso ad eventi temporanei costruisce e trasforma l'immagine e l'identità di una città? MBB3000TM è un progetto che interpreta, portandola agli estremi, una tendenza in atto e che si pone come punto di partenza di una discussione aperta.o. Dalle esposizioni universali dell'800 alla moltitudine di biennali, triennali, quadriennali, quinquennali etc. che si sono moltiplicate negli ultimi anni, le "macchine espositive", sono diventate sempre più catalizzatori di interessi culturali ed economici, veri e propri strumenti di accensione temporanea dei luoghi e delle città che li ospitano. Il sistema arte/cultura viene inteso dalle amministrazioni con sempre maggiore consapevolezza, come uno strumento di promozione della città stessa, per conquistare visibilità, attrarre pubblico, investimenti, per trasformare l’immagine stessa della città. Come ogni sistema fortemente specialistico anche quello dell'arte ha i suoi addetti, i suoi operatori e un suo pubblico altrettanto specializzato. Spesso si tratta di un sistema incapace di dialogare con la realtà locale nella quale l'evento si inserisce. Eppure biennali, esposizioni, eventi artistici e culturali sono ricercati da amministrazioni ed enti come possibili inneschi di trasformazioni urbane persistenti. È su questi temi che, con lo sguardo su Firenze e sul mondo, si svilupperà l'incontro del prossimo mercoledì 23 giugno

gruppo A12 è un collettivo di architetti fondato a Genova nel 1993, attivo tra Genova e Milano. Lavora intorno ai temi dell'architettura, dell'urbanistica e dell'arte contemporanea con strumenti e modalità espressive eterogenee, affiancando alla progettazione architettonica e urbana, attività didattiche e di ricerca e la realizzazione di mostre e installazioni in Italia e all'estero

 

Universita' degli Studi di Firenze
Facolta' di Architettura

SESV, SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti, 27 -
50122 - Firenze
t. +39 055 666 316
fax. +39 055 634 1253

SESV Spazio espositivo Santa Verdiana >> www.sesv.net gruppo A12 >> www.gruppoa12.org

 

 

 

Giovedi' 17 Giugno alle ore 21.30 presso Villa Serena, Via della Barca 1, Bologna >> si inaugura la mostra

Via Zamboni’s V.R.
esposizione di grafica; underground: bolognese

dal 17 al 30 Giugno 2004

presentato da Not Com / Iconografie del marginale: Not Com è un ciclo di eventi prodotto da Boart e organizzato dal Corso di Teoria e Metodo dei Mass Media dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (prof. Carlo Branzaglia), dedicato quest’anno al tema Iconografie del marginale, ovvero agli immaginari off della comunicazione visiva (dal tag writing ai live media, dai comics underground alla psichedelica).

Underground design (a cura di Danilo Danisi, giovedì 17 giugno) prende di mira la tradizione della grafica destinata alle produzioni fuori dal mainstream (locali, musiche o riviste che siano). Dopo la presentazione della ricerca (h. 21.30) si inaugura la mostra Via Zamboni’s V.R, (vertical rusc’, secondo un neologismo anglo bolognese) che presenta gli autori della ricca scuola di graphic design bolognese che negli anni Novanta si sono impegnati su questi ambiti: Ananda, Giovanni Battistini, Blanka, Remo Boscarol, Corazòn design, Francesco Eppesteingher, Maddalena Fabbri, Latveria, Loew, Heric Longe Abramo, Martin’99, Mitch, muschi&licheni, Negro, Outlikeabalcon, Massimo Pastore, Raffaella Ploia, Q, Gianni Rossi, Soccio, Zeus.

All’inaugurazione musiche in diretta di Divano Divinorum (Trip Ambient). La mostra rimane aperta fino al 30 giugno, su appuntamento, nelle sale sotterranee di Villa Serena.

Iconografie del marginale
Villa Serena,
Via della Barca 1, Bologna

villa serena, la postazione remota >> www.vserena.it

 

 

Easitaly! su luxuriamusic.com

Questo il nome della nuova mirabolante trasmissione radio in stream su luxuriamusic dedicata alla musica italiana lounge, vintage, exotica e strange a cura di Vanni "W.Paul" Parmigiani and Robert Passera AkA "Il Facile Duo"

le nuove date del mese di giugno 2004 >>

The June installment of Easitaly! is the first in a series of special programs featuring music from Italian record labels. This month features music from the Italian labels RightTempo, EasyTempo and Temposphere.

Dates and times for Easitaly! #5:

June 16 - 9AM & 3 PM

June 22 - 11AM & 9PM

All Times Pacific Daylight Time (-07:00 GMT)

un consiglio? non perdetela su >> www.luxuriamusic.com il DJ profile del "il facile duo" >> www.luxuriamusic.com/modules.php

 

 

 

14 Giugno 2004 >> Polo bibliotecario di Bolzano Feld 72 tra i favoriti per la vittoria

Si è concluso il concorso di progettazione per la realizzazione del polo bibliotecario di Bolzano negli edifici ex-Longon Pascoli con l'assegnazione di 5 secondi premi ex aequo ai seguenti progettisti: Peter Dürschinger (Fürth), Bernhard Gössler (Berlin), Ludwig Karl (München), Christoph Mayr Fingerle (Bolzano) e lo studio feld72 (Wien) con Sandra Morello-Zoderer (Trento). Il primo e il terzo premio non sono stati assegnati. L'importo delle opere da appaltare era di 28.921.586,00 euro.

feld72 >> ist ein Kollektiv, ein Laboratorium, welches sich im Spannungsfeld von Architektur, Stadt und Landschaft bewegt.
Schwerpunkt ist das Erforschen urbaner Bedingungen, deren Potentiale entweder unterschätzt oder von Klischees belastet sind. Es geht um die Suche nach Strategien, sprich nach Werkzeugen oder Spielregeln, die es erlauben, mit einem minimalen Eingriff an der neuralgischen Schwelle verschiedener Systeme, diese zu verändern. Wie kann man die Art und Weise, wie Menschen bereits bestehende Räume nutzen, und auf soziale Übereinkünfte reagieren, reprogrammieren?
Mögliche Antworten reichen von Objektplanung über Studien bis zu Interventionen im (Stadt)Raum.
Julian Dichtl (1972) / Anne Catherine Fleith (1975 ) / Michael Obrist (1972) / Mario Paintner (1973) / Lorenz Potocnik (1971)
Richard Scheich (1972) / Peter Zoderer (1973)

maggiori informazioni sulla postazione remota dello studio >> www.feld72.at

 

 

 

 

il Design Museum di Londra presenta

Archigram

dal 3 Aprile al 4 Luglio 2004

Archigram domina le avanguardie architettoniche degli anni 60' attraverso una visione dell'architettura giocosa ed ispirata dalla visione pop di un futuro tecnocratico- Il gruppo radicale londinese si forma nel 1961, ne fanno parte >> Warren Chalk, Peter Cook, Dennis Crompton, David Greene, Ron Herron and Michael Webb.

Archigram è una costante ispirazione per gli architetti e per i designer di oggi; le sperimentazioni di Archigram hanno influenzato la realizzazione di edifici "icona" quali ad esempio il Centre Georges Pompidou a Parigi di Rogers e Piano. Questa mostra introduce Archigram alle nuove generazioni

sito >> www.designmuseum.org sito >> www.archigram.net

 

 

JUNG : I CHING sulla e-zine di Letteratura diretta da Giuseppe Genna I MISERABILI

Una sintesi della prefazione all'edizione inglese al fondamentale e meraviglioso libro dei mutamenti scritta dallo psicanalista Zurighese nel 1949 è disponibile on line su i Miserabili, nella sezione della rivista dedicata agli Interventi

L'I Ching insiste continuamente sull'importanza di conoscere sè stessi. Il metodo con cui si dovrebbe arrivare a questa conoscenza si presta ad abusi d'ogni genere, e non è fatto, quindi, per le persone frivole e immature; come non è fatto per gli pseudointellettuali e i razionalisti. E' adatto solo per persone ponderate e riflessive che si soffermano a pensare su ciò che fanno e sulle esperienze che vivono. Non ho una risposta alla moltitudine di problemi che sorgono quando cerchiamo di conciliare l'oracolo dell'I Ching con i nostri canoni scientifici correnti. Ma - inutile dirlo - tutto ciò che è "occulto" va lasciato da parte. L'irrazionale pienezza della vita mi ha insegnato a non scartare alcunchè, nemmeno ciò che va contro tutte le nostre teorie (così effimere, nel migliore dei casi) o comunque non ammette spiegazioni immediate. E' inquietante, certo, e non si può mai dire se la bussola funziona o è impazzita; ma la sicurezza, la certezza e la quiete non portano mai a nessuna scoperta. Altrettanto vale per questo metodo cinese di divinazione. E' chiaro che il metodo mira alla conoscenza di sè, sebbene attraverso i millenni sia stato anche messo al servizio della superstizione.
E' ovvio che io sono profondamente convinto del valore della conoscenza di sè; ma che senso ha raccomandare questa conoscenza quando i maggiori saggi di ogni tempo ne hanno predicato la necessità senza successo? Persino all'occhio più prevenuto è chiaro che questo libro rappresenta una sola, lunga esortazione a esaminare con cura il proprio carattere, il proprio comportamento e le proprie motivazioni. Questo orientamento ha un forte richiamo su di me e mi ha indotto ad assumere l'impegno della prefazione. (un estratto dal testo di Carl G. Jung )

 

JUNG : I CHING >> vai I Miserabili, letteratura e mondo >> www.miserabili.com

 

 

 

 

Giovedi' 10 giugno, ore 17.30 presso la Biblioteca Area Tecnico Scientifica dell' Università della Calabria >> si inaugura la mostra

Ricci&Spaini
SOTTOSOPRA

dal 10 Giugno al 19 Giugno 2004

Lo studio Ricci & Spaini è tra le realtà piu' vive e feconde dell'attuale panorama architettonico italiano; ha partecipato a diverse esposizioni (come la Biennale di architettura di Venezia del 1996) e concorsi, tra cui le fasi finali di "Grandi Stazioni" a Roma e Firenze (menzione d'onore). Molteplici sono i temi attraverso cui si muove la ricerca progettuale dello studio romano: infrastrutture per il trasporto ( le stazioni di Patti e Rometta in Sicilia) realizzazioni private, attrezzature alberghiere (albergo e stabilimento termale a Caramanico terme ) e rifunzionalizzazione e restauro di edifici storici (Museo Michetti a Francavilla al Mare). Tra i progetti attualmente in corso la realizzazione della nuova Sede dell'Ambasciata Australiana a Roma

La mostra è visitabile dal Lunedì al venerdi dalle 8:30 alle 20:30, il sabato dalle 8:30 alle 13:30

Biblioteca Area Tecnico Scientifica
Università della Calabria
Piazza Chiodo, Blocco 2
Arcavacata di Rende (Cs)

sito >> www.riccispaini.it

 

 

 

 

Dal 21 Aprile al 14 Giugno 2004 presso il Centre Pompidou di Parigi

Giancarlo De Carlo, des lieux, des hommes

Un importante esposizione dedicata alle opere ed alla vita di Giancarlo De Carlo raccontata attraverso modelli, disegni, schizzi, materiale fotografico e video.

Cette exposition s'inscrit dans le cadre de la récente acquisition, par le Musée national d'art moderne-Centre de création industrielle, d'une série de dessins, maquettes et esquisses de Giancarlo De Carlo.

En 1959, cet architecte milanais, qui avait mené une critique radicale du « style international », rejoint Team X, groupe contestataire issu des CIAM (Congrès internationaux d'architecture moderne).

Ses positions théoriques s'illustrent dans la méthode qu'il applique à la conception du projet d'architecture et reposent sur deux notions-clefs :
1-La participation des habitants en amont du projet fondé sur une écoute active qui guide le processus de conception.
2 - des lectures du territoire, du contexte, (« readings ») qui permettent de reconnaître les traces de l'histoire des villes sur lesquelles vont se sédimenter de nouvelles empreintes ; de comprendre les paysages et les modes de vie des habitants (« ambiente »).
Les transformations engendrées par le projet réalisé habilitent le site à susciter de nouveaux comportements et de nouvelles perceptions.

De Carlo n'a cessé de diffuser sa méthode et ses positions humanistes par ses livres, dans des revues comme « Spazio e societá » - qu'il a créée -, à travers son enseignement à Venise ou aux Etats-Unis et au cours des séminaires du Laboratoire international d'architecture et d'urbanisme ILAUD qu'il a fondé.

La présentation de ses réalisations les plus marquantes est accompagnée d'audiovisuels qui donnent la parole à l'architecte.

« L'architecture est trop importante pour être laissée aux seuls architectes »
Giancarlo De Carlo

organisateurs:
Mnam/Cci - Jacqueline Stanic

sito >> www.centrepompidou.fr

 

 

 

 

www.GT04.org
Terragni, Architetto Europeo a 100 anni dalla nascita >> 1904/2004

si è aperto di recente un importante e cruciale nodo nel network globale che oltre a documentare ed informare -attraverso animazioni ed immagini -la fondamentale opera di Giuseppe Terragni, presenta il calendario degli eventi previsti dalla manifestazione che prenderà il via il 18 Aprile: Mostre, musica, convegni, workshop tra Como, Milano e Roma per celebrare il grande architetto a 100 anni dalla nascita.

un estratto dal comunicato stampa del 11 gennaio 2003
2003 anno di Giuseppe Terragni Architetto Europeo

Già pronto il programma delle celebrazioni in onore dell’architetto Giuseppe Terragni, padre del razionalismo - un movimento che ha avuto una grande influenza a livello europeo - previste per il 2004 a cent’anni dalla nascita.
I responsabili scientifici internazionali delle numerose manifestazioni che si terranno tra Como, Milano e Roma sono Daniel Libeskind, Rafael Moneo e Peter Eisenman.
L’impegno che si è assunto il Comitato Organizzatore è di documentare compiutamente la vita e le opere del grande architetto (Meda, Milano 1904; Como, 1943) con iniziative che spaziano dalle mostre ai convegni, ai workshop, alla musica, ecc.
E’ già in fase di definizione un progetto editoriale dal titolo Dossier Terragni, curato dall’architetto americano Libeskind, in cui sarà raccolta, con nuovi e puntuali contributi scientifici, l’opera completa di Terragni.
Sarà inoltre costruito un sito web con funzione di portale d’accesso a un museo virtuale del Razionalismo. A Como si sta lavorando alla realizzazione di un infobox che fornirà informazioni sui luoghi e sulle opere visitabili, oltre che sugli eventi in calendario. Il Comitato Organizzatore, presieduto da Attilio Terragni, ha già preso contatti con Università, istituzioni culturali e professionali europee

 

sito >> www.gt04.org

 

 

 

 

FILEkit / CODAkit
vince il Karl-Hofer preis dell' Universitaet der Kuenste, Berlino per progetti interdisciplinari tra arte e scienza.

FILEkit© è un progetto su una delle esperienze piu' tedianti relative alla mobilità contemporanea - gli ingorghi (Traffic Jam)
il FILEkit© è una collezione di oggetti che non possono mancare all'individuo bloccato nel traffico impazzito; i componenti singoli sono relativi a diversi "stati" emozionali che in queste situazioni possono prendere il sopravvento: noia, aggressivita, solitudine
Stimola la consapevolezza di attività alternative a cui potersi dedicare in determinate situazioni di stress permettendo la comunicazione tra le vittime dello stessa sfortunata situazione.

 

Il progetto FILEkit© è il prodotto di una joint venture internazionale degli studi
Artgineering, D+.NL e feld72.

.

Karl Hofer Preis: The Competition >> Since 1979 this interdisciplinary award has been presented annually on the occasion of the birthday of the painter and first post-war director, Karl Hofer, in order to give artists and scientists an incentive and the opportunity to work out contributions to the manifold strained tense relations between arts and science and to the interrelationship between the art forms themselves.
The motto of this years competition is : "break"

sito >>FILEkit sito >>www.artgineering.nl sito >>www.dplus.nl sito >>www.feld72.at sito >>www.udk-berlin.de

 

 

 

 

E' in libreria >>>> ian+ interferenze con il reale

Edizioni Edilstampa, Roma 2003 , pp 160 a colori

sono raccolti in questo volume una selezione di progetti che hanno caratterizzato l'attività di Ian+ in questi ultimi anni. sono i progetti presentati alla mostra interferenze con il reale organizzata a darmstadt nel 2001 e a firenze presso il sesv nel 2002. Questo scenario è caratterizzato dai progetti realizzati in occasione dei concorsi, messi a confronto con le prime realizzazioni, a cui il gruppo guarda con la curiosità e la consapevolezza di trovare il terreno più fertile nel quale coltivare la propria originale attività.

sito >> Ian + sito >> edilstampa

 

 

 

 

Lunedì 7 giugno ore 20.00 presso l'ACER
Alcune questioni irrisolte dell’architettura contemporanea >> conferenza di Luigi Prestinenza Puglisi

L'incontro è organizzato in occasione della pubblicazione del volume Forme e ombre. Introduzione all’architettura contemporanea 1905-1933 pubblicato per i tipi Testo&Immagine e disponibile interamente on-line presso la postazione remota di LPP . Introduce: Antonella Greco

Acer
via di Villa Patrizi 11, Roma

sito >> www.prestinenza.it

 

 

Elemental chile >> secondo bollettino informativo

Premiazione del concorso mondiale di architettura - partenza del Taller de Chile - seminario tecnologico Elemental - Lawrence H. Summers,presidente del Harvad Institute visita il chile - convegno progetto a Renca

Con los siete arquitectos y estudiantes ganadores se realizó el martes 16 de marzo, la ceremonia de premiación del Concurso Mundial de Arquitectura Elemental, acto que contó con la presencia del Rector de la PUC, don Pedro PabloRosso, el Decano Facultad de Arquitectura, Diseño y Estudios Urbanos, Juan José Ugarte, el Director Ejecutivo de Fondef, Jorge Yutronic y Jaime Silva, Director de Política Habitacional
del Ministerio de Vivienda. Durante la ceremonia, los directivos de la Iniciativa, ingeniero Andrés Iacobelli y el arquitecto Alejandro Aravena, plantearon la etapa actual y proyecciones de Elemental, marcando el Día 0 para el diseño y ejecución de los proyectos para los arquitectos ganadores junto al Taller de Chile.

scarica il secondo bollettino informativo Elemental .pdf (362 Kb)>> vai

sito >> www.elementalchile.org

 

 

3 Giugno >> Notte di luna piena

nell'ambito di IMMAGINARE CORVIALE, realizzato da osservatorio nomade ::: Teatro all'aperto ore 19:30 la banda sonora dei bambini di Corviale condotta dal maestro del vento Mario Ciccioli interpreta IL PONENTINO A CORVIALE, a seguire ore 21:30 concerto per fiati e venti i CORNI della luna

maggiori informazioni su >>> www.osservatorionomade.net in collaborazione con >>> www.romaperiferie.it

 

 

 

 

 

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
DARC - Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee
e
MAXXI
– Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Si terrà il 26 Maggio 2004 alle ore 18.30 presso i rinnovati spazi del MAXXI

presentazione del volume
IL PONTE E LA CITTA'. SERGIO MUSMECI E POTENZA
a cura di Margherita Guccione

Intervengono: Pio Baldi, Paolo Desideri, Sergio Poretti, Luca Zevi
In occasione della presentazione del libro sarà allestita la piccola mostra documentaria "I ponti di Sergio Musmeci" curata dalla Soprintendenza Regionale della Basilicata con materiali tratti dall'archivio Musmeci-Zanini, collezione MAXXI architettura

collana Documentare il contemporaneo DARC MAXXI architettura

a seguire concerto + Aperitivo >> "Jazz Project", the swingin Four: Ercole Monti,Luca Velotti, Gianni Polizzi, Paolo Musmeci

 

MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931

sito >> www.maxximuseo.org sito >> www.darc.beniculturali.it

 

 

 

 

Dal 22 Aprile al 20 Maggio 2004

Capsula Mundi è alla Galleria Nazionale di Praga

Shell for Body, Spirit and Remembrances.

un importante riconoscimeto per un lavoro di estremo interesse ad opera di Raoul Bretzel & Anna Citelli, dove si fondono con sapienza e maestria archetipo, natura, simbolo e progetto:

Capsula Mundi è un feretro transustanziale. E’ fatto in plastica di amidi, biodegradabile nel tempo, al suo interno il corpo viene posto in posizione fetale. La Capsula viene posta in terra –come un seme- e al di sopra di essa viene lasciato un cerchio di terra più basso per segnalarne la presenza spaziale. Al centro di tale cerchio viene piantato un albero la cui essenza è stata scelta in vita dalla persona mancata e che sarà curato nei primi anni di accrescimento dagli amici, dai figli della persona scomparsa o da chiunque ne abbia voglia

Capsula Mundi è il risultato creativo di un progetto partito da una riflessione sul tabù culturale della morte. Capsula Mundi propone un bosco sacro a sostituire l’attuale presenza formale del cimitero, con un semplice e naturale spostamento di prospettiva: la morte non come fine, ma come una trasformazione della vita. Attraverso il rispetto del ciclo biologico della natura saltano tutte le barriere culturali, etniche e religiose. Il fenomeno biologico della morte è uguale per tutti gli uomini e provoca le stesse conseguenze su tutto ciò che abbia vita sul nostro pianeta. Osservata nella sua incessante rigenerazione, spogliata di ogni orpello culturale, la morte rivela potentemente il suo incanto nel profondo mistero delle trasformazioni, senza le quali non ci sarebbe la vita.

Galleria Nazionale di Praga

5° edizione de International Design Show
Trade-Fair Palace

1° piano ala Est

Dukelskych hrdinu Street, 47
Praga - Holesovice

maggiori informazioni e dettagli su quest'opera sul sito ufficiale >> www.capsulamundi.it

 

 

 

 

 

 

Alessandro Anselmi Piano, Superficie, Progetto
Dal 13 Marzo al 16 Maggio 2004

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
DARC - Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee
e
MAXXI
– Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Il Ministro Giuliano Urbani e il Direttore generale della DARC, Pio Baldi, aprono, il 12 marzo 2004 alle ore 18.00, al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo la mostra dedicata alle opere di Alessandro Anselmi, uno degli architetti italiani più rappresentativi dell’attuale dibattito architettonico internazionale. La mostra, che dà avvio al ciclo di incontri dedicato agli architetti contemporanei italiani, nasce nell’ambito delle collezioni di architettura del MAXXI.

Alessandro Anselmi è architetto attivo da oltre quarant’anni in campo architettonico ed urbano e occupa un posto di rilievo nel panorama italiano. Ha realizzato numerose opere significative, proponendo la sua idea originale di architettura e di forma dello spazio. Tra le opere il Nuovo Hotel de Ville di Rezé-les-Nantes, la piazza del mercato, il terminal della metropolitana a Sotteville-les-Rouen in Francia e il recentissimo Municipio di Fiumicino, nei pressi di Roma.

Allestita negli spazi del MAXXI su progetto dello stesso autore e curata da Margherita Guccione, l’esposizione presenta una panoramica antologica sull’opera di Anselmi, con un allestimento fortemente allusivo alla sua ricerca spaziale, che si apre con i progetti più recenti e percorre a ritroso gli aspetti salienti di un’attività iniziata negli anni Sessanta e oggi in pieno svolgimento. Sono esposti, con un ampio repertorio di materiali - disegni originali, plastici, materiali multimediali e filmati – le opere e i progetti che vanno dal 1967 ad oggi, in un percorso che si articola in quattro sezioni tematiche: Lo spazio prospettico; Recinto e frammenti; La scena urbana; Piano e superficie.

Completano la documentazione un filmato con immagini delle opere ed una lunga intervista ad Anselmi sui temi dell’architettura e il catalogo, a cura di Margherita Guccione e Valerio Palmieri, edito da Federico Motta Editore.


L’allestimento costituisce l’occasione per mettere in scena direttamente l’architettura di Alessandro Anselmi, grazie ad una struttura espositiva, da lui pensata e progettata, che coinvolge profondamente lo spazio che la ospita, senza occultarlo, ma arricchendolo e interpretandolo.Come afferma lo stesso Anselmi “Il riferimento zoomorfo dà all’allestimento un carattere che oscilla tra l’architettura e la scultura. Nasce dal gioco del piegamento del piano e della superficie e dalla possibilità di creare varchi che inducano il visitatore ad uscire dal concetto di percorso fisso, rigidamente imposto dall’architetto, per seguire tracce e proposte mutevoli e interagenti.”


La mostra è visitabile presso gli spazi del MAXXI di via Guido Reni 2 dal martedì a domenica, dalle ore 11 alle ore 19.

scarica il comunicato stampa .doc (63Kb) >> vai

scarica la scheda della mostra .doc (55Kb) >> vai

MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931

sito >> www.maxximuseo.org sito >> www.darc.beniculturali.it

 

Antonino Saggio su Alessandro Anselmi

In occasione della inaugurazione della mostra Alessandro Anselmi Piano, Superficie, Progetto segnalo >> il recente intervente sulla rubrica From my desk nello spazio web personale del prof. Antonino Saggio:

un estratto "Un evento di grande rilevanza non solo per la bellezza della mostra, per la ricchezza dei materiali presentati, per l'interessedell'allestimento che arriva sino alla cura del dettaglio degli inviti, ma per l'architettura italiana tutta. Ci ricordà cosa è la ricerca di architettura, e cosa potrebbe essere"

vai >> www.citicord.uniroma1.it/saggio

 

ed a firma dello stesso autore un interessante lettura dell'opera dell'architetto romano apparsa in coffe break lo spazio da lui curato su architettura.it e dal titolo Frammenti urbani in Anselmi.

un estratto "Anche se Anselmi ha tutte le capacità, le sensibilità e l'ispirazione dell'artista, egli possiede anche un metodo che forse possiamo fissare in tre punti. Innanzitutto, le tracce del passato non sono date oggettivamente ma scoperte, disvelate. Dai luoghi, dai contesti, dalla storia (dalla miriadi di possibili suggestioni) egli estrae una caratteristica fondativa. La scelta non è compiuta attraverso le categorie analitiche della scienza, ma con quelle sintetiche dell'arte e dell'intuizione. In secondo luogo, questa scoperta rabdomantica è la più importante decisione del progetto perchè struttura il nuovo. (La figura del capitello diventa la planimetria a Parabita, il percorso sulla collina a Testaccio scalinata interna delle case, l'Unità di abitazione a Nantes fondale della nuova piazza.) Attorno a questa traccia reinterpretata e de-contestualizzata rispetto al significato originario, si sviluppa la professionalità distributiva, costruttiva ed espressiva dell'architetto. Infine, Anselmi ricerca sempre la messa in campo di un conflitto, di una tensione. Da una parte la creazione di una scena che sviluppi l'idea dello spazio urbano come grande cavo (ed è la lezione di Roma da Piazza San Pietro alla scalinata di Piazza di Spagna) e dall'altro l'irrinunciabilità al piano, al frammento, alla tensione dinamica non chiusa e non finita delle forme. I suoi progetti vivono sempre due direzioni contrastanti: l'orizzontalità della costruzione -ossessivamente solcata nei piani che moltiplicano gli elementi- e l'alto del cielo.

vai >> www.architettura.supereva.it/coffeebreak

 

 

 

mercoledì 5 maggio 2004 dalle ore 16.00
presso il SESV - SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA

IAAC – ADVANCED ARCHITECTURE
formazione, ricerca e strategie

convegno internazionale a cura di iMage, viewpoints on architecture e promosso da FONDAZIONE FABBRICA EUROPA - PER LE ARTI CONTEMPORANEE

partecipano all’iniziativa:
Walter Aprile (Interaction Ivrea), Marco Brizzi (iMage), Luis Falcón (IaaC), Carlo Infante (Università di Lecce), Enric Ruiz Geli (Cloud 9), Antonino Saggio (Università La Sapienza)

Convegno internazionale dedicato all’insegnamento della “architettura avanzata”. Lo IaaC - Institut d'arquitectura avançada de Catalunya, uno dei più qualificati centri di riferimento internazionale orientati allo sviluppo di ricerca, formazione e diffusione sull’architettura e sulla città contemporanea, si presenta, per la prima volta in Italia, dando luogo a un momento di verifica delle metodologie di indagine e di formazione, promuovendo un confronto con alcuni notevoli casi di insegnamento nel nostro Paese.

L’incontro è parte del programma di “A Tempo”, l’XI edizione del festival Fabbrica Europa. L’iniziativa si lega alla presenza del Media House Project sviluppato dal gruppo Metapolis e dallo IaaC in collaborazione con il Media Lab del celebre MIT di Boston.

Il Media House Project >> ospitato dalla Stazione Leopolda a partire dalle ore 12.00 dello stesso 5 maggio, si mostra come un’installazione multimediale che racconta e sperimenta la sinergia fra spazio fisico e spazio digitale, oltre che il rapporto tecnologie-tempo di vita nell’ambiente domestico della società tecnologica e dell’informazione

sito >> www.architettura.it/sesv sito >> iMage sito >> www.fabbricaeuropa.com

 

 

 

IL'ANCE associazione nazionale costruttori edili presenta

La città progetto
convegno nazionale : Roma, 28 Aprile 2004, Auditorium parco della musica, dalle ore 08:30

Il futuro delle città italiane sarà al centro di un convegno nazionale che si terrà a Roma il prossimo 28 aprile all'Auditorium Parco della Musica. All'iniziativa, promossa dall'Ance, prenderanno parte i sindaci di alcune città italiane, architetti di statura internazionale ed esponenti della politica e del Parlamento. Obiettivo della manifestazione è affermare la centralità della questione urbana in vista delle sfide lanciate da new economy e globalizzazione. In questo scenario le città, incubatori privilegiati di formazione, ricerca e innovazione, vanno ripensate per tornare ad essere la vera anima economica, sociale ed intellettuale del nostro Paese. Il convegno sarà articolato in due sessioni. La prima sarà dedicata all'analisi e all'approfondimento di esperienze e progetti di trasformazione urbana. Illustreranno i "casi italiani" il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, quelli di Taranto e Catania, Rossana Di Bello e Umberto Scapagnini, il primo cittadino di Roma Walter Veltroni e l'assessore al comune di Milano Giovanni Verga. Gli architetti Alessandro Anselmi, Antonio Citterio e Pierluigi Nicolin punteranno l'attenzione sull'architettura come protagonista del rinnovamento urbano. Nel corso della seconda sessione del convegno, condotta dal direttore de "Il Messaggero" Paolo Gambescia, si discuterà del ruolo trainante che le città sono chiamate ad assumere nel rilancio della competitività del sistema Paese.

 

scarica la brochure con il programma del convegno .pdf (123Kb) >> vai

visita il sito dell'ANCE >> www.ance.it

 

 

 

Giovedi' 22 aprile 2004 ore 18.00

Presentazione del catalogo della mostra Alessandro Anselmi. Piano Superficie Progetto

a cura di Margherita Guccione e Valerio Palmieri

saranno presenti con Alessandro Anselmi, Francesco Dal Co, Mario Manieri Elia, Claudia Conforti,

presiede Pio Baldi.

il primo degli Incontri previsti nell'ambito delle inziative collegate alla mostra attualmente in corso al MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931

scarica il programma completo .doc (78Kb) >> vai

visita il sito della mostra >> www.darc.beniculturali.it/sitoanselmi

 

 

 

 

il Mart museo d'Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto presenta

Montagna arte scienza mito


dal 19 Dicembre 2003 fino al 18 Aprile 2004

Sei secoli di arte e di scienza a confronto, dal Cinquecento ad oggi, in un percorso articolato nelle 35 stanze del Mart di Rovereto e di Trento, mostreranno quale debito l'arte abbia stretto con il sapere scientifico, e, viceversa, quanto gli scienziati abbiano corrisposto alle geniali intuizioni degli artisti per tracciare la storia del grande mistero della nascita delle montagne.

Oltre 400 opere - tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, libri rari, modelli, strumenti scientifici originali, oggetti di curiosità - condurranno il visitatore alla scoperta di quelle verità scientifiche che in poco più di cinque secoli hanno trasformato l'orrore e la paura per queste inspiegabili "deformazioni" della terra in un fenomeno positivo dell'evoluzione naturale

La mostra, curata da Anna Ottani Cavina e Paola Giacomoni, con la direzione progettuale di Gabriella Belli e un comitato scientifico internazionale, si suddivide in quattro grandi capitoli.
Dapprima "L'intuizione e la ricerca scientifica", ovvero il passaggio da un approccio verso la montagna ancora immaginifico - proprio della tradizione tardo-bizantina e dei pittori fiamminghi - alla riflessione scientifica critica, avviata da Galileo Galilei. Nel mezzo i primi tentativi di rappresentazione veritiera della natura del grande Albrecht Dürer, di cui saranno esposte al Mart, in quest'occasione, ben tre eccezionali opere, poste accanto al famoso "Trattato della Pittura" di Leonardo da Vinci, nella trascrizione di Francesco Melzi della metà del XVI secolo.

Quindi "La scoperta della montagna. Dal sublime al Romantico": una Montagna che attrae e respinge, che esalta ed impaurisce. Nel corso del XVIII secolo il Grand Tour la vedeva come il luogo per eccellenza dello stupore e della meraviglia. Un'interpretazione che trova espressione nei quadri inglesi di Turner, Cosenz, Wright of Derby, ma anche nella pittura tedesca e francese dell'700 con Füssli, Wolf, Volaire, Hackert, Martin e Doré, per arrivare alla visione romantica, ottocentesca di Friedrich, Carus, Schinkel, a quella eroica di tanta pittura nordica e a quella, esposta per la prima volta in Italia, dei grandi paesaggisti americani dell'epoca.

"La smaterializzazione della Montagna. Dal simbolismo all'espressionismo" ci conduce in pieno Ottocento, fino agli inizi del XX secolo. Le cognizioni scientifiche positiviste inducono gli artisti ad un duplice approccio: da un lato la rappresentazione realistica, attenta al dettaglio così come all'insieme della veduta - virtuosa nel far vibrare aria e luce sulla tela, grazie ai principi scoperti dalla fisica del tempo - dall'altro la sperimentazione, che può essere affrontata liberamente, ora che le Scienze hanno svelato i misteri della Montagna. Da Cézanne a Nolde, da Hodler a Münch, da Moser a Vallotton si torna alla visionarietà fantastica, dove il reale si perde, o appunto si "smaterializza" in una dimensione puramente concettuale.

Infine "La negazione della Montagna. L'arte contemporanea" ci porta al periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. L'arte si fa critica radicale dell'esistente, giungendo ad estremizzare le posizioni avanguardiste di inizio secolo. Ecco allora l'art brut di Jean Dubuffet, pittura fatta di materia, o le icone pop che reinterpretano la montagna con spirito ironico, ma anche allarmante, di un Andy Warhol o, per l'Italia, di un Mario Schifano. Nel frattempo la scienza scrive un'ulteriore capitolo nella sua indagine sulla nascita del mondo, con le teorie della Deriva dei continenti e della Tettonica a placche. Ora non si tratta più di rappresentare la natura, ma di farne esperienza. I nuovi linguaggi dell'arte contemporanea si prestano a questa "immissione" dell'artista nella natura, come dimostra l'uso di pietre e legni in molti lavori. Questo, tuttavia, è un approccio di breve durata, come dimostrano le opere di Merz, Rainer, Baselitz, e Richter.

Mart museo d'Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

MartRovereto>> corso Bettini, 43 - 38068 Rovereto TN Tel 0464.438887 Fax 0464.430827

MartTrento>> via R. da Sanseverino, 4538100 Trento Tel 0461.234860Fax 0461.234007

 

 

 

 

FLIMS: eine Gefühlskulisse

Eine Ausstellung von Daniel Schmid

07. Juni 2003 -17. April 2004

Il regista svizzero Daniel Schmid ha realizzato un installazione di estremo interesse all'interno della" gelbe haus" (premio per la migliore architettura svizzera 1999, assegnato dalla rivista Hochparterre e dal programma televisivo 10 vor 10), opera architettonica dell'architetto Valerio Olgiati e sede del centro culturale della cittadina grigionese.

www.daniel-schmid.com

www.das gelbe haus.com

DAS GELBE HAUS
Postfach 220
CH-7017 Flims Dorf
T +41(0)81 936 74 14
F +41(0)81 936 74 15

 

 

 

 

 

E' in libreria PARAMETRO 249 (gennaio/febbraio 2004) - TEATRO SENZA ARCHITETTURA
(a cura di Brunetto De Batté)

Teatro senza architettura, a cura di Brunetto De Batté, indaga le evoluzioni dello spazio dello spettacolo, con particolare riferimento alle esperienze più recenti. Il numero, aperto da un regesto storico che illustra il passaggio dello spazio architettonico tradizionale del teatro ad altri luoghi della città (capannoni industriali, strade e piazze, cave dimesse come in alcune opere di Peter Brook), si concentra su specifici esempi, per indicare il progressivo distaccarsi dalle pratiche abitudinali del fare e pensare il teatro. Le interviste a Gianfranco Padovani, Luca Ronconi ed Emanuele Luzzati raccontano, attraverso le parole di tre diretti protagonisti, gli orientamenti della scenografia e le rispettive metodologie di lavoro. I saggi di Michele Palamara e di Domenico Cogliandro riflettono sull'architettura del teatro, soffermandosi nell'analisi dei casi di Catania e Sciacca, oggetto quest'ultimo di un tragico abbandono che dura ormai da oltre trent'anni. La spazialità del teatro è messa in discussione nell'articolo di Andrew Todd: nel suo la crisi dell'architettura del teatro è riassunto il contenuto principale di questo fascicolo di "Parametro". Lo spazio scenico necessita oggi più che mai di diversi contesti per rappresentarsi. E' quanto affermano e dimostrano, nelle loro opere qui presentate, le ricerche di Guido Fiorato, Luca Antonucci, Actiegroep, Studioazzurro, Giorgio Gallione o come nel caso del teatro sull'acqua di Vito Acconci a Graz. La parte finale del numero affronta le influenze e le contaminazioni subite od esercitate reciprocamente dal teatro rispetto ad altri modi espressivi quali l'arte contemporanea, l'opera lirica, la realtà virtuale di internet e del videogames, fino alla trasformazione del teatro in luogo della festa popolare e dell'evento, spazio spontaneo e dinamico, come spiega Elena Rosa. "Parametro" 249 ospita inoltre un'intervista di Vincenzo Latina a Odile Decq: una riflessione sulla condizione attuale dell'architettura e sulle tecniche progettuali dell'architetto francese, incaricato della costruzione del MACRO, il Museo per l'Arte Contemporanea di Roma.

PARAMETRO
via Borgonuovo, 5
40125 - Bologna (Italy)
phone +39.051.587272
4

il Numero è consultabile con approfondimenti di testi e video su >> www.parametro.it

 

 

 

 

è uscito il libro >> MANIPOLO di Edoardo Baraldi

Manipolazioni fotografiche di satira politica e di costume

Prefazione di Marco Giusti e Massimo Bucchi

Manipolo? Un manipolo d¹eroi. Mani ­ Polo. O, meglio, io manipolo. Atto poco legale ma, sicuramente, creativo. Una delle regole auree per Blob degli esordi era "niente manipolazioni"Š Ma le regole, si sa, sono fatte per essere infrante. Così ben vengano le manipolazioni, soprattutto se sono manipolazioni che non sono fatte, come nel caso dell¹architetto Edoardo Baraldi, per ottenere un rapido effetto comico, per stupire superficialmente. La manipolazione che ci piace è quella che c'insegna qualcosa, che scava col bisturi in profondità all'interno di un personaggio, di una situazione politica o sociale, per spingere, con le immagini - e anche con la didascalia - verso associazioni, umori, divagazioni che ci facciano pensare ad altro. Senza perdere l'effetto comico, certo, che è alla base di qualsiasi manipolazione di satira. Ma lo scatto in più che ci mostrano le immagini manipolate dell¹architetto Baraldi è proprio nel percorso che ce ne fa seguire prima la nascita tecnica-teorica, il momento creativo, e poi la possibilità di sviluppo comunicativo. Infinito, proprio perché sono fatte per non avere una definizione unica, una lettura unica.
Marco Giusti

www.liberodiscrivere.it è una biblioteca on-line aperta alle opere d'aspiranti scrittori ed è stata creata nel novembre 2000 dall'editore Antonello Cassan.
un laboratorio di scrittura aperto a chiunque lo voglia. Integra le opportunità offerte da internet e crea un efficace meccanismo di selezione e promozione degli Autori iscritti, di cui evidenzia le qualità, garantendo loro un giudizio professionale e il confronto con i lettori ancor prima di avere editato il testo. Questi aspetti confermano le potenzialità dello scrivere e del pubblicare in rete per giungere al libro editato nella veste tradizionale.
O ffre visibilità agli Autori inediti ed emergenti garantendo l'opportunità di presentare, promuovere, e vendere il proprio libro.

sito >> www.edoardobaraldi.it

sito >> www.liberodiscrivere.it

 

 

 

 

Meltemi Editore presenta

Enclave
l'ultimo numero della rivista Gomorra Territori e culture della metropoli contemporanea

dedicato alle aree urbane dell'esclusione, dai ghetti metropolitani alle bidonvilles fino alle borgate riqualificate dal commercio.

 

SOMMARIO NUMERO: Stefano Catucci, Criticare l'estetica per criticare il presente; Flavio De Giovanni, Netclosures; Mara Memo, Qui siamo ad Haiti; Peter Lang, Cops: come attraversare i sobborghi americani; Fiamma Montezemolo, Sprawlfobia nelle Americhe; Fulvio Leoni, Dalle Alphaville brasiliane alle gated cities sudafricane; Emiliano Ilardi-Fabio Tarzia, Il grande spirito del West odia le enclave; Francesca Iovino-Sciatto Centricommercialidellaresidenza; Alessandra Criconia-Emanuele Piccardo, Tiburtina ovvero la città delle bolle; Lorenzo Imbesi-Alessandro Lanzetta, Brontolo si perde sulla Cassia; Romolo Ottaviani, Tor Vergata, enclave come massima entropia; Giuseppe Scandurra-Armando Giorgini, Una giungla in mezzo alla città. Quale destino per la sopraelevata di San Lorenzo?; Michele Beccu, Misure di Lunghezza; Pippo Ciorra-Andrea Balducci-Cinzia Catena, Monumenti alle zone grige; Andrea Dapueto, Il muro di Marassi; Alberto Ferrigolo-Fabio Severino, Enzimi 2003; Teresa MacrÌ, VIII Biennale internazionale di Istanbul; Alessandra Arnò, Light Scape; Tonino Terranova, Lettera.

sito >> www.meltemieditore.it

 

 

 

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SISTEMI E COMUNICAZIONE DELLA MODA
insegnamento di > Disegno industriale e moda
| Mario Lupano

in collaborazione con: : CORSO DI LAUREA IN CULTURA E TECNICHE DEL COSTUME E DELLA MODA,
insegnamento di > Storia delle arti decorative e del design industriale |
Alessandra Vaccari

VISITORS 2004>>

lunedì 29 marzo 2004 alle ore 14:00 Sede universitaria Alberti via Quintino Sella, 13_Rimini


..............C E S A R E.. F A B B R I .:: . E f f e t t o s o u v e n i r

Cesare Fabbri (Marradi, 1957),vive e lavora a Firenze. Nel 1981 entra nel mondo della moda come compratore, art director e private-label designer per una importante boutique di Firenze. Nel 1987-89 disegna la collezione Donna Zuccoli, prodotta dalla azienda Gibò , e si ricordano le collezioni: A/I 88-89 - Folk regionale; P/E 89 – Mare Nostrum: la crociera; A/I 89-9o – Coltelli e forchette a Berlino; P/E 90 – Firenze. Nel 1988-91 è consulente di Valentino e responsabile creativo per le collezioni Oliver Uomo e Donna. Nel 1992-97 è chiamato a disegnare la collezione Donna per la griffe spagnola Loewe. La lunga e particolare esperienza nell’azienda di Barcellona dove si progettano e producono capi in pelle rappresenta un importante momento di formazione e di scambio.Nel 1998 crea la società Delirama insieme a Gianni Franceschi e firma la prima collezione Autunno/Inverno Cesare Fabbri, presentata nello spazio di via Borgonuovo 10 a Milano. Decide di mostrare il suo lavoro in modo più privato preferendo alle sfilate una serie di appuntamenti dove i capi sono protagonisti di una ritrovata scena da atelier.
Il tema del lusso contemporaneo è svolto senza esibizione. Il carattere dei suoi capi reinventa il modo di combinare un’alta qualità dei materiali con la cura estrema nell’esecuzione. Attraverso una carica

evocativa e una mediazione concettuale Cesare Fabbri scava nei ricordi della moda alta e gioca amabilmente con i suoi rituali.


sito >> www.scmoda.lettere.unibo.it

 

 

 

 

In occasione della mostra >> Joseph Beuys. Disegni, Oggetti, Stampe. 1948-1985.
IK0NA
Genova Capitale Europea della Cultura

presentano::

TRANSCODEX 02 « ANGES MODE D’EMPLOI » 21 Marzo- 4 Aprile 2004

RASSEGNA DI ARTI POLISEMICHE >> Sezione 01: IL TEMPO INESATTO

Dal 21 marzo al 04 aprile 2004 negli spazi del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova, in Via Jacopo Ruffini 3, IKONA presenterà la prima sezione del progetto TRANSCODEX 02, “Il tempo inesatto”. A fronte del diffondersi del live media nei più disparati contesti abbiamo oggi a che fare con un insieme di pratiche tutt’altro che minoritarie, capaci piuttosto di rendere conto ampiamente dell’evoluzione di scenario delle ricerca performativa, visiva e musicale a partire dalle piattaforme elettroniche e digitali e da nuove poetiche del corpo performativo. In questo senso ogni KOLLECTIV artistico che verrà ospitato sarà coadiuvato da interventi teorico-estetici riguardanti le tematiche del corpo e del tempo performativo, della rimappatura dei luoghi, dell’immagine elettronica e dei suoi potenziali di virtualizzazione-ri-realtà, dell’antropologia dell’immagine performativa e del nuovo percorso delle arti installative site-specific (new Public Art).
Interverranno gli artisti:
Christine de La Garenne, Fludd, Zimmerfrei, Giardini Pensili-Dalo, Suzie Wong, Mylicon, O.C.R.A Kollectiv/UP e Brita Carlens ed i teorici: Mario Costa, Cesare Viel, Elvira Bonfanti, Enrico Pitozzi, Marisa Vescovo, Raffaele Perrotta, Antonio Erbetta, Antonio Camurri, Eugenio Buonaccorsi, Sandra Solimano e Massimo Canevacci


Prima sezione - Il Tempo Inesatto -

 

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce - Genova
Via Jacopo Ruffini, 3 - Genova
Tel. +39 10 580069
Scuderie

21 Marzo- 4 Aprile 2004

PROGRAMMA dei prossimi incontri

Sabato 20 marzo 2004
H. 11.30 Christine de La Garenne - allestimento aperto al pubblico

Domenica 21 marzo 2004
H. 16.00 – 19.15 C. de La Garenne - Inaugurazione performance / installazioni
Incontro con C. de La Garenne, Fludd, Mario Costa (Università di Salerno), Cesare Viel (Accademia Belle Arti di Genova)
Moderatori: Elvira Bonfanti (Università di Genova) ed Enrico Pitozzi (dottorando - Università di Bologna)

sito >> www.museovillacroce.it

 

 

 

 

 

il Museo d'arte contemporanea di Villa Croce di Genova presenta un importante evento

Joseph Beuys.
Disegni, Oggetti, Stampe. 1948-1985.

dal 5 Marzo al 4 Aprile 2004

Dopo Il Viaggio dell'uomo immobile, il Museo di Villa Croce prosegue il programma 2004 con un'altra esposizione di respiro internazionale rendendo omaggio a Joseph Beuys, una delle personalità più complesse e interessanti della storia dell'arte della seconda metà del Novecento.
Beuys fonde in maniera totale vita e arte, e travalica quindi l'ambito strettamente artistico per toccare questioni di ordine sociale o antropologico. Ha posto l'uomo e la sua energia creativa al centro della sua ricerca e ciò lo ha portato ad affrontare i grandi temi della politica, dell'economia, dell'ecologia e tutti i problemi che ci coinvolgono quotidianamente, in una dimensione che restituisce all'artista il ruolo magico e carismatico dello sciamano.

Questa mostra, realizzata in collaborazione con il Goethe Institut, e curata da Götz Adriani (direttore della Kunsthalle di Tübingen) presenta l'attività dell'artista realizzata nell'arco di quasi quarant'anni (dal 1948 al 1985): oltre 100 opere tra disegni, grafiche, oggetti e installazioni.
Nelle installazioni Beuys utilizza materiali poveri, che spesso indicano metaforicamente calore (feltro, grasso, legno, cera, acciaio, piombo, rame, juta, zinco), oltre ad oggetti di uso comune (come ferri da stiro, bottiglie di vetro, piatti, scatole, torce elettriche, telefoni, motori ecc.), materiali e oggetti da cui l'artista fa scaturire l'energia e il valore simbolico stabilendo tra loro relazioni inusuali e modificazioni
. Nella settimana successiva all'inaugurazione sarà presentato il video "Operazione Difesa della natura", che consentirà di vedere l'artista all'opera nella sua magica interazione con il mondo naturale.

Joseph Beuys
Nasce nel 1921 in Germania, a Krefeld. Inizia gli studi di medicina che interrompe quando nel 1940 si arruola nell'aviazione tedesca, come pilota di caccia.
Nel 1943 viene ferito gravemente durante una missione, quando il suo aereo precipita in una regione desolata della Russia del sud. Beuys riesce a salvarsi perché viene trovato, quasi assiderato, da un gruppo di tartari nomadi che lo curano ricoprendolo di grasso e avvolgendolo nel feltro. Da tale esperienza egli trae motivi d'ispirazione che lo accompagnano lungo tutta la sua carriera artistica.
Alla fine della guerra decide di dedicarsi all'arte: nel 1947 si iscrive alla Staatliche Kunstakademie a Düsseldorf, dove più tardi (nel 1961) diventa professore di scultura monumentale.
Nel 1962 si unisce agli artisti di Fluxus (tra cui Nam June Paik e George Maciunas), e l'anno seguente è tra gli organizzatori di Festum Flexorum Fluxus, tenutosi presso la stessa accademia dove egli lavora.
Nel 1964 partecipa per la prima volta a Documenta di Kassel (dalla terza alla nona edizione sarà sempre presente alle esposizioni con diverse opere).
Nel 1967 fonda il Partito Studentesco Tedesco (Deutsche Studentenpartei), il primo dei numerosi gruppi politici che organizzerà nei 10 anni seguenti (ispirandosi a principi di autentica democrazia e uguaglianza e ponendosi in contrasto con i partiti, la burocrazia e i poteri precostituiti).
Nel 1972 l'artista è licenziato dalla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf per aver ammesso al proprio corso gli studenti respinti agli esami di ammissione. L'anno successivo fonda la Libera Università Internazionale per la creatività e la ricerca interdisciplinare. Nel 1976 concorre per l'elezione nel parlamento tedesco, e partecipa alla Biennale di Venezia (come avviene nel 1980).
Nel 1979 il Guggenheim Museum di New York organizza una sua vasta retrospettiva, e l'artista si presenta come candidato al Parlamento Tedesco per il Partito dei Verdi. Nel 1982, in occasione dell'inaugurazione di Documenta (a Kassel), pianta la prima delle 7000 querce (operazione che proseguirà anche dopo la sua morte, e che offre la possibilità di rimeditare il ruolo sociale dell'artista).
Nel 1986 muore a Düsseldorf.

Joseph Beuys – Disegni, Oggetti, Stampe. 1948-1985
Museo d'arte contemporanea di Villa Croce-Via Jacopo Ruffini,3-Genova
Orario: dal martedì al venerdì h.9/19 – sabato e domenica h.10/19 - lunedi: chiuso
Biglietto: intero euro 5,00 - ridotto euro 3,00
Informazioni: Tel.010580069 – 010585772 Fax.010532482

sito >> www.museovillacroce.it

 

 

 

 

 

In occasione della cerimonia solenne per la Laurea Honoris Causa in Architettura
l'Architetto Peter Eisenman
terrà una conferenza dal titolo:

Peter Eisenman:
Il Futuro della Storia

introduzione prof.Antonino Saggio

La cerimonia inizia alle ore 11 con allocuzione del rettore Giuseppe d'Ascenzo, del preside Lucio Barbera e l'Elogio di Peter Eisenman del prof. Mario Docci.

Aula magna dell'Università "La Sapienza"
Piazzale Aldo Moro, Roma

Lunedi' 22 Marzo 2004
ore: 16:30 >> conferenza, Il Futuro della Storia

sito >> www.eisenmanarchitects.com sito >> www.uniroma1.it

 

 

 

Abitando la Terra un testo di Domenico Cogliandro su Antithesi

Domenico Cogliandro viviseziona e mette a nudo l'ultimo editoriale di Paolo Portoghesi pubblicato sulla rivista "Abitare la terra" che ha per argomento il progetto del Ponte sullo stretto. Una lettura di grande interesse in grado di svelare le molteplici ambiguità dell'operazione

un estratto >>" La riflessione che seguirà mi è stata, in coscienza, tratta dalle viscere, altro che fegato (e ce ne vorrebbe tanto e sano), dalla lettura del settimo numero di Abitare la Terra, di cui ho appena riportato l’incipit. Confesso che ho letto solo le prime quindici pagine, e dunque un terzo del numero, ma da quel che ho letto mi sono fatto un’opinione abbastanza chiara di quanto alcuni architetti abbiano a cuore, per un terzo delle cose che leggono, “la nuova alleanza tra l’uomo e il suo ambiente”. Io non ho particolari diffidenze verso la detta rivista e, anzi, più di una volta, ho letto articoli e recensioni di libri, ed editoriali del direttore Portoghesi, di particolare sensibilità, ma il numero sette, questo, ve lo giuro, è piuttosto sconcertante. Le quindici pagine in questione trattano l’argomento Ponte sullo Stretto di Messina, e dunque il terreno minato sul quale più di una volta mi sono trovato ad esercitare, sul web e su carta, pratiche maieutiche di comprensione delle questioni.
Ma facciamo un passo indietro..."

vai >> www.antithesi.info/testi/testo

 

 

 

COSTRUIRE IDENTITA'?
Architettura, città, musica, parola
negli immaginari nazionali europei.
L'esempio di Berlino

Roma dal 20 febbraio al 21 marzo 2004

A cura di Alberto Alessi

Quali sono il significato e il valore dell'identità nazionale nel villaggio globale? L'idea che una Nazione e la sua traduzione politica in uno Stato, basati su comunanza di lingua, cultura e storia e su un comune compito storico, debbano essere il punto di riferimento centrale per gli individui che la compongono è stata la visione politica storicamente più forte degli ultimi due secoli. Non c'è stato settore sociale che non vi si sia sottomesso, dallo Stato nazionale, all'economia nazionale, al teatro nazionale, alla squadra nazionale… È l'Europa, il luogo in cui è nata la moderna idea di nazione, anche il primo luogo in cui quest'idea perde la propria forza identificativa? Che cosa la soppianterà? È la sovrastruttura europea solo un mascheramento del "sacro egoismo" delle nazioni, tuttora forza politica propellente del continente? In che misura continuiamo ad intendere come nazionali le nostre culture? Quanto corrisponde questo intendimento alla realtà? Viene soppiantata la nazione dalla "localizzazione economica" nell'ambito del mercato globale?

Sul tema Identità nazionale oggi in Europa si svolge a Roma dal 20 febbraio al 21 marzo 2004 un ciclo di manifestazioni: conferenze sulla questione del ruolo dell'identità nazionale e sul funzione e funzionamento di capitali in Europa, manifestazioni sulle costituzioni nazionali ed europea, su nuovi concetti di diplomazia, mostre sul tema "questioni urbanistiche per una capitale europea" sull'esempio di Berlino e sulle nuovi sedi d'ambasciata di Berlino. Per concludere, un concerto sul tema "inni nazionali". È previsto il coinvolgimento di architetti, artisti, scrittori, musicisti, filosofi, geografi, sociologi, diplomatici, politici e cittadini

programma completo e presentazione degli eventi su >> www.goethe.de/it

 

 

 

 

Diego Caramma presenta sulle pagine di arch'it la nuova serie della seminale rivista di Architettura >>>> "Ventre"

In occasione dell'uscita dopo 6 anni del nuovo numero della rivista diretta da Diego Lama "Ventre" -tra le piu' innovative e radicali pubblicazioni in ambito architettonico degli ultimi anni- Diego Caramma direttore di SpazioArchitettura presenta su architettura.it un introduzione a questa importante novità editoriale

un estratto >> "Una rivista graffiante sotto molti aspetti: dalla grafica underground rigorosamente in bianco e nero, al formato gigante (caratteristica, quest'ultima, ripresa da qualche altra giovane rivista nata qualche anno dopo); ma anche per il linguaggio dissacrante, a volte esasperato, solo in apparenza ingenuo, in ogni caso provocatorio e corrosivo fino al limite dell'eccesso. Comunque lontano da paludati intellettualismi, pur ospitando firme prestigiose."

vai >> architettura.supereva.it/riviste

 

 

 

 

si inaugura Martedi' 17 febbraio presso la galleria GIO' MARCONI di Milano la mostra

Atelier van Lieshout
Dal 18 febbraio al 17 marzo 2004

Atelier van Lieshout presenterà per questa mostra nello spazio appena rinnovato della galleria le sue ultime creazioni. Al piano terra una serie di grandi sculture che riproducono organi interni estrapolati dal contesto umano corporeo che diventano segmenti a se stanti di una insolita e scioccante geografia del corpo: cuore, fegato, cervello; c’è l’apparato urinario (collegato ai genitali maschili e femminili), quello digestivo (con stomaco, fegato e viscere) e naturalmente l’apparato riproduttivo maschile e femminile.

Nelle sale successive saranno esposte alcune figure stilizzate, sottili creature bianche che assumono diverse posizioni come in Man and Carriage o nella serie Michelangelo, con le sculture Vomiting Michelangelo e Hanging Michelangelo: una sorta di evoluzione rispetto ai manichini neri sintetici ed asessuati, modulari riproduzioni di esseri umani che in passato hanno reso celebre l’Atelier van Lieshout.

La combinazione tra le sculture figurative e la funzionalità di materiali grezzi industriali colloca i lavori di Ateleir van Lieshout in un’atmosfera surreale.
The Mini Feeder e The Mini biogas installation sono entrambe esempi di questa particolare combinazione.
The Feeder è una grande macchina che produce, in modo autonomo, cibo di scarsa qualità con la massima produzione di escrementi. The Mini biogas installation ricicla gli escrementi umani in modo quasi maniacale. Un groviglio di serbatoi e tubi tale da far sembrare questa complessa macchina una vera e propria fabbrica chimica di escrementi.
.

Il primo piano ospiterà l’opera Sport Nouveau, una nuova creazione in ferro forgiato che riprende le tematiche e l’iconografia del progetto Sportopia, realizzato nel 2002 in occasione della 25ª edizione della Biennale di São Paulo: una sporting area con un’ampia varietà di attrezzature da palestra e per il relax. Inoltre, una sorta di food department con tavoli apparecchiati, piatti, posate, tazzone, scodelle, panche, tavoli di servizio.

Nel cortile esterno The Auto-Composter , macchina parte di Biogas Installation, che produce concime.

 

GIO' MARCONI
Milano
via alessandro tadino 15 (20124)
+39 0229404373 (info), +39 022
9

sito >> www.giomarconi.com

Atelier Van lieshout
Rotterdam
Keilestraat 43e
Tel: +31(0)10 244 09 71


sito >> www.ateliervanlieshout.com

 

 

 

 

ADALBERTO LIBERA >> I disegni del Centre Pompidou e dell'Archivio Centrale dello Stato
Venerdì 30 gennaio 2004, ore 17.00
Archivio Centrale dello Stato
piazzale degli Archivi, 27 Roma

DARC - Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee / CENTRE POMPIDOU - Musèe national d'art moderne - Centre de création industrielle / ACS - Ministero per i beni e le attività culturali - Archivio Centrale dello Stato / Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia


Lunedì-sabato 10.00 - 14.00, domenica su prenotazione
visite guidate su prenotazione 06 54548568

fino al 14 marzo 2004

Nel 1996 l'archivio Libera era stato acquisito dal Centre Pompidou e il conseguente trasferimento all'estero del materiale documentario, aveva scosso l'ambiente culturale dell'architettura italiana, che si vedeva privato di un prezioso patrimonio di disegni e documenti. La collaborazione fra Centre Pompidou e DARC in occasione della mostra di Roma ha reso possibile il rientro temporaneo dei documenti restituendo un percorso completo dell'opera dell'architetto. I materiali provenienti dal Centre Pompidou documentano i più interessanti progetti e le opere più importanti realizzate dall'architetto dal 1925 al 1963, anno della sua improvvisa scomparsa. I documenti dell'Archivio Centrale dello Stato provengono invece dall'Archivio dell'Ente Eur e riguardano i progetti e le opere per l'E42, e da altri fondi relativi al contesto culturale nel quale Libera ha lavorato. La mostra, allestita presso l'Archivio Centrale dello Stato, è stata curata da un team formato per la DARC da Margherita Guccione e Alessandra Fassio, per le Centre Pompidou da Olivier Cinqualbre e Concetta Collura e per l'Archivio centrale dello Stato da Marina Giannetto. Il lavoro presenta un'ampia selezione dei documenti originali di Libera, alcuni dei quali inediti, tratti dalle due raccolte più consistenti di disegni e elaborati realizzati dall'architetto, che saranno proposti al pubblico con l'ausilio di una selezione di immagini e di filmati.

 

sito >> www.darc.beniculturali.it il sito ufficiale della mostra >> www.darc.beniculturali.it/sitonew

 

 

 

 

 

 

 

è attivo ed in fervente attività Il Weblog di Piero Zardo, critico cinematografico di Internazionale >>

argomento: Film

Nessuna pretesa di parlare di Cinema. Piuttosto di film, registi, attori, qualche produttore e via dicendo. Consiglio a tutti gli amici cinefili: partecipate!

vai >> www.internazionale.it/interblog/?blogid=24

 

 

 

 

il Giornale di prikedelik.com: una nuova pagina del rizomatico e affascinante sito di un mio buon amico, nonchè maestro indiscusso del web

vai >> www.prikedelik.com/journal

 

 

 

 

Il numero 374 de "l'industia delle costruzioni" ospita nella sezione "Argomenti", un interessante articolo di Italia Rossi "L'intimità dei media"

sono analizzati alcuni dei lavori realizzati in occasione delle esposizioni DEEP INSIDE curata da Marco Brizzi e SPOT ON SCHOOLS curata da Paola Giaconia, entrambi eventi correlati all' edizione di quest'anno del festival di architettura in video iMage: eccone un piccolo estratto

" ...da medium di rappresentazione e comunicazione del progetto, a strumento di elaborazione progettuale, fino a proposte teoriche e nuove metodologie che ribadiscono sempre più consapevolmente che la diffusione dell'informatica è soprattutto un fatto culturale, un nuovo modo di pensare, metrogramma, maO, camendizgrafensteier, ian+, artgineering, spin+; poesia pura per base_1 che crea uno spazio intimo per la lettura ed i pensieri, circondati da un virtuale paesaggio 2d, dove si può sostare all'ombra di un vero albero. (..)e le scuole il corso caad 2003 di Saggio, la consapevolezza che l'insegnamento è un "mestiere" anche e soprattutto creativo."

sito >> www.edilstampa.it sito >> iMage

 

 

 

 

 

E' in libreria >>>> PianoProgettoCittà n° 20 21 casa new motion

Rivista dei dipartimenti di architettura e urbanistica idea/dart della facoltà di architettura di Pescara

Si possono fare diverse riflessioni sul ruolo della casa e dello spazio privato nella cultura attuale, sul significato diverso che hanno assunto sia lo spazio domestico che quello del lavoro e del tempo libero, sulle condizioni radicalmente rinnovate dei media e della tecnologia.
La casa è il primo registro sensibile delle trasformazioni dei comportamenti, il primo motore delle fughe in avanti sia dei modelli sociali che di quelli fisici:
dall'idea di casa come rifugio stabile a quella virtuale come emanazione della propria pelle, la casa è un termometro utile per testimoniare lo stato ultimo delle cose, e per capire definitivamente l'obsolescenza di alcuni modelli sociali. >>>> un estratto dall'editoriale di Carmen Andriani

il numero è curato da Susanna Ferrini

info >>> www.unich.it/idea

in libreria e su richiesta: Sala Editori, via Catone 8 - 65127 - Pascara . e-mail >>> info@salaeditori.it........ sito>>> www.sala-editori.it

 

 

 

 

 

DARC - Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee / ACSArchivio Centrale dello Stato

Presentano un importante iniziativa

Incontri In occasione della mostra >>>
ADALBERTO LIBERA
I disegni del Centre Pompidou e dell’Archivio centrale dello Stato

In occasione della Mostra la DARC e l’Archivio Centrale dello Stato organizzano un ciclo di incontri volti all’approfondimento dell’opera dell’architetto trentino. Sede degli incontri è l’auditorium dell’Archivio Centrale dello Stato.

Il primo incontro che si terrà giovedì 26 febbraio 2004, alle ore 17.30 prevede la presentazione del volume: Adalberto Libera nei disegni del Centre Pompidou e dell’Archivio Centrale dello Stato, a cura di Alessandra Fassio, Marina Giannetto, Margherita Guccione. Interverranno, oltre a Pio Baldi e Maurizio Fallace, Giorgio Ciucci, Gabriella De Marco, Roberto Di Paola, Salvatore Italia, Mario Serio.

Il 4 marzo 2004 alle ore 17,30 il prof. Sergio Poretti, docente della facoltà di ingegneria dell’Università di Tor Vergata terrà una conferenza dal titolo: i restauri del Palazzo delle Poste di via Marmorata a Roma e presenterà, a partire da questo caso, le principali questioni poste dal restauro degli edifici moderni.

L’ultimo incontro si svolgerà il 9 marzo 2004, alle ore 17,30 con la presentazione dei due filmati appositamente realizzati per la Mostra. Interverranno: Enrico Censon, In archivi; Paolo D’Agostini, giornalista di Repubblica; Luigi Oggianu, Istituto Luce; Stefano Pistolini, regista

sito >> www.darc.beniculturali.it il sito ufficiale della mostra >> www.darc.beniculturali.it/sitonew

 

 

 

 

 

Firenze, 6 marzo 2004, Ore 9,15 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento


DEMOCRAZIA URBANA
PROCESSO ARCHITETTURA E CODICE ETICO


AND, AREA, CASABELLA, DOMUS, GOMORRA, IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA, LOTUS, OPERE, PARAMETRO, SPAZIO ARCHITETTURA, THE PLAN


Tavola rotonda
Confronto sul tema Trasformazioni urbane: metodi e processi
I direttori delle riviste di architettura interrogano Firenze, Barcellona, Berlino

Per Firenze
arch. Gaetano Di Benedetto - Direttore della Direzione Urbanistica del Comune di Firenze
Per Barcellona
arch. Pere Serra - Direttore dell’Ufficio di Riqualificazione dei Quartieri periferici della Generalità della Catalogna
Per Berlino
arch. Hans Stimman - Direttore della Ricostruzione, Senato di Berlino
Modera: Vittorio Savi

Il Consiglio dell’U.E., ha approvato il 12 gennaio del 2001 la Risoluzione sulla Qualità Architettonica dell’Ambiente Urbano e Rurale che costituisce un eccezionale documento di regole e principi. Il documento afferma che un’architettura di qualità migliorando il modo di vivere ed il rapporto che i cittadini hanno con l’ambiente può efficacemente contribuire alla lotta contro l’emarginazione evitando la ghettizzazione di alcune parti della città.
Il documento afferma inoltre che le grandi dimensioni socio economiche, la tutela del patrimonio culturale e la promozione di un’architettura di qualità apportano un contributo significativo alla coesione sociale, così come alla creazione di posti di lavoro, alla promozione del turismo culturale e allo sviluppo economico regionale.
Messaggio chiave, che riassume forza concettuale e volontà propositiva, è la democrazia urbana: tutte le città europee insieme devono affermarla e proporre azioni affinché sia riconosciuto il diritto fondamentale del cittadino europeo ad un ambiente di qualità. Occorre altresì difendere le diversità della creazione culturale contemporanea e favorire e sostenere la missione degli Architetti.

Nell'ambito di questa iniziativa si segnalano inoltre:

Venerdì 5 marzo 2004 alle 0re 12:00 presso Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento intervento

MARC AUGE'

Sabato 6 Marzo 2004 alle 12:45 presso Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento si terrà la conferenza di

HANS KOLLHOFF >> Riflessioni di architettura

scarica il programma degli incontri previsti in .pdf (77Kb) >> vai

 

 

 

 

 

si inaugura lunedì 16 febbraio dalle ore 18 presso la galleria Lo Studio di Roma la mostra

Dancing Sculture di Giovanna De Sanctis
Dal 16 febbraio - 5 marzo 2004

"Quello che faccio è figlio del barocco - dice di sé Giovanna De Sanctis - …l'uso compiaciuto della messa in scena, il calco, il gesso, la piega, il drappo che ferma il vento e lo raffigura, l'uso della trappola dei sensi…".
E, certamente, figlia della predilezione barocca per la macchina teatrale è Dancing, l'installazione che, dal 16 febbraio, riporterà in uno spazio espositivo privato, lo Studio Morbiducci, l'opera di un'artista a lungo lontana dal mondo delle mostre, per aver scelto di realizzare sculture destinate ai luoghi della vita reale, con particolare attenzione a quelli pubblici.
Giovedì 26 Febbraio dalle ore 18, la Facoltà di Architettura Università Roma Tre, presso la vicina sede di via Aldo Manuzio (aula Ersoch), organizzerà una Tavola Rotonda con la partecipazione di Nicoletta Cardano e Daniela Fonti, presieduta da Francesco Cellini, Preside di Facoltà, ad illustrazione critica di questo specifico aspetto del suo lavoro
Apparentemente, lo spiritoso microcosmo di Dancing (nessuna delle opere esposte supera i quarantacinque centimetri) sta al faticoso impegno di Giovanna De Sanctis per una presenza dell'arte negli spazi urbani come il Regno di Lilliput al gigantesco intruso Gulliver. Concettualmente, però, la distanza fra quel teatrino di minuscoli attori travolti dalla gioia leggera della danza e l'eroico trionfo barocco della Nike è pressoché nulla.

LO STUDIO
Roma
via Bodoni, 83 (00153)
+39 06.5746285 (info),

sito >> www.lostudio.net

Giovanna De Sanctis
Calvi Dell'Umbria


sito >> www.giovannadesanctis.com

 

 

 

 

eventi di architettura nell’ambito della manifestazione Costruire Identità?

1) Sabato 21 Febbraio ore 10.00 Aula Ersoch via Aldo Manuzio 72, Roma

Identità versus Identificabilità. >> Architettura europea, oggi?
un incontro di architettura nell’ambito della manifestazione Costruire Identità?

Aron Betsky direttore NAI, Rotterdam
Stefano Boeri direttore DOMUS, Milano
Jürgen Tietz critico di architettura, Berlino

Presenta > Alberto Alessi ETH, Zurigo

A cura di Alberto Alessi e Andrea Vidotto
DIPSA Dipartimento di Progettazione e Studio dell’Architettura Università degli Studi Roma Tre

 

2) venerdì 20 febbraio ore 18.30 San Michele a Ripa_Roma_via di San Michele 25

Berlino, una città, due città, molte città
20 febbraio | 21 marzo_tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00_ingresso gratuito

Berlino capitale intenzionale, città in continua evoluzione, città divisa, città policentrica, aggregazione di identità diverse più volte annientate e reinventate. A dispetto dell'apparente dispersione e disomogenità, connaturata alla struttura storica della città, Berlino è oggi, nell'immaginario collettivo, modello di sviluppo urbano contemporaneo, risorgendo, ancora una volta come la fenice, dalle proprie ceneri. Nell'operazione di sladatura e risarcimento delle lacerazioni belliche e postbelliche, a una forte spinta di rinnovamento mondializzato si oppone attualmente, con energia inconfrontabile, una politica di rigoroso controllo dei prodotti architettonici, progettati e misurati secondo parametri che fanno riferimento a un'idea precisa di costruzione dell'immagine urbana dello spazio pubblico: la 'ricostruzione critica'. Exploits e performances architettonici contemporanei vengono infatti assoggettati alla regola inderogabile che riporta entro i parametri prestabiliti, basati peraltro su una lettura della storia della forma urbana, le infinite variabili del progetto, allo scopo di ricostruire quinte urbane, piazze, spazi, strade e torri, radicate nel contesto e nella storia di Berlino.

Promossa dalla Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione e Studio dell'Architettura, Dipartimento di Studi Urbani, Università degli Studi Roma Tre. Con la collaborazione del Senatsverwaltung für Stadtenetwicklung di Berlino.



A cura di F.Cellini_G.Piccinato_M.M. Segarra Lagunes
Allestimento M.Burrascano_S.Converso_M.Darò_P.Porretta > Realizzazione CAVIR

programma completo "Costruire identità" www.goethe.de/it

 

 

 

ELEMENTAL chile >> Premiazione plus Seminario

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI DEL CONCORSO ELEMENTAL
Lunedi' 16 Febbraio , 19:00 hrs.

Auditorio Sergio Larraín García-Moreno, Escuela de Arquitectura PUC. Campus Lo Contador, El Comendador 1916 – Providencia – Santiago.

SEMINARIO ELEMENTAL >>
Arquitectura Vivienda y Trabajo Comunitario Ingeniería, Sistemas Constructivos y Envolventes Mercoledi' 17 Febbraio, 09:00 hrs

parteciperanno > Equipo ELEMENTAL / Vincitori categoria professionisti Concurso Mundial de Arquitectura Elemental / Vincitori categoria studenti Concurso Mundial de Arquitectura Elemental / nstituciones Asociadas a Iniciativa Elemental / Empresas Asociadas a Iniciativa Elemental / Comunidad PUC / equipos Regionales (Serviu-Municipalidades-Universidades Colaboradoras)

sito>> www.elementalchile.org

 

 

 

 

 

 

www.archi-tectonics.com >>> There are 2 billion sites on the world wide web; we think its under-populated.
1° Gennaio 2004: nasce un nuovo ambiente web!

Lo studio diretto da Winka Dubbeldam con sede a New York si dota da oggi di una piattaforma in rete dalle molteplici qualità: oltre ad offire un ampia panoramica sui lavori realizzati in occasione di importanti concorsi internazionali e realizzati di recente è presente un assortita selezione di links eterogenei nonchè uno spazio ricco di news aggiornato costantemente

sito >>> www.archi-tectonics.com

webmaster >> jonathan jackson, architetto e grafico dalle mirabolanti doti artistiche che ho avuto l'onore di conoscere durante un comune periodo di lavoro in quel di Firenze ha realizzato inoltre il logo per lo studio Base_1

 

 

 

Architecture for Humanity >>> Earthquake in Iran : Call for Help

Early Thursday morning the ground shook underneath the city of Bam in Southern Iran, and residents awoke to buildings collapsing around them. Within a mere 12 seconds an earthquake took more than 5,000 lives. At the time of this writing, aid workers estimate another 20,000 may be buried alive under the rubble.

The quake, which registered 6.3 on the Richter scale, leveled approximately 80% of the Iranian city, including two hospitals. Iranian Interior Minister Abdolvahed Mousavi Lari said, "Bam has turned into a wasteland. Even if a few buildings are standing, you cannot trust to live in them."

Initial help is needed for search and rescue, medical relief and emergency shelter. The United Nations and a number of international NGO's are already airlifting tents and supplies into Iran. Drawing on our past efforts to design transitional housing structures for displaced populations, Architecture for Humanity is currently communicating with and identifying relief agencies to help provide long term transitional housing for residents left homeless. We are putting out request for any architects, designers and engineers, preferably locally based, to lend design services on a pro bono basis. Architecture for Humanity is also directing financial resources to aid in the rebuilding effort.

Please email me directly at csinclair@architectureforhumanity.org with the subject header "Iran Earthquake" and let us know if you can contribute in kind or financially towards this effort. Your help could provide relief for many.

In addition to the overwhelming loss of life, the architectural world mourns the destruction of the historic district of Bam, a UNESCO world heritage site. Bam lies on the Old Silk Road, the ancient trading route that connected East Asia to Europe. For centuries it flourished as a trading center and pilgrimage site. Founded over 1500 years ago, the city's inner ramparts enclosed a spectacular palace citadel in addition to many buildings that used the earliest known mud construction techniques. While the loss of these historically important buildings cannot compare to the loss of life, they represented the cultural and economic center of the city.

cameron sinclair >> Architecture for Humanity Founder and Executive Director

sito >>> www.architectureforhumanity.org

 

 

 

 

Ugo Rosa recensisce Domenico Cogliandro sulle pagine di antithesi

Una raccolta di disegni, di questi tempi, appare postuma già da prima di vedere la luce. E se sono disegni “di viaggio” appare postuma due volte. Perché non si disegna più (non si può) e perché non si viaggia più (non si può e non si deve). Se s’insiste a volere fare, in modo patentemente irregolare, l’una e l’altra cosa vuol dire che qualcosa, negli ingranaggi, non ingrana. Ma siccome conosco Domenico e matto non mi sembra (non proprio, insomma, non più di quel tanto che è inevitabile per chi fa il nostro mestiere) mi chiedo se, per caso, il convertitore, stavolta, non abbia fatto cilecca.
Rifaccio i conti: tot euri, tot lire. Riprovo alla rovescia: tot lire, tot euri.
Tutto a posto. Il convertitore funziona. La colpa non è del cambio di moneta.

un estratto dalla recensione di Ugo Rosa del libro di Domenico Cogliandro Dess(e)ins de Voyage, appena uscito per la collana "album" di Biblioteca del Cenide.

vai >> www.antithesi.info/testi ....sito >> biblioteca del cenide

 

 

 

 

giovedì 12 febbraio alle ore 17,30 verrà presentato il volume:


La storia e il restauro del complesso conventuale dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino
di Paolo Barbato, Maria Richiello, Oliva Muratore, AA.VV.

presso la chiesa dei Santi Bonifacio e Alessio >> Roma, via di Sant’Alessio, 23

 

 

 

 

Venerdì 6 febbraio 2004 – ore 16,00 – Aula Magna di Piazza Borghese, 9

RIUSO COME REINVENZIONE DEL PAESAGGIO URBANO PROGETTI DI
IAN+ - MARCO NAVARRA - N!

incontri a cura di Alessandra De Cesaris e Domizia Mandolesi

presentazione: Marcello Pazzaglini
introduzione: Alessandra De Cesaris

E’ possibile riutilizzare l’ingente patrimonio esistente nei nostri territori, non più utilizzabile o in stato avanzato di degrado, attraverso operazioni di adeguamento e reinvenzione spaziale in grado di migliorarne la vivibilità e quindi la qualità architettonica e urbana? Esiste una alternativa alla demolizione?
Questo in breve il tema dell’incontro di venerdì 6 febbraio, dove i tre studi invitati illustreranno progetti e realizzazioni in grado di porsi come valida alternativa alla demolizione perseguendo, con sensibilità e inventiva, la via
della reinvenzione.

sito>>Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni

 

 

 

 

un importante iniziativa >> MoNitOr/P

MoNitOr/P è la sezione, del più ampio progetto MoNitOr dell'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia, volta a divulgare progetti architettonici di qualità ancora poco conosciuti, attraverso un ciclo di esposizioni dei lavori recenti degli architetti romani.La Casa dell'Architettura ospiterà, nei propri spazi, sulla base di una selezione operata dalle redazioni delle principali riviste di architettura italiane, due progetti al mese.La rassegna permanente sarà un complemento alle mostre ed agli eventi di maggior rilevanza che si alterneranno all'Acquario romano, proponendosi come momento di confronto tra i professionisti romani e di divulgazione dei loro lavori.

sito>> www.casadellarchitettura.it/monitor/p ..

 

 

 

 

New York the Gap di Gianluca Milesi e Aurelia Duplouich su antithesi

Esce, per Testo & Immagine, una guida su New York redatta da Gianluca Milesi e Aurelia Duplouich. Antithesi il giornale on line di critica ed informazione sull'architettura ospita sulle sue pagine l'introduzione degli autori

sito >>> www.antithesi.info

Gianluca Milesi science architecture:
sito >>> www.science-architecture.com

 

 

 

 

 

IDEA dipartimento di infrastrutture design engeneering architettura & Comune di Pescara presentano

DALL’AEROPORTO AL PORTO
seminario internazionale pescara/clermont-ferrand
19/20/21 GENNAIO 2004


Nei giorni 19 20 21 di gennaio si svolgerà a Pescara presso la facoltà di architettura un workshop internazionale di progettazione applicato ad una vasta area della città di Pescara, particolarmente strategica dal punto di vista delle implicazioni urbane e suburbane che dispiega al suo interno.
Quest’area, innervata sul doppio sistema infrastrutturale del fiume Pescara e dell’asse attrezzato, si estende dall’aeroporto al porto ed è stata prescelta dal prof. Didier Rebois , già segretario generale Europan e coordinatore di un corso del 5 anno della scuola francese d’architettura di Clermont Ferrand, come campo di applicazione progettuale per delineare possibili strategie urbane, infrastrutturali ed architettoniche con un team di studenti e professori della sua scuola.
Il dipartimento IDEA della facoltà di architettura di Pescara, congiuntamente al comune e con il sostegno della provincia e della fondazione Museo delle Genti d’Abruzzo, si sono fatti promotori dell’evento internazionale che avrà luogo in varie sedi nei quattro giorni indicati, alternando in un fitto programma, conferenze, progetti, installazioni - a cura dei gruppi
Base_1, Stalker e Sciatto produzie- performances sperimentali aperte non solo agli addetti ai lavori ma anche alla intera cittadinanza di Pescara .

scarica il comunicato stampa ed il programma della manifestazione >> vai

sito >> www.unich.it/idea

 

 

 

2003

 

SPECIALE INTIMACY TRE INSTALLAZIONI >>>>>> su www.channelbeta.net
Base_1 La stanza del Vero Verde // gruppo Ghigos visita a domicilio // DAP studio moltisolitudine

Attualmente on line sulle pagine della piattaforma di informazione sull' architettura contemporanea diretta da Gianluigi D'angelo la presentazione di tre progetti realizzati nell'ambito dell'esposizione curata da Marco Brizzi "DEEP INSIDE" all'interno degli spazi della stazione Leopolda nell'ambito della settima edizione del festival internazionale iMage al quale ho partecipato con il gruppo Base_1

ho scoperto negli ultimi giorni una base Alcatraz di sostegno e rifornimento per tutte le etnie e tribu’ delle province denuclearizzate come i cavalieri Jedi in fuga dalle colonie emmeazero, i sabipodi di SCI-DarkStar, gli shaolin del satellite Ian Solo, i vulcaniani della stella clio, i Milesiani ed nicoliani, gli abitanti degli spazi uterosiderali, i feld72, gli avatar e gli astrocam&graf, e tanti altri che poco hanno da invidiare alle forze aliene ufficiali: un enorme cupola del piacere intima ed avvolgente nel cuore di quella Firenze radicale e pneumatica cosi’ vicina ma anche cosi’ lontana dalla tanto amata Roma. >>>> un estratto dal weblog:alieno attualmente su www.newitalianblood.com nella sezione testi

sito >>>>www.channelbeta.net.,,,,,,,,.sito >>>> www.baseuno.net ...

 

 

GAUDI' e il MODERNISMO CATALANO
Roma, Chiostro del Bramante, 20 novembre 2003 - 29 febbraio 2004
Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma
Fondazione Gaudì
Museo Nazionale d’Arte della Catalogna
Conferenza stampa:
19 novembre ore 11,30
(data da definire)

Attraverso una ricca selezione di capolavori che riassumono la visionaria capacità di trasformazione delle forme di Gaudì, capace di plasmare e di innovare tipologie immobili da millenni (edifici, facciate, porte, sedie, divani, mattonelle, oggetti) con una forza creativa basata sulla mimesi con la natura, la mostra presenta la personalità complessa e introversa dell’artista che seppe influenzare intere generazioni d’artisti con le sue creazioni, dai Surrealisti all’attualissima architettura “decostruttivista”. In mostra sono presenti quasi tutti gli esempi “mobili” che realizzò per le case e i palazzi più famosi (Casa Vicenç, 1883-85; Casa Calvet, 1900-1901; Casa Milà, 1906-1910; Casa Batllò, 1907): sedie, cancelli in ferro battuto, tavoli, poltrone, ecc. Inoltre è presente in mostra il grande modello in gesso del primo progetto (1910) della facciata della Sagrada Familia, e diversi oggetti di ferro battuto, tecnica tipicamente catalana che Gaudì prediligeva e rivalutò nel campo delle arti applicate. I mobili, gli oggetti e i progetti degli architetti Josep Maria Jujol, Rafael Masò, Josep Puig i Cadafalch, e di ebanisti-artisti come Aleix Clapes i Puig, Gaspar Homar e Joan Busquets. L’insieme delle opere ci restituisce un ricco e complesso profilo del vivace contesto modernista di Barcellona, formato da artisti scapigliati alla ricerca di una modernità internazionale (molti si recavano regolarmente a Parigi), tra cui si incontrano personaggi straordinari come Ramon Casas, Santiago Rusignol e il famoso gruppo che si riuniva nel locale “Els Quatre Gats”, seguiti dai più giovani Hermenegil Anglada Camarsa, Joaquim Mir, Isidre Nonell (la cui pittura fu importantissima per il primo Picasso) e lo stesso Pablo Picasso, che fino al 1904 risiedeva alternatamente a Parigi e Barcellona e di cui, tra l’altro, è presente in mostra un piccolo capolavorogiovanile, Cursa de braus, del 1901.

Luogo: Chiostro del Bramante -Via della Pace – 00186 Roma .................................... ...........................sito >>>> www.chiostrodelbramante.it

 

 

 

 

 

IL PROGETTO, VIDEO
nuove professionalità nella comunicazione dell'architettura contemporanea

venerdì 23 gennaio 2004, Politecnico di Milano, piazza Leonardo da Vinci 32, AULA S01, INGRESSO LIBERO

VENERDÌ 23 GENNAIO A PARTIRE DALLE ORE 9.30 il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano ospita "IL PROGETTO, VIDEO. Nuove professionalità nella comunicazione dell'architettura contemporanea", un programma di incontri e di visioni, rivolto in primo luogo agli studenti di architettura. Al centro della riflessione sono le modalità e i problemi legati alla comunicazione del progetto di architettura attraverso le tecnologie digitali, con una particolare attenzione all'emergere di nuove figure professionali. Sono stati invitati a partecipare al dibattito produttori di audiovisivi, studiosi di mezzi di comunicazione, autori di video, progettisti: figure tra le quali sembrano svilupparsi inedite interazioni. Un inquadramento storico-critico, proposto da Alessandro Balducci, Alessandro De Magistris, Fulvio Irace e una introduzione di Marco Brizzi, co-curatore dell'iniziativa, aprirà tre interventi nei quali sarà possibile riconoscere e discutere alcune delle più rilevanti tendenze in atto: Filippo Macelloni illustrerà la propria esperienza di filmmaker sviluppata nei lavori per Massimiliano Fuksas e per King Roselli Architetti; Martin Hampton e Alice Scott (squint/opera), giovanissimi produttori londinesi, racconteranno la loro collaborazione con alcuni fra i più prestigiosi architetti inglesi; Stefano Mirti, Crispin Jones e Simone Muscolino (tutti docenti presso l'Interaction Design Institute Ivrea) indicheranno, insieme a Marisa Galbiati del Politecnico di Milano, alcuni efficaci esperimenti di cooperazione professionale svolti in ambito didattico. Una selezione di opere video, raccolte da iMage tra le più interessanti produzioni internazionali, accompagnerà il dibattito

 

sito >>> www.architettura.it/image

 

 

 

 

In uscita il 28 Novembre nei cinema italiani
ITALIAN SUD EST

il primo lungometraggio cinematografico della Fluid Video Crew

Fluid Video Crew, realtà di produzione audiovisiva nata a Roma nel 1995. Teorici e sperimentatori del «basso-costo», assertori convinti dell’unicità e dell’irripetibilità del «momento documentaristico-cinematografico» e del continuo evolversi dell’opera filmica, scelgono la strada della realizzazione collettiva. I componenti, fino ad ora, del nucleo produttivo sono: Davide Barletti (Lecce 1972), Edoardo Cicchetti (Roma 1974), Lorenzo Conte (Roma 1974), Mattia Mariani (Roma 1973).

2003. Italia. Salento.

Venti personaggi fuori dall’ordinario percorrono la provincia di Lecce a bordo dei treni della Sud Est, la ferrovia locale ormai quasi in disuso. Tre giorni di vite, racconti, speranze. Un affresco corale e onirico lungo la storia e i luoghi di una terra in perenne transito, in un viaggio delirante e poetico tra modernità e tradizioni, Nord e Sud, realtà e finzione.

Le Ferrovie del Sud–Est: otto linee per 473 Km di binari.Settantasei fermate in un secolo di caratteristiche e ormai desuete architetture ferroviarie, sono lo sfondo quotidiano di merci e vite in transito. E mentre i treni rincorrono le loro fermate, i passeggeri restituiscono il presente dell’estremo Sud–Est italiano, con i ritmi le e aritmie di strade perdute.

 

 

sito >>>> www.pablofilm.it ...........

 

 

 

 

Ready Made Ensemble presenta STRATIFICAZIONI >>esecuzione della Missa De Beata Virgine di Giovanni Pierluigi da Palestrina
Martedi' 23 dicembre 2003 nella basilica di San Clemente a Roma ore 20. >>> ingresso gratuito.

La musica: La Missa De Beata Virgine nella versione del Ready Made Ensemble è l'esito di tre momenti musicali: i versetti gregoriani medievali base e materia della messa, la costruzione polifonica di Palestrina, esempio di perfezione contrappuntistica rinascimentale, che ripropone le melodie gregoriane alterandole nella composizione; il moderno adattamento che lascia immutato l'impianto armonico e melodico dell'originale stravolgendone il risultato timbrico.
Il Luogo: San Clemente, scelte per il concerto, sorge su resti di templi pagani dedicati al culto di Mitra o di Iside, rappresenta dunque il risultato di diversi momenti culturali e spirituali e fornisce un esempio significativo del processo di stratificazione.
Il tentativo di mettere in relazione le strutture stratificate della messa e delle chiese è un invito a cogliere uno dei sensi attraverso cui queste opere si lasciano percorrere.

L'adattamento del Ready Made Ensemble prevede l'uso di quattro voci a parti reali, vibrafoni, strumenti di metallo percossi e organi elettronici.

Gianluca Ruggieri, direttore e curatore dell'adattamento

Ilaria Severo, soprano
Marta Zanazzi, contralto
Raimundo Pereira Martinez, tenore
Blaženko Juracic, basso
Valentina Lo Surdo, Daniele del Monaco, organi.
Stefano Sanzò, Valerio Borgianelli Spina, percussioni

 

 

 

 

Giovedi' 18 Dicembre 2003, ore 18:00, Aula Minor, Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, Largo Angelicum 1,Roma
INTERFERENZE CON IL REALE nell'ambito del master di architettura digitale LO SPAZIO IN-FORME

seminario >>> MANUEL GAUSA (Actar Arquitectura) / IAN+
IaN+ discuterà con Manuel Gausa (Actar Architettura) di "interferenze col reale", a partire da una riflessione sull'utilizzo dei diagrammi e del concetto di interferenza

sito >>> Ian+.....................................................................................sito >>> Actar

master di architettura digitale LO SPAZIO IN-FORME:
L’IN/ARCH – ISTITUTO NAZIONALE DI ARCHITETTURA
in partnership con l’ARCA ARCH’IT, Bentley, Centro Studi e Ricerche iGuzzini, con il patrocinio di CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI, CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI.
Frutto della collaborazione e dell’apporto di esperti di CAAD, rendering, programmazione, grafica e animazione web e di personalità del mondo della teoria dell’architettura e della comunicazione, il Master di Architettura Digitale è concepito come corso di specializzazione e formazione professionale che sviluppa l’intero iter progettuale in ambiente digitale - dagli studi preparatori al modello finale - considerandone gli aspetti teorici, grafici, tecnici e di documentazione. Gli argomenti vengono affrontati utilizzando le più innovative tecnologie informatiche inerenti la progettazione e la rappresentazione dell’architettura e dell’ambiente, dal rilievo e la restituzione fotogrammetrica, alla stesura e la creazione degli elaborati grafici e multimediali.

sito >>>www.inarch.it/master_2003........................sito >>> www.inarch.it

 

 

 

 

ZU
1 // Martedi' 25 Novembre 2003, ore 20:30 su RADIO RAI 3 >>>>> LIVE dall' INIT di Roma con Spaceways Inc. ( da Chicago : Ken Vandermark, Hamid Drake, Nate Mc Bride!) & Spaceways Inc. sextet


2 // Sabato 6 dicembre 2003, ore 21:00 >>>>> Peter Brötzmann & Dogon (Maurizio Martusciello, Massimo Zu e Dj Okapi) LIVE dall' auditorium del Goethe Institute di Roma

ZU:circa 300 concerti in tre anni di attivita', in Italia, Europa , ed U.S.A. Il nuovo cd Igneo e' registrato e prodotto da Steve Albini . Ospiti su Igneo : Ken Vandermark al sax, Jeb Bishop al trombone e Fred Lomberg-Holm al violoncello (collaboratori di Jim O Rourke, Gastr del Sol, Peter Brotzmann, William Parker, Flying Luttenbachers, Jesus Lizard, etc) La musica del trio (sax, basso, batteria) e' strumentale ed e' stata definita post o math rock, free jazz, no wave. Gli Zu vengono da Roma e ne costituiscono sicuramente una delle realtà culturali piu' vive e feconde, sono stati in tour e/o hanno collaborato dal vivo e in studio con musicisti come Karate, Mike Patton, Ken Vandermark, Shellac, Nomeansno, The Ruins, Dalek , Girls Against Boys

John Zorn: "You have created a powerful and expressive music that totally blows away what most bands do these days"

sito >>>> www.zuism.com ..........................................................sito >>>> www.metaxu.it/dogon

 

 

 

 

Ambasciata di Svizzera a Roma
Accademia Nazionale di San Luca
Accademia di Architettura di Mendrisio, Cantone Ticino

Giovedì 4 dicembre 2003, ore 18.00
Accademia Nazionale di San Luca >>
Piazza dell’Accademia di San Luca 77, Roma


"Lo spessore della trasparenza"
conferenza in lingua italiana dell’architetto Patrick Devanthéry, dello studio Devanthéry & Lamunière di Ginevra


Nell'ambito della consegna ufficiale della Borsa di studio Francesco Borromini nata nel 1999, in occasione delle numerose iniziative e celebrazioni che hanno avuto luogo per il Quarto Centenario della nascita del famoso architetto ticinese. Alla base del progetto si trova una stretta collaborazione tra la prestigiosa Accademia Nazionale di San Luca a Roma e la giovanissima ma molto dinamica Accademia di architettura di Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana. Lo scambio scientifico e culturale tra queste due istituzioni importanti, ma molto diverse, rappresenta uno degli scopi principali di questo progetto.
La borsa di studio vuole dare l’opportunità ad uno studente italiano di trascorrere un anno accademico in Svizzera. Questo soggiorno gli permetterà di approfondire i suoi studi presso l’Accademia di Mendrisio, creata nel 1996 dal famoso architetto svizzero Mario Botta. Dunque sin dal primo anno la consegna della "Borsa di Studio Francesco Borromini", che si svolge a Palazzo Carpegna, storica sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, è abbinata a conferenze di alcuni dei maggiori protagonisti dell’architettura svizzera contemporanea (nel 1999 Mario Botta, seguito nel 2000 da Roger Diener, nel 2001 da Peter Zumthor e nel 2002 da Luigi Snozzi).

 

 

 

 

Con tre serate evento 4.5 e 6 DICEMBRE 2003 ore 21.30 la compagnia Klesidra porterà in scena
gliamantidelnuovomondo

per la prima volta agli Stabilimenti Cinematografici "STUDIOS" (ex De Paolis), Roma
di Gianni Guardigli in collaborazione con Imogen Kusch liberamente tratto dal radiodramma scritto nel 1954 da Ingeborg Bachmann
"Il Buon Dio di Manhattan"

con: Adriano Giammanco Steffan Boje Silvia Mazzotta Giorgio Santangelo Luca Angeletti Francesca Olivi Raffaella d'Avella Lucilla Mininno Alessandra Roca Federico Mieli
regia :
Imgogen Kusch
scene:
LAND-I Marco Antonini Roberto Capecci Raffaella Sini
Nel contesto suggestivo del teatro di posa 6 la compagnia ricreerà una New York plagiata dal consumismo e rappresentativa del mondo moderno dove il personaggio del Buon Dio rappresenta l'entità che spinge la città a rifiutare l'amore e a considerarlo una "cosa" che appartiene ad un altro mondo e che all'uomo non è dato conoscere.

KLESIDRA
e STUDIOS insieme creeranno un evento in cui l'uso dello spazio stimolerà la teatralità del testo e delle coreografie e allo stesso tempo sottolineerà l'influenza dei mass-media nella società contemporanea.

 

info >>> www.klesidra.org.....tel.338.3457147/ 328.1060083....................................................................sito>>> Land-i

 

 

 

 

 

LOFTCUBE una casa mobile per nomadi urbani >>> un prototipo di Werner Aisslinger su www.architecture.it

La piattaforma web con sede a Belluno diretta da Furio Barzon utilissimo strumento per la ricerca e la professione, presenta un interessante progetto realizzato di cellule abitative minime, confortevoli e personalizzabili realizzato dallo studio del designer berlinese Werner Aisslinger. La domanda alla quale risponde è "Come potrebbe essere una unità-casa minimale, un ricovero temporaneo, nel quale i nomadi delle grandi città possano ritrovare una propria intimità?"

sito >>> www.architecture.it

 

 

 

 

scuola mobile per villaggi suburbani di nuova fondazione in Argentina
un prototipo del gruppo romano Officina 5 presentato da Pippo Ciorra su www.architettura.it

È ormai qualche anno che la ricerca architettonica più avanzata ha ripreso a dedicare energie e attenzione a temi apparentemente "minori", estranei al nocciolo duro delle nostre tradizioni disciplinari, ma allo stesso tempo evidentemente più vicini al cuore dei problemi che attraversano oggi la società e le relazioni tra lo spazio urbanizzato e le persone che lo abitano. Per questo ci imbattiamo sempre più spesso in progetti che si muovono in un ambito lontano da quello dell'idea consolidata, tettonica, dell'edificio per avventurarsi nel territorio ambiguo e difficile dell'oggetto effimero, mobile, smontabile, dell'alterazione del suolo, del programma di trasformazione del paesaggio a grande e piccola scala. Più che a demolire e a ricostruire questo o quell'habitat questa strategia tende piuttosto, più realisticamente, ad alterarne progressivamente il senso, a provocare variazioni di identità e nuovi scenari nella qualità delle relazioni chi lo abita, a spostare lievemente l'orizzonte dei suoi rapporti con il contesto fisico e umano >>>>> dalla presentazione di Pippo Ciorra

sito >>>> www.architettura.it............................ ................... sito >>>> www.officina5.it

 

 

 

 

LA CARTA DEL MACHU PICCHU
storia, attualità, prospettive

CONVEGNO INTERNAZIONALE
promosso dalla fondazione Bruno Zevi con la Fondazione per il Centro Studi " Città di Orvieto"

Orvieto 28-29 Novembre 2003 ore 10:30 Palazzo del Capitano del Popolo -sala dei 400- Orvieto

Il 12 dicembre 1997, esattamente venticinque anni or sono, a conclusione del convegno internazionale svoltosi a Lima e Cuzco, viene votata la Carta del Machu Picchu redatta da Bruno Zevi. Obbiettivo dichiarato: attuare "una revisione anti-illuministica della Carta di Atene" stesa da Le Corbusier nel 1933.

sito >>>> www.fondazionebrunozevi.it

Un estratto dalla Carta di Machu Picchu, un documento prezioso, attuale ed illuminante:

4. L’abitazione
A differenza della Carta di Atene, noi giudichiamo che la comunicazione umana sia il fattore predominante nell’esistenza stessa della città. Pertanto, la pianificazione urbana e i programmi di edilizia residenziale devono tener conto di questo fatto. Consideriamo inoltre che la qualità della vita e la sua integrazione con l’ambiente naturale sia un fondamentale traguardo nella formulazione di spazi abitabili. Le case popolari non vanno intese come meri prodotti di consumo, sibbene come potenti strumenti di sviluppo sociale. La progettazione delle abitazioni deve avere la flessibilità necessaria per adattarsi alla dinamica sociale, facilitando la partecipazione creativa degli utenti; perciò dovrebbero essere progettati e prodotti in massa elementi edilizi assemblabili da parte dei fruitori, secondo il loro livello economico. Lo stesso spirito di integrazione che rende il problema comunicativo fra gli abitanti della città un elemento basico della vita urbana dovrebbe presiedere alla localizzazione e alla struttura delle aree residenziali dei diversi gruppi comunitari, evitando separazioni inaccettabili alla dignità umana.

sito >>>> www.fondazionebrunozevi.it/carta .........................................................programma .pdf >>>> download

 

 

 

Dal mito al progetto
La cultura architettonica dei maestri italiani e ticinesi nella Russia neoclassica
a cura di >>> Letizia Tedeschi e Marco Franciolli
Promotori >>> Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, Mendrisio - Museo Cantonale d’Arte, Lugano
Inaugurazione Sabato 4 ottobre 2003, ore 17.30 Palazzo dei Congressi Piazza Indipendenza 4, Lugano Esposizione dal 5 ottobre 2003-11gennaio 2004

Una grande esposizione dedicata al fondamentale contributo degli progettisti ed urbanisti italiani e ticinesi allo sviluppo di una cultura architettonica russa all'interno del neoclassicismo europeo. L'esposizione, nata grazie alla collaborazione di numerose istituzioni politiche e museali dei tre paesi convolti, offre al pubblico circa 300 pezzi di fondamentale importanza, la maggior parte dei quali escono per la prima volta agli archvi della ex Unione Sovietica. Il periodo storico preso in esame si estende dall'ascesa al trono di Caterina II, nel 1762, alla morte dello zar Alessandro I, nel 1825. Nella Russia di quegli anni la pratica architettonica si sviluppò dal confronto e dall'interazione tra le diverse culture dei progettisti chiamati da ogni parte d'Europa ad operare a SanPietroburgo, a Mosca e nelle maggiori città dello sterminato impero. Tra le componenti di questo fecondo innesto di linguaggi, quella italiana ebbe una parte rilevante, sia per la comune origine di molti architetti e artisti, sia per il credito che storicamente poteva vantare sulla scena europea.

Luogo >>> Museo Cantonale d’Arte Via Canova 10, Lugano Info: tel. +41 91 9104782 - 6404842 sito: www.museo-cantonale-arte.ch
.Archivio del Moderno Via Lavizzari 2, Mendrisio

 

 

 

guido gentile & severine queyras

immaginipesanti


Esposizione >>> dal 7 Novembre 2003- 27 Novembre 2003
Orari >>> Lunedi-Sabato dalle 11.00 alle 20.00

lol spazio in meta

 

 

 

 

PREMIO GIOVANI 2003 - ARCHITETTURA
Inaugurazione della seconda mostra Venerdi' 28 Novembre, ore 18.30, lungo la rampa di Borromini a Palazzo Carpegna
Accademia di San Luca

APsT Architettura
Flavio Bruna/Paolo Mellano Architetti
Vincenzo Latina


Premio Architettura 2003:L’Accademia Nazionale di San Luca, rinnovando la sua originaria tradizione tesa a promuovere e a sostenere la formazione dei giovani, ha ripristinato due anni fa un Premio acquisto annuale di cinquemila euro, alternativamente dedicato alla Pittura, alla Scultura e all’Architettura. Il Premio costituisce, nei propositi dell’Accademia, un’apertura critica e attiva sulle problematiche dell’Arte e dell’Architettura Contemporanea. Sulla base della documentazione inviata, secondo le modalità contenute nel bando, la giuria composta dai tre Accademici, Francesco Cellini, Danilo Guerri e Aimaro Oreglia d’Isola, ha dapprima selezionato, venti architetti e gruppi di architettura da questi sono risultati finalisti 3 studi e tra questi verrà scelto il vincitore del concorso

 

 

 

E' in libreria PARAMETRO 248 (novembre/dicembre 2003) - LA METROPOLI D'OLANDA DI LUIGI SNOZZI
(a cura di Cecilia Bione e Giorgio Peghin)

"Il numero, a cura di Cecilia Bione e Giorgio Peghin, presenta il progetto di Luigi Snozzi per la metropoli d'Olanda, da lui definita in questa occasione Metrò Polis.
Il progetto bene riassume l'idea di città di Snozzi e quello che lui considera il metodo di approccio più efficace rispetto i modi e i tempi di trasformazione della città contemporanea. Al saggio di Luigi Snozzi (in cui l'autore ripercorre le tappe del progetto), seguono un breve contributo di Livio Vacchini ed un'intervista che, oltre a diventare occasione di una lettura approfondita del progetto con l'autore stesso, è un'analisi critica delle implicazioni progettuali e delle obiezioni che sono state mosse al progetto olandese a scala architettonica e territoriale. Commenti e contributi di Giovanni Maciocco e di Aldo Lino aiutano a una lettura del progetto più ampia collocando il lavoro dell’architetto ticinese nel contesto degli attuali processi di pianificazione urbana. Vengono altresì presentati i risultati del Dottorato di Ricerca del Politecnico di Milano (XVI ciclo), che approfondiscono le diverse ipotesi di fattibilità del masterplan olandese originario, nonché gli esiti delle tavole rotonde svoltesi presso il Politecnico stesso, che hanno ospitato, tra gli altri, interventi di Vittorio Gregotti, Luca Molinari, Carlo Aymonino, Richard Ingersoll. Accanto all’intervento olandese vengono inoltre presentati altri lavori a scala urbana e territoriale di Luigi Snozzi (il piano per la città di Pordenone, di Parma, di S.Nicolò a Padova) che permettono di cogliere alcune delle costanti progettuali del pensiero urbanistico dell’autore e rilanciano il dibattito su alcune delle "tematiche forti" che contraddistinguono tali esperienze e di cui il progetto olandese si pone come ulteriore naturale sviluppo. La differenziazione e l'approfondimento dei contributi presenti nel numero, consentono così di cogliere la complessità del progetto sia a scala architettonica che territoriale, le implicazioni progettuali e culturali in esso presenti. Dulcis in fundo, chiude il numero una ballata di Alessandro Fonti. La bustina di Minervini di “Parametro” 248 ricorda la figura di Gino Valle, maestro indiscusso di tante generazioni di architetti."

 

 

 

 

SPAZIO ARCHITETTURA è' uscito il numero di Settembre-Ottobre

Comunicazione interattiva e condivisione interattiva dell’energia si favoriscono e si alimentano reciprocamente, realizzando un nuovo tipo di società il cui fabbisogno energetico può essere soddisfatto attraverso un nuovo tipo di infrastruttura complessa, per la prima volta decentralizzata per propria natura e autenticamente democratica nella forma (...) Il passaggio al regime energetico dell’idrogeno e la creazione di network di energia distribuita, anche sotto l’aspetto dell’emergenza umanitaria, sono l’unico modo per risollevare dalla povertà miliardi di persone.

dall'editoriale Una Nuova realtà di Diego Caramma

per informazioni e abbonamenti: info@spazioarchitettura.ch sito:www.spazioarchitettura.ch

 

 

 

E' in libreria PARAMETRO 246/247 (luglio/ottobre 2003) - Storia della progettazione architettonica

A cura di Mario Manieri Elia e Maria M. Segarra, "Parametro" 246/247 raccoglie i materiali prodotti nel Corso di Perfezionamento di Storia della Progettazione Architettonica dell'Università degli Studi di Roma Tre. Articolato in tre sezioni principali - saggi, progetti ed elaborati degli studenti - il numero approfondisce attraverso i contributi di studiosi invitati a tenere le conferenze al Corso una serie di tematiche relative al progetto d'architettura e al suo sviluppo nel tempo

 

 

 

 

Diener & Diener. DENTRO IL VOLUME

SESV SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti 27, Firenze

inaugurazione: martedì 28 ottobre alle ore 12.00

esposizione: dal 28 ottobre al 14 novembre 2003
apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10.00-18.00

eventi correlati: martedì 6 novembre alle ore 16.00: conferenza di Roger Diener
con la partecipazione di Adolfo Natalini

ingresso libero
La mostra “Diener & Diener. DENTRO IL VOLUME”, prima esposizione italiana delle opere dello studio di architettura basilese Diener & Diener, propone uno sguardo su alcune opere recenti, tra cui la Galleria Gmurzynska a Colonia, la Fondazione Rosengart a Lucerna, l’Ambasciata Svizzera a Berlino, e il progetto di concorso per l’ampliamento del “Kohlenwäsche” presso la miniera di carbone Zeche Zollverein. Fulcro della mostra è il progetto per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (GNAM), realizzato in occasione del concorso internazionale vinto nel 2000 da Diener & Diener

SESV
piazza Ghiberti, 27 – FIRENZE

www.architettura.it/sesv

sesv@architettura.it

 

 

 

PREMIO GIOVANI 2003 - ARCHITETTURA
da sabato 18 ottobre a sabato 8 novembre 2003
Accademia di San Luca

conferenza stampa di presentazione:
Giovedi' 16 Settembre ore 12.00
Interverranno Francesco Cellini e Giorgio Ciucci

Inaugurazione della mostra:
sabato 18 ottobre, ore 18.30, lungo la rampa di Borromini a Palazzo Carpegna

“Premio Architettura 2003”:L’Accademia Nazionale di San Luca, rinnovando la sua originaria tradizione tesa a promuovere e a sostenere la formazione dei giovani, ha ripristinato due anni fa un Premio acquisto annuale di cinquemila euro, alternativamente dedicato alla Pittura, alla Scultura e all’Architettura. Il Premio costituisce, nei propositi dell’Accademia, un’apertura critica e attiva sulle problematiche dell’Arte e dell’Architettura Contemporanea. Sulla base della documentazione inviata, secondo le modalità contenute nel bando, la giuria composta dai tre Accademici, Francesco Cellini, Danilo Guerri e Aimaro Oreglia d’Isola, ha selezionato, tra i tanti presentatesi, venti architetti e gruppi di architettura. Il nostro gruppo parteciperà alla mostra con il progetto:European 6 inter-città, dinamiche architettoniche e nuove urbanità (Mendriso)

 

 

 

RIALTOSATAMBROGIO
Via di S.Ambrogio 4 - Roma

tel. 3284531201 - 3383266636 (prenotazione obbligatoria)

Arturo, collettivo di artisti (musicisti, attori, danzatori, cantanti) fa spettacolo da lunedì 3 a domenica 9 novembre tutte le sere alle ore 21.00 (domenica pomeridiana alle 17.00)

aperitivo+spettacolo 7,00 euro

Durante la serata, tra cibo e vino, si alterneranno le storie, le canzoni, le danze, le musiche di Arturo, che sempre gioca con l’arte muovendosi tra innovazione e tradizione.

in scena:
travirovesce (caterina inesi, federica santoro, maddalena scardi, simona senzacqua) memoria zero (antonio acunzo, stefano acunzo, marco della rocca, ettore scandale) luca venitucci, debora giannetti, enrica vatteroni, roberto fega, ale sordi, iker,, filomarino, mike cooper, zar, lea barletti

sito >>> www.rialtosantambrogio.org/calendario/11/01.html

 

 

 

MOMISDRUNK
(a cura di Giuliana Stella )


5 novembre 2003,
ore 19.00
RIALTOSATAMBROGIO
Via di S.Ambrogio 4 - Roma
In un percorso appositamente studiato per gli spazi del RIALTOSANTAMBROGIO, il network multimediale GLOBALGROOVE.IT presenta ingrandimenti xerografici,stampe digitali, video, oltre ad una selezione dei collages e dei testi battuti con la macchina da scrivere che costituiscono il nucleo originario del suo primo libro cut'n'mix MOMISDRUNK .Il percorso della mostra è un ulteriore processo di ri-scrittura di tutto il progetto. La struttura narrativa del libro esplode nello spazio: la selezioni delle immagini e delle parole presenti negli otto capitoli vengono nuovamente assemblati in formati e su supporti diversi all?interno un percorso di attraversamento emotivo, onirico, cinematico, al quale si è voluta connettere una ideale colonna sonora.
Di MOMISDRUNK esiste anche una versione on-line www.momisdrunk.com, un ipertesto lineare in cui ad ogni click del mouse corrisponde un virtuale voltare pagina.
Il testo è spesso frazionato in più link e i singoli capitoli (concatenati in successione) possono essere navigati sia linearmente che in un percorso rizomatico<

 

 

 

Sonìcity>>>architetti del suono:compositori del luogo
sito www.moorroom.org

23-24 Ottobre_ convegno +presentazione del SonìcityLAB ...........25 Ottobre 2003_Suoni e immagini per l'Ostiense

Sonìcity è una proposta sperimentale che germina in un territorio di frontiera, in cui sia possibile sviluppare tutte le relazioni esistenti fra suono, arte visiva ed architettura, proiettandole all’interno di uno specifico contesto urbano.Il progetto è contraddistinto dalla volontà di evidenziare i rapporti fra discipline che possono apparire distanti ma che, a nostro avviso, trovano punti di contatto e di scambio nel connubio fra spazi fisici, sonori e visivi.prima edizione di Sonìcity, si è infatti tenuta a Corviale nell’ottobre 2002, con l’intento di trasmettere una nuova visione del luogo, non più come “monolite di cemento” ma come spazio vivo e vitale. Il territorio dell’Ostiense verrà reinterpretato dai singoli artisti coinvolti utilizzando qualsiasi mezzo espressivo che possa trasmettere il senso della progressiva trasformazione alla quale esso è soggetto.

 

 

 

Sinopie Urbane ..Franz Prati ...schizzi e disegni
da Giovedi' 16 Ottobre a Domenica 26 Ottobre 2003

complesso monumentale di San Michelotto, Via San Michelotto 3- Lucca-

 

 

 

BEYOND MEDIA/OLTRE I MEDIA

7. festival internazionale di architettura in video

INTIMACY

incontri internazionali > 2-5 ottobre 2003
Firenze - Ospedale degli Innocenti, Salone Brunelleschiano

esposizioni > 3-26 ottobre 2003
workshop > 7-26 ottobre 2003

La manifestazione che si svolge da sette anni a Firenze è una delle principali iniziative al mondo dedicate alle nuove tecnologie di comunicazione in architettura.

BEYOND MEDIA/OLTRE I MEDIA, festival internazionale di architettura in video, è un evento annuale promosso dal Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini” dell’Università degli Studi di Firenze, curato da Marco Brizzi e organizzato da iMage. Il festival accompagna dal 1997 lo sviluppo dei sistemi multimediali in architettura, misurando la loro incidenza sulla produzione architettonica contemporanea e promovendo la qualità e la ricerca nell’elaborazione dei mezzi di comunicazione del progetto.

Il programma del festival si esprime attraverso: selezione e presentazione delle più recenti e valide realizzazioni in video e multimedia prodotte internazionalmente; allestimento di ambientazioni interattive, proiezione di film e di documenti televisivi; incontri con protagonisti del dibattito internazionale, studiosi, progettisti; indagine sulla produzione contemporanea e discussione delle teorie emergenti; studio di metodologie progettuali basate sull’applicazione degli strumenti video e dei sistemi digitali per l’architettura; esposizione internazionale di progetti di architettura sviluppati in ambiente multimediale; workshop di formazione su progettazione multimediale, produzione audiovisiva per l’architettura, comunicazione del progetto.

iMage

arch'it

 

 

 

 

ODILE DECQ: gli appuntamenti per l'autunno romano

Roma Micro-Macro

26 Settembre - 25 Ottobre

Macro

la mostra presenterà gli esiti più recenti del lavoro compiuto dallo studio ODBC

Progetti

25 Settembre - 17 Ottobre

Fondazione Adriano Olivetti

un ampia panoramica sui progetti utopici "per migliorare la vita dei parigini" nati insieme agli studenti dell'Ecole Speciale d'Architecture e della Columbia University di New York durante i corsi animati dalla Decq stessa, le proposte per Bruxelles capitale dell'Ue e il rinnovamento dell'autostrada fra Delft e Rotterdam

Virtuale presenza

24 Settembre - 6 Ottobre

Acquario Romano

Istallazione presso l'Acquario Romano di Piazza Fanti sede della "casa dell'architettura"

 

 

 

 

Universita' degli Studi di Firenze
Facolta' di Architettura

SESV, SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti, 27 Firenze

ON AIR studio.eu

inaugurazione: martedi' 16 settembre alle ore 12.00
in presenza degli autori e con la partecipazione di

Gianni Pettena, Mose' Ricci e Pippo Ciorra

esposizione: dal 16 al 26 settembre 2003
apertura: dal lunedi' al venerdi', ore 10.00-18.00

Il 16 settembre, alle ore 12.00, presso il SESV galleria dell'Universita'
di Firenze, si inaugurera' la mostra ON AIR di studio.eu. Fondato a Berlino
nel 2000 da tre giovani architetti italiani (Paola Cannavo', Maria Ippolita
Nicotera e Francesca Venier) studio.eu e' uno dei piu' attivi nodi nella
rete della giovane architettura europea

 

 

 


ENZIMI festival internazionale di musica, arte e spettacoli pop

11-20 settembre 2003
Roma, Esquilino

Piazza Vittorio,Stazione Termini, piazza dei Cinquecento, Cappa Mazzoniana,
Acquario Roman


I luoghi scelti all’Esquilino per le installazioni sceniche e per le esibizioni artistiche di Enzimi 2003 sono quelli della promiscuità sociale, architettonica, urbanistica, edilizia tra passato e presente in un percorso che legherà Piazza Vittorio a Piazza dei Cinquecento, attraverso l’Acquario Romano, la Cappa Mazzoniana e risalendo via Giolitti e la Stazione Termini.
Piazza Vittorio con i suoi portici e i giardini ospiterà il centro del festival con proiezioni, performance, giochi, infopoint, ristori, mediateca e il cinema con un allestimento fatto di grandi totem di luce, come delle lanterne orientali.
I grandi torem luminosi e i segni visivi lungo i percorsi aiuteranno il pubblico a muoversi e a riconoscere i luoghi e la presenza di Enzimi dentro il quartiere. FESTIVAL WEBSITE

nell'ambito del festival:

Verde_acquario.
4 architetti per un luogo

11 settembre - 6 ottobre 2003

Si inaugura giovedì 11 settembre alle ore 18 a Roma, nel giardino dell'Acquario Romano (P.zza Fanti,47), sede della Casa dell'Architettura (istituzione creata da Ordine degli architetti e Comune di Roma) "Verde_acquario", l'iniziativa promossa dall'Ordine degli architetti di Roma a cura di Emanuele Piccardo, nell'ambito del festival Enzimi,organizzato da Zone Attive.Sono stati invitati quattro architetti romani tra i più interessanti per le ricerche architettoniche svolte negli ultimi anni: altro_studio, Mattia Darò, IaN +, t studio


 

 

CENTRI URBANI E CAMPAGNA ROMANA IDEE DI ARCHITETTURA PER COSTRUIRE UN NUOVO PAESAGGIO

Quarto seminario di progettazione architettonica e urbana> 6-26 Settembre 2003 Palazzo Doria Pamphilj, Valmontone, Roma

Nella sequenza dei paesaggi che si susseguono tra Roma, la campagna e i castelli romani e la valle del Sacco, esistono molteplici declinazioni: da paesaggio urbano a paesaggio produttivo, paesaggio di infrastrutture e paesaggio agricolo, paesaggio antico e nuove forme insediative, luoghi di diletto, ville nobiliari e ambiente naturale. Queste aree sono caratterizzate da stratificazione storica che ha dato e tutt'ora dà forma ai luoghi e che si manifesta in segni territoriali come pure in straordinarie architetture di grande scala.Esigenze nuove di uso del territorio si sovrappongono a trame antiche. La valle del Sacco, ambito di pertinenza del seminario, da sempre si configura come un corridoio per gli itinerari tra Roma e Napoli. Queste aree, però, oscillano tra la gravitazione verso i centri maggiori e la costruzione di una loro autnomia. L'esperienza di questo contesto e l'elaborazione di idee progettuali che si confrontino con la sua complessa individualità rappresentano gli obbiettivi formativi del seminario.

Segreteria del seminario: Rita Cuchel presso il dipartimento di CAVEA ore 10.00/13.00 fax 06.49918873

Coordinamento ed informazioni: Emanuele D'andrea 339.2986869

530 teams representing 51 nations answered the call.

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